Il latte d’asina un alimento perfetto

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Utile nell’alimentazione del lattante tanto quanto in quella geriatrica. Il suo profilo ipolipidico, ricco solo in acidi grassi insaturi, favorisce la riparazione delle cellule nervose e potenzia il sistema immunitario, mentre lattosio e vitamine incrementano l’assorbimento ematico di calcio

Il latte di asina è un prodotto antico, utilizzato da sempre. Sebbene si presume che l’inizio della mungitura delle asine abbia avuto origine contestualmente alla nascita dell’allevamento degli asini, a tutt’oggi non abbiamo alcun documento che possa confermarcelo. Le più antiche testimonianze storiche, atte a documentare la presenza di allevamenti asinini, sono delle raffigurazioni su bassorilievo, risalenti al 2500 a.C. e ritrovate in Egitto. Le ambizioni di bellezza di Cleopatra e Poppea ne misero in risalto i benefici e lo stesso Plinio, tra Roma ed Atene, diffuse ricette per preparare unguenti e pozioni curative a base di questo latte. Sarà solo nel Rinascimento che si avranno le prime vere considerazioni scientifiche sul latte d’asina, poi riconfermate anche dagli studi odierni.

Nonostante il latte d’asina sia un validissimo sostituto del latte materno, soprattutto in soggetti allergici, intolleranti o predisposti, il suo impiego nell’alimentazione umana è stato certamente condizionato da fattori esogeni, quali la difficile reperibilità e il costo elevato (quasi 10,00 ? al litro). La sua mancata commercializzazione su larga scala penalizza questo prodotto su più aspetti e solo con l’apporto di un quadro legislativo efficace si può ipotizzare un miglioramento.

Come mostrato nella tabella di Alais (1984), il vero punto di forza del latte di asina è il suo profilo biochimico, molto vicino a quello umano, tanto che il carico renale di un neonato alimentato con latte asinino è pressoché identico a quello di un poppante allevato con latte materno.

Tra le caratteristiche nutritive più importanti, adatte alle esigenze alimentari di un lattante, si rilevano soprattutto il tasso di lattosio, il profilo proteico e il quantitativo di ceneri, mentre altri componenti benefici sono rappresentati da lisozima e acidi grassi omega3 ed omega6.

Il lisozima, sostanza enzimatica ad azione antibatterica, trova impiego nel trattamento delle turbe gastroenteriche del lattante e come coadiuvante nella terapia di processi infiammatori ed infezioni erpetiche.

Gli omega3 e gli omega6, invece, si comportano da antinfiammatori ed anticancerogeni naturali, modulando la risposta organica alle patologie cutanee e partecipando attivamente ai processi relativi all’immunità. Da notare che questi acidi grassi si ritrovano nel latte di asina con percentuali più alte rispetto a quelle presenti nel latte dei ruminanti, fra cui il bovino.

Per queste ragioni, il latte di asina risulta ipoallergenico, ma allo stesso tempo nutriente. Facilita la regolazione della microflora intestinale e previene l’insorgenza di disturbi cardiocircolatori, fra cui infarto ed arteriosclerosi.

Per la sua leggerezza è un alimento raccomandato anche nel periodo estivo, sebbene si tratti comunque di un prodotto completo e ben bilanciato.

Utile nell’alimentazione del lattante tanto quanto in quella geriatrica. Il suo profilo ipolipidico, ricco solo in acidi grassi insaturi, favorisce la riparazione delle cellule nervose e potenzia il sistema immunitario, mentre lattosio e vitamine incrementano l’assorbimento ematico di calcio.

Grazie alle sue proprietà antiflogistiche ed antiossidanti, l’utilizzo dermo-cosmetico di questo prodotto non è affatto da tralasciare. Molti sono i saponi e le creme realizzati a base di latte di asina, in grado di esaltarne le proprietà idratanti ed epitelioprotettrici.