Quel capodoglio morto in Puglia

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L’ultimo avvistamento di questo individuo (un giovane maschio) era stato registrato nell’estate del 2007, una quindicina di miglia al largo di Sanremo. Due progetti di osservazione

Uno dei sette capodogli spiaggiati lo scorso dicembre in Puglia, sulle coste del Gargano, era un individuo conosciuto nel Mar Ligure, dove i ricercatori dell’istituto Tethys lo avevano identificato per la prima volta nel 2002 e poi incontrato altre cinque volte negli anni successivi. L’ultimo avvistamento di questo individuo (un giovane maschio) era stato registrato nell’estate del 2007, una quindicina di miglia al largo di Sanremo. Forse anche un secondo individuo fotografato nel Santuario Pelagos faceva parte del gruppo di capodogli morti in Puglia, a oltre 900 km di distanza. Gli enti di ricerca italiani (Istituto Tethys, Università di Padova) e greci (Istituto Pelagos) che stanno indagando sullo spiaggiamento sono al lavoro per confermare l’identificazione, che si basa su precisi parametri scientifici.

Il riconoscimento di almeno un individuo in zone del Mediterraneo così lontane fra loro è un dato molto importante perché conferma che anche in Mediterraneo i capodogli compiono spostamenti ad ampio raggio, addirittura tra i due bacini, quello occidentale e quello orientale. Un’ulteriore conferma viene dai risultati di altre indagini scientifiche, che di recente hanno rilevato la presenza di capodogli avvistati dall’Istituto Tethys nel Mar Ligure a una distanza di oltre 1.800 km, e precisamente nello stretto di Gibilterra.

Il capodoglio è un cetaceo dalle straordinarie capacità: questo mammifero può immergersi fino a oltre 1.000 m di profondità, restando in apnea per più di un’ora. In Mediterraneo la popolazione è considerata a rischio di estinzione («Endangered») nella Lista Rossa Iucn.

Campi Tethys di osservazione cetacei in Mediterraneo

A metà maggio è iniziata la stagione di raccolta dati sui cetacei condotta da Tethys, l’Istituto di ricerca che da quasi 25 anni si occupa dello studio e della tutela di questi animali in Mediterraneo. Le ricerche sono concentrate sulle balenottere comuni, i capodogli e le altre 6 specie di cetacei che vivono nel Santuario del Mar Ligure e sui delfini costieri che abitano le acque della Grecia Ionica. È un’occasione unica per ammirare in natura questi straordinari animali, contribuendo in prima persona alla loro salvaguardia. I partecipanti affiancano i biologi nelle attività di raccolta dati, vivendo un’incredibile esperienza in mare.

Due progetti a cui è possibile partecipare

Nel «Santuario Pelagos», in Mar Ligure

Il Santuario Pelagos, creato a partire da una proposta dell’Istituto Tethys per tutelare le balene e i delfini del Mediterraneo, possiede una delle più alte concentrazioni di cetacei di tutto il bacino. Partendo da Portosole (Sanremo), che da sempre ospita gratuitamente le imbarcazioni dell’Istituto, a bordo di un confortevole motorsailer di 21 m dotato di sofisticati strumenti di ricerca, i ricercatori, assistiti dai partecipanti, studiano il comportamento alimentare dell’enorme balenottera comune, ascoltano con l’idrofono i suoni del capodoglio e fotografano, allo scopo di identificare i singoli individui, altri cetacei come il globicefalo, il grampo e lo zifio. Oltre ai cetacei, non è difficile avvistare creature marine come pesci luna, mobule, tartarughe marine e uccelli. A bordo, avventura e ricerca si alternano a momenti di relax e a lezioni sulla biologia dei cetacei.

Nel golfo di Corinto, in Grecia

Il Golfo di Corinto è un bacino semichiuso di straordinario interesse naturalistico, frequentato da tursiopi, stenelle striate e delfini comuni. L’intera area rappresenta un «laboratorio naturale» per valutare l’impatto di attività umane come pesca e inquinamento. I partecipanti avranno l’occasione di fare incontri ravvicinati con i delfini nel loro habitat naturale e potranno apprezzare l’atmosfera greca che permea il tranquillo e bellissimo villaggio di Galaxidi, che dista solo 30 km da Delfi, uno dei più famosi siti archeologici del mondo.

L’obiettivo delle ricerche è quello di identificare le principali minacce che affliggono i cetacei, offrendo supporto scientifico per interventi gestionali che contribuiscono alla tutela dei delfini e dell’ambiente marino.

I campi, che si svolgono tra maggio e ottobre, hanno la durata di 6 giorni. Per gli studenti universitari l’esperienza può essere riconosciuta come credito formativo.

(Info: Istituto Tethys, Viale Gadio 2, 20121 Milano, Tel 02 72001947- fax 02 86995011, tethys@tethys.org, www.tethys.org)