Solo appalti etici per l’Arpa Toscana

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L’Agenzia, oltre ad aver già sperimentato l’introduzione di specifiche ambientali per la fornitura di carta ecologica e di fotocopiatrici dal ridotto consumo energetico, ha recentemente appaltato il servizio di pulizia dei locali della Direzione generale e del Dipartimento provinciale di Firenze adottando i criteri ambientali proposti dalla Campagna

L’Arpa Toscana si impegnerà solo in «appalti etici». L’Agenzia infatti aderisce alla «Procuro+». Da oggi, quindi, valuterà l’ecologicità dei prodotti e dei servizi da acquisire, e il comportamento etico dei fornitori. L’Agenzia, oltre ad aver già sperimentato l’introduzione di specifiche ambientali per la fornitura di carta ecologica e di fotocopiatrici dal ridotto consumo energetico, ha recentemente appaltato il servizio di pulizia dei locali della Direzione generale e del Dipartimento provinciale di Firenze adottando i criteri ambientali proposti dalla Campagna «Procuro+».
Arpat è una delle 19 pubbliche amministrazioni europee ad aderire alla Campagna «Procuro+» per la promozione degli «acquisti pubblici sostenibili», e partecipa al seminario internazionale che si svolge in questi giorni in Francia, a Aix-en- Provence, presentando un capitolato innovativo per l’appalto dei servizi di pulizie: saranno utilizzati prodotti più ecologici e avviata una sperimentazione di tecniche di pulizia alternative a quelle tradizionali. La Pubblica Amministrazione è il principale consumatore-utente italiano, visto che contribuisce con l’acquisto di beni e l’affidamento di servizi alla formazione del 17-18% del Pil nazionale.
Si pensi alle quantità di carta, cancelleria, computer, mobili, mezzi di trasporto, carburante, energia elettrica, materiali edili, prodotti e servizi di pulizia, vernici, ecc. che vengono utilizzate dagli enti pubblici, oltre agli alimenti delle mense pubbliche, o all’abbigliamento degli ospedali e delle strutture militari. La Pubblica Amministrazione, diventando consumatore «responsabile», e cioè introducendo criteri ambientali e sociali negli appalti pubblici, può svolgere un ruolo determinante di orientamento verso un mercato «più sostenibile», spingendo i fornitori a competere per produzioni più eco-efficienti e più attente alle condizioni di lavoro e al rispetto dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva, contenendo i consumi di materia ed energia, producendo meno rifiuti, risparmiando e, infine, influenzando il cittadino-consumatore nelle scelte di consumo più eco-sufficienti.
Con questa consapevolezza, Arpat, dopo aver condotto negli ultimi mesi un’attività di promozione degli «acquisti pubblici sostenibili», coinvolgendo oltre 20 Enti Locali toscani e partecipando ad iniziative editoriali e di diffusione di livello nazionale, si è dotata, tra le prime esperienze in Europa, di una specifica e innovativa politica degli appalti orientata alla sostenibilità ambientale e sociale. La politica degli appalti di lavori, forniture e servizi prevede una serie di innovazioni gestionali che permetteranno all’Agenzia, tra l’altro, di anticipare il recepimento, previsto entro gennaio 2006, delle nuove direttive europee sugli appalti pubblici, e la piena attuazione del Decreto ministeriale 203/2003, che prevede che gli uffici pubblici coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota minima del 30% di prodotti ottenuti da materiale riciclato. La politica degli appalti prevede l’implementazione di un vero e proprio sistema di gestione degli acquisti e l’istituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare che avrà il compito di gestire le attività connesse agli appalti sostenibili. L’orientamento verso la sostenibilità degli acquisti sarà realizzato con gradualità, partendo dalle strutture della Direzione generale con successiva estensione alle altre 18 strutture dislocate sul territorio regionale, coinvolgendo i responsabili agli acquisti in appositi percorsi formativi.
(Fonte Arpat)