L’indiscriminata distruzione in Tibet di foreste e culture sta mettendo a rischio il delicato equilibrio di una regione che «governa» uno strategico bacino idrico
Come in altre aree a rischio, anche in Tibet la deforestazione è causa di ripetute inondazioni, della progressiva desertificazione e dell’estinzione di specie rare. E anche qui il motore è un giro d’affari che sinora ha fruttato cifre sull’ordine di miliardi di dollari. La differenza sta nel fatto che da quest’altopiano, il più vasto ed elevato al mondo, le ripercussioni possono dilagare a macchia d’olio. In Tibet nascono fiumi come il Mekong, lo Yangtse, l’Indo, il Fiume Giallo, il Salween, che scorrono poi in altri paesi ove si congiungono a numerosi affluenti. Essi soddisfano il fabbisogno idrico dell’85%