Arcicaccia contro la casta «politico venatoria»

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Il Presidente nazionale invita a «chiudere la stagione della pubblicità ingannevole». «Occorre l’unità del mondo venatorio, troppi interessi di parte»

«Il mondo venatorio ha bisogno di unità, di scelte condivise, di progetti lungimiranti capaci di integrare la caccia con la società moderna e con le differenti istanze del mondo associazionistico ed agricolo. La pubblicità ingannevole abusata per promuovere imprecisati e provocatori contenuti dalla Proposta di Legge Orsi in discussione al Senato (Commissione Ambiente) si è dimostrata una “iattura” per l’attività venatoria. I danni per la gestione sociale della fauna selvatica causati dalle bugie e dalle strumentalizzazioni messe in campo, per gli interessi della ristretta nomenclatura di politici e dirigenti di associazioni potrebbero essere irreparabili»: questo il commento di Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arci Caccia.

«Invece di intervenire sulle problematiche reali e di attualità (dalla completa applicazione della Legge 157 ancora difforme nelle differenti realtà territoriali al rispetto della legislazione comunitaria in materia soprattutto per le deroghe, dall’applicazione nei calendari di regole e criteri scientifici al corretto trasferimento alle Regioni, da parte del governo, dei troppi finanziamenti dovuti e mai inviati, senza dimenticare l’urgenza di provvedimenti mirati per salvaguardare le colture agricole dai danni della fauna selvatica) alcuni autorevoli esponenti del mondo venatorio sembrano pronti a tutto pur di lanciare messaggi pericolosi e demagogici».

«Il fallimento del tavolo degli takeholder – conclude Osvaldo Veneziano – che aveva concordato una innovativa ed efficace governance della caccia, coinvolgendo associazioni agricole, ambientaliste e venatorie ed il cui operato aveva riscosso numerosi apprezzamenti politici e ed istituzionali (ultimo in ordine di tempo quella della Conferenza Stato Regioni), è l’ultimo grave errore di una classe dirigente che ormai pensa soltanto agli affari della casta “politico venatoria” e non all’interesse del paese e della sostenibilità e salvaguardia del suo straordinario patrimonio faunistico ed ambientale».

Segnaliamo infine che queste saranno alcune delle tematiche affrontate nell’articolo che il presidente dell’Arci Caccia ha affidato alle pagine del prossimo numero di «Caccia+», che sarà in edicola a fine ottobre e rappresenta uno dei periodici più giovani e vitali nel panorama dell’informazione venatoria.

(Fonte Arci caccia)