La previsione dei rischi in situazioni di crisi

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Una nuova classe di strumenti in corso di sviluppo e sperimentazione permetteranno di identificare i fattori di rischio per le infrastrutture, elaborare modelli di previsione dei guasti, le loro ripercussioni su altre infrastrutture e sui servizi essenziali per i cittadini

Il ruolo dei nuovi strumenti di analisi e previsione del rischio per fronteggiare situazioni di crisi dovute ad eventi calamitosi è stato al centro del convegno «Soluzioni per l’energia e l’ambiente», tenutosi ieri presso l’Enea, organizzato in collaborazione con Italdata ed Università del Sannio, nel corso del quale operatori dei settori dell’Energia e dell’Ambiente hanno aperto un confronto su ricerche ed esperienze in questo ambito.

La nuova classe di strumenti in corso di sviluppo e sperimentazione permetteranno di identificare i fattori di rischio per le infrastrutture, elaborare modelli di previsione dei guasti, le loro ripercussioni su altre infrastrutture e sui servizi essenziali per i cittadini, sulla base di modelli previsionali di eventi calamitosi, come inondazioni, smottamenti, terremoti e incendi.

Le infrastrutture tecnologiche e del trasporto di energia devono infatti essere considerate strettamente interdipendenti. Oltre alla loro dipendenza funzionale, esse condividono lo stesso territorio geografico, il sistema di Ict che è utilizzato per la gestione dell’informazione e della comunicazione all’interno di ciascuna infrastruttura e tra le infrastrutture medesime. Di conseguenza, una calamità che danneggia una infrastruttura può produrre effetti a catena sulle altre (effetto «domino»), provocando la mancata erogazione dei servizi essenziali.

Le reti elettriche, di telecomunicazioni e per il trasporto, che sono le infrastrutture tecnologiche che assicurano la gestione dell’energia prodotta in modo convenzionale o da nucleare o da fonti rinnovabili, che sono già in una fase di trasformazione a causa delle politiche di liberalizzazione, sono pronte ad acquisire le nuove soluzioni tecnologiche, sia per una più efficiente produzione energetica che per una più idonea gestione della prevenzione dei rischi.

La vastità degli incendi che hanno devastato questa estate le regioni della Russia ha messo in evidenza la criticità delle infrastrutture tecnologiche; in situazioni di crisi come questa, gli strumenti di analisi verrebbero utilizzati per prevedere l’impatto del fronte di fuoco e dei fumi sulle popolazioni e le ripercussioni dell’evento sulle infrastrutture presenti nella regione.

L’Enea, in partnership con l’industria, è impegnata anche a livello europeo nello sviluppo di nuove soluzioni e di strumenti per l’analisi, la supervisione e il controllo delle Infrastrutture Critiche che occorre considerare come un unico «Sistema di Sistemi».

(Fonte Enea)