Il ghiacciaio che ha detto «no» alla… Exxon

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Il Taku, preso a simbolo di una pubblicità di 40 anni fa sta avanzando per un particolare processo di interazione con le maree

Che aspetto avrà il ghiacciaio Taku oggi? Questa pubblicità è stata pubblicata nel 1962 sulla rivista americana «Life».

L’autore del testo pubblicitario della Enco (che insieme ad altre compagnie petrolifere darà vita alla Exxon) non poteva sapere che un giorno i ghiacciai sarebbero divenuti oggetto di studio, e simbolo, degli effetti del riscaldamento globale.

Così, quaranta anni fa, essere in grado di produrre tanta energia da poter fondere la bellezza di 7 milioni di tonnellate di ghiaccio in un giorno era frutto di grande orgoglio. Oggi, proprio l’energia generata dai combustibili fossili è additata come causa principale del riscaldamento del globo e, sì, dello scioglimento dei ghiacciai.

Ma, ironia della sorte, il ghiacciaio ritratto nella foto, il Taku Glacier in Alaska, è un ribelle e alla forza sprigionata dal petrolio ha detto «no». Pare infatti che sia l’unico ghiacciaio in controtendenza del Nord America: dicono i glaciologi che il ghiacciaio sta avanzando per un particolare processo di interazione con le maree.