«Per comprendere tutto ciò ? diceva – occorre dimenticare la ?casa-macchina per abitare di Le Courbusier? e pensare ai quartieri storici delle città italiane, ai piccoli paesi con case magari vecchie, dove però la comunità vive serenamente»
L’architetto Ugo Sasso ha perso la vita il 9 gennaio 2009 in Venezuela, travolto dalla corrente marina, mentre faceva il bagno nell’isola di Margarita, durante una breve tappa naturalistica del viaggio verso Berkley, dove lo aspettava lo scienziato Fritjof Capra, da sempre punto di riferimento della sua opera.
Ugo Sasso era un bioarchitetto nel significato del termine che lui stesso aveva contribuito a definire, fondando nel 1991 a Bolzano l’Istituto nazionale di bioarchitettura.
Allora in Italia la parola «ecologia» era quasi sconosciuta dall’opinione pubblica ma già da qualche anno lui trascinava