La moda che danza e sempre più attenta all’ambiente

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Un importante messaggio fatto di note musicali e passi di danza che conferma quanto un lavoro di equilibrio, armonia e rispetto reciproco possa dare risultati importanti per il vivere civile, per la ricchezza e la serenità

Per la prima volta si è pensato ad un evento ad hoc per comunicare l’impegno e il lavoro fatto dal mondo della moda e dalle industrie tessili per il rispetto dell’ambiente e dei suoi componenti.
Và in scena in questi giorni al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria La moda che danza.
L’evento promosso con lo scopo di riconoscere l’impegno sempre più costante e lodevole è stato organizzato e gestito da Maria Pia Liotta, direttrice artistica del teatro.
Stretta la collaborazione con noti stilisti e coreografi come Georges Balanchine, Daniel Ezralow, Roland Petit, Mosé Pendleton e Micha van Hoecke.
/> Sono andati in scena i big dell’haute couture e i grandi della danza.
Milena Zullo con Gattinoi, Renato Zanella con Christian Lacroix, Micha van Hoecke con Marella Ferrera, il Balletto di Sardegna con Antonio Marras, Liciana Savignano con Alviero Martini, Delphime Moussin e Alessio Carbone con Roland Petit e Yves Saint Laurent.
Lo spettacolo ha registrato sin dal primo appuntamento un grande successo di pubblico e di critica.
Una bella testimonianza artistica che ha tratto spunti creativi dai simboli del made in Italy, sinonimo indiscusso di ricerca, raffinatezza e glamour.
Un importante messaggio fatto di note musicali e passi di danza che conferma quanto un lavoro di equilibrio, armonia e rispetto reciproco possa dare risultati importanti per il vivere civile, per la ricchezza e la serenità. Perché la chiave sarebbe questa. Le industrie, quelle tessili in questo caso specifico, lavorano meglio rispettando l’ambiente e i suoi equilibri che sono quelli della natura umana. Si produce di più, con buoni risultati a favore dell’intero sistema moda che, come i dati mostrano, rappresenta in Italia la seconda industria, dopo il turismo, in grado di macinare decine di migliaia di miliardi, elettrizzare i giornali e dare lavoro a migliaia di persone.

(Angela De Vincenziis)