Lambro – Federparchi sollecita il Ministero

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Sull’inquinamento di Lambro e Po il rischio di danno è senza precedenti, si mettano in atto tutte le misure possibili. L’assenza di una gestione ambientale unitaria del fiume pesa come un macigno e dovrà necessariamente essere presto affrontata

Il danno ambientale, già elevatissimo, causato al Lambro e al Po dallo sversamento di idrocarburi nel fiume lombardo, rischia di essere assolutamente drammatico se non si riusciranno a mettere in atto tutte le misure necessarie ad arrestare la discesa a valle dell’enorme quantità di inquinante. Per questo la Federparchi, attraverso il suo presidente Giampiero Sammuri, chiede al ministero dell’Ambiente di non lesinare sforzi e di assumere tutte le iniziative possibili dirette al sostegno del lavoro della Protezione Civile, delle Regioni, delle Prefetture, delle Province e dei Comuni, che devono essere messi in grado di impiegare tutte le risorse e tutti i mezzi opportuni, senza ritardi e senza preclusioni.

Allerta e attenzione devono essere elevatissimi, perché il rischio (per l’ambiente innanzitutto, ma anche per le persone e l’economia) è tanto alto da non poter essere nemmeno immaginato. Così la pensano anche i responsabili dei Parchi del Delta del Po, che seguono l’andamento degli interventi partecipando ai lavori dei Comitati costituiti dalle autorità locali e che sono pronti, per quanto possibile, a fare la loro parte per affrontare un’emergenza che, se dovesse presentarsi anche nei rami deltizi, sarebbe di un’entità senza precedenti.

È questo il momento degli interventi più decisi e non delle valutazioni, ma il presidente di Federparchi non può non sottolineare come il Bacino del Po rappresenti uno degli ambiti più compromessi e fragili, in cui i parchi svolgono un’azione indispensabile ma troppo spesso isolata o contrastata. L’assenza di una gestione ambientale unitaria del fiume pesa come un macigno e dovrà necessariamente essere presto affrontata.

(Fonte Federparchi)