Fenice, il progetto di bonifica entro un mese

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Il vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi detta le regole alla società Edf: massime garanzie e completa bonifica nel minor tempo possibile. Impegni su bonifica, sicurezza e trasparenza con le popolazioni

Produrre il progetto di bonifica entro un mese, non oltre il prossimo 18 ottobre, procedere immediatamente alla bonifica stessa, avviando da subito i lavori preliminari. Avviare il confronto con gli enti locali per realizzare un sistema di monitoraggio ambientale che consenta di rendere noti i dati del sito in tempo reale. Sono le condizioni che la Regione Basilicata ha posto oggi alla società Edf Fenice, capofila del gruppo di cui fa parte Fenice Ambiente di Melfi.

La questione è stata affrontata dal vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi, che, insieme al Direttore generale del Dipartimento, Donato Viggiano, aveva convocato per la mattinata l’amministratore delegato del gruppo, Marco Steardo.

Il vertice del gruppo che gestisce il termovalorizzatore si è tra l’altro impegnato a tenere in piena efficienza il sistema di emungimento delle acque (i cui valori di contaminazione sono per altro in calo) per far sì che non vadano oltre il perimetro dello stabilimento. La società ha anche accolto le indicazioni venute dal vicepresidente Mancusi circa la necessità di impiego delle migliori tecnologie di bonifica che consentano i risultati più efficaci nel minor tempo possibile. L’amministratore delegato di Edf Fenice ha illustrato gli interventi adottati dalla società, con un investimento di 3 milioni di euro, per evitare che gli inconvenienti verificatisi in passato (con perdita di mercurio, in un caso, e solventi, nell’altro) abbiano a riverificarsi. Tra questi, la società ha provveduto ad intervenire sul sistema degli scarichi tecnologici, costituiti ora da un tubo contenuto in un secondo tubo proprio per garantire sicurezza anche in caso di rottura, con realizzazione fuori terra per consentire di individuare immediatamente eventuali perdite.

«Non possiamo che essere accanto ai cittadini nel chiedere ogni forma possibile di garanzia – ha detto il vicepresidente Mancusi – e per questo pretendiamo non solo certezze tecniche, ma anche il massimo grado di chiarezza verso le istituzioni e i cittadini. Confidiamo che il rapporto continui secondo queste indicazioni – ha concluso – anche perché non riteniamo ipotizzabile alcun altro modo di procedere su questioni di tale delicatezza e che tanto allarmano la gente. Il diritto alla salute è il primo ad essere garantito e per salute dobbiamo intendere anche quella componente psicologica di tranquillità che dobbiamo, ragionevolmente, assicurare».

(Fonte Regione Basilicata)