Arriva il freddo ma… non confondere meteo con clima

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Il freddo in arrivo non vuol dire che non ci siano cambiamenti climatici. Con il riscaldamento globale si estremizzano i fenomeni meteorologici, tra cui le ondate di gelo invernale e le ondate di caldo estivo

Sono in arrivo ondate di freddo molto intenso a partire da domenica 13 dicembre e per tutta la settimana prossima. In particolare ci saranno estese nevicate sulla maggior parte del territorio europeo fino alle coste dell’Alto e medio Adriatico e sull’Appennino centrale. I freddi venti nord orientali, che colpiranno soprattutto la parte orientale dell’Italia (da nord a sud) accentueranno la sensazione di freddo. Per quanto riguarda il nord Europa, non è escluso che a Copenhagen ci saranno copiose nevicate e gelo proprio nei giorni conclusivi della Conferenza Cop-15.

Questa situazione temporanea si prefigura come una ottima occasione per collegare l’ondata di freddo con l’inesistenza del riscaldamento globale e con l’inutilità della Conferenza sul «surriscaldamento» globale di Copenhagen.

Vale la pena sapere cose peraltro già note. Il tempo è quello che si vede fuori dalla finestra. Il clima riguarda, invece, l’equilibrio energetico medio del sistema climatico globale di cui l’atmosfera (globale) è la componente, del sistema climatico, che reagisce su tempi più brevi, ma le cui caratteristiche ai fini climatici (proprio perché ci sono molte fluttuazioni) vanno valutate sui lunghi periodi, cioè dai decenni in su.

Il riscaldamento globale, che deriva dall’effetto serra aggiuntivo provocato quasi totalmente dalle attività umane, non implica affatto e non significa che dappertutto (nello spazio), e sempre (nel tempo), le temperature medie di un mese o di un anno siano più calde del passato, e che dappertutto ogni anno sia più caldo del precedente (semplificazione, brutale, operata raramente dagli scienziati del clima, ma spesso dai media). Così come esiste una variabilità da un posto all’altro o da un mese all’altro, esiste anche una variabilità inter-annuale su porzioni più o meno grandi della superficie terrestre (e anche su tutta la superficie della terra), concetto che è ben diverso dalla variabilità climatica decennale e ultra-decennale a seconda delle scale spaziali considerate).

Con il riscaldamento globale, non aumenta solo la temperatura media, ma aumenta anche l’energia meccanica e termodinamica dei moti atmosferici. Questo significa che con il riscaldamento globale si estremizzano i fenomeni meteorologici, tra cui le ondate di gelo invernale e le ondate di caldo estivo. In altre parole ondate di gelo e ondate di calore diventano più intense anche se gli estremi di freddo invernale saranno meno frequenti degli estremi di caldo estivo.

La confusione, insomma sta fra climatologia e meteorologia e questa confusione regna sovrana. Passi per i negazionisti che cercano di fare disinformazione sulla ignoranza del pubblico, ma non per i media. I media hanno una grande responsabilità. E, invece di ridurre la confusione ed informare correttamente (nel senso di far aumentare la consapevolezza del pubblico su questi problemi) alimentano acriticamente (e talvolta strumentalmente) la confusione. (V. F.)