Qualche cifra sulla situazione dei parchi nazionali dimostra la schizofrenia programmatoria che si scarica sulle Aree protette e, soprattutto, una mancanza di visione unitaria dell’ambiente nella gestione della cosa pubblica
Ferragosto è tempo di vacanze e meritato riposo per molti cittadini. Proprio in questi giorni le economie indotte dalle aree protette lavorano a pieno ritmo e fra queste anche quelle nazionali, così come le attività di tutela, di indagine e monitoraggio ambientale. Ma la sorte dei parchi nazionali è appesa un filo. Forse qualche numero può sintetizzare la situazione.
117 l’articolo della Costituzione che sancisce la potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
9 l’articolo della Costituzione che sancisce la tutela del paesaggio fra i compiti fondamentali della Repubblica
23 i parchi nazionali funzionanti
1.500.000 gli ettari protetti
937 le unità di personale di ruolo
4,9 la percentuale del territorio italiano coperto dai parchi nazionali
0 m la quota altimetrica terrestre minima
4061 la quota altimetrica massima
504 i comuni interessati
10,7 la percentuale del territorio nazionale dei comuni dei parchi nazionali
41 le province interessate, ovvero il 40 % del totale
57.000 specie animali tutelate
6.000 specie floristiche tutelate, ovvero circa la metà della flora europea
9.000 strutture ricettive pari al 7,8% dell’offerta nazionale
350.200 posti letto ufficiali pari all’8,4% dell’offerta nazionale.
394 la legge dello Stato sulle aree protette del 1991, che ne norma il funzionamento
50.000.000 gli euro annui nel 2009 di contributo statale alle spese dei parchi nazionali
44.000.000 il costo medio per costruire un chilometro dell’Alta velocità in Italia
20.000.000 il costo minimo per costruire un chilometro di autostrada
1 euro di spesa annua a carico di ogni cittadino per i parchi nazionali
500 gli euro di spesa a carico di ogni cittadino per le spese militari nel 2009
122 il numero della legge del 30 luglio 2010 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.
50 la percentuale di taglio ai contributi ordinari dei parchi nazionali dal 2011 previsto nella manovra economica in vigore
25.000.000 gli euro annui di contributo statale alle spese dei parchi nazionali dopo l’approvazione della manovra correttiva
1.087.000 la media di contributo annuo ai 23 parchi nazionali dopo i tagli
2010 anno internazionale della biodiversità
X = numero dei parchi nazionali che chiuderanno dal 2011
Y = la quota di biodiversità che non sarà più tutelata
112.400.000 euro il monte premi del Superenalotto … in attesa, non ci resta che tentare la fortuna!
(Fonte 394, Associazione nazionale personale aree protette)