Memoria dell’acqua e polemiche, ma i pazienti?

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Il prof. Boiron: «Omeopatia e allopatia sono due terapeutiche, entrambe necessarie alla medicina, entrambe con punti di forza e di debolezza. Non ha senso insistere nel contrapporle a tutti i costi. La medicina è una sola; l’unica strada percorribile è quella dell’integrazione, che si può ottenere solo favorendo un dialogo che ha come obiettivo quello di curare i pazienti»

Dopo l’attacco del prof. Remuzzi alla ricerca recentemente pubblicata sul Journal of Phisics dal gruppo di lavoro diretto dal premio Nobel Luc Montagnier, dal titolo «Dna, waves and water» (e di cui noi abbiamo già dato ampia informazione) riceviamo un ulteriore replica dal prof. Christian Boiron. Il prof. Boiron è Direttore Generale dell’azienda familiare numero uno al mondo dell’omeopatia, e anche docente di Scienze Umane alla Facoltà di Medicina di Lione.

Riportiamo di seguito il testo.

Omeopatia e allopatia sono due terapeutiche, entrambe necessarie alla medicina, entrambe con punti di forza e di debolezza. Non ha senso insistere nel contrapporle a tutti i costi. La medicina è una sola; l’unica strada percorribile è quella dell’integrazione, che si può ottenere solo favorendo un dialogo che ha come obiettivo quello di curare i pazienti. Sta infatti al medico scegliere in maniera complementare e intelligente la terapia più adatta per curare quel paziente in quella specifica patologia.

Non si possono privare i pazienti dei medicinali allopatici; in alcuni casi sono indispensabili. Ma bisogna sempre ricordare che essendo basati su dosi ponderali hanno effetti indesiderati, talvolta anche mortali (almeno 1 milione di morti all’anno nel mondo*).

I medicinali omeopatici sono a dosi infinitesimali, ed è proprio grazie a questa specificità che non hanno effetti collaterali. Sono efficaci, risolutivi in molte patologie – come allergie, rinofaringiti, traumi, disturbi d’ansia – e in malattie gravi come per esempio il cancro, aiutando a sopportare gli effetti indesiderati di chemioterapia e radioterapia. L’omeopatia rappresenta, quindi, una formidabile opportunità per la  medicina.

Nonostante l’omeopatia ponga ancora tanti interrogativi, come d’altro canto fa la scienza tutta, la sua efficacia è testimoniata dai sempre più numerosi medici che la prescrivono quotidianamente (oggi se ne contano circa 400.000) e dal numero sempre più grande di pazienti che la utilizzano in quasi tutti i paesi del mondo. E tutto ciò malgrado il fatto che non ci siano elevati interessi in gioco; l’omeopatia rappresenta infatti appena lo 0,1% del mercato farmaceutico.

Anziché continuare questa sterile guerra, è fondamentale unire le forze per far evolvere la medicina, avendo come unico obiettivo la salute dei pazienti.

* Starfield B. Is US health really the best in the world? JAMA 2000;284:483-5.