Decimato il più grande branco delle Renne di Natale

383
Tempo di lettura: 2 minuti

Il branco di renne più grande del mondo si sta riducendo sempre più. Secondo gli indigeni del posto, la colpa è da imputare all’aumento, nel territorio, dei progetti industriali su larga scala

Il branco del fiume George, che prima contava 800.000/900.000 esemplari, è composto oggi a malapena di 74.000 renne, un crollo di circa il 92%.

Il branco si muove nella vasta tundra del Quebec e del Labrador, nel Canada orientale. Conosciuti nell’America settentrionale come caribù, questi animali sono fondamentali per la cultura dei popoli Innu e Cree.

Tuttavia, negli ultimi decenni, una vasta porzione del territorio delle renne è stata sconvolta da una serie di enormi progetti. Secondo gli Innu, le miniere di ferro, gli allagamenti provocati dai complessi idroelettrici e la costruzione di strade hanno causato la scomparsa di molti esemplari.

«Viviamo e cacciamo da millenni nella nostra terra natale, la Nitassinan», la penisola del Labrador-Quebec, ha raccontato oggi a Survival International Georges-Ernest Gregoire, capo anziano degli Innu. «Pertanto i caribù occupano un ruolo centrale nella nostra cultura, nella nostra vita spirituale e nella nostra società».

«Ma tutti gli enormi progetti di “sviluppo” che sono stati implementati nella nostra terra negli ultimi quarant’anni hanno sicuramente avuto un impatto crescente sul numero dei caribù. È per questo che abbiamo bisogno di controllare direttamente i nostri territori e le nostre risorse, e che dobbiamo essere coinvolti con pari diritti nelle decisioni che riguardano le nostre terre e gli animali che ci vivono».

Un altro membro degli Innu, Alex Andrew, ha commentato: «Secondo i nostri anziani, gli animali saranno i primi a patire gli effetti di tutti questi danni. La catena alimentare si spezzerà e molti finiranno col soffrire. I programmi di sviluppo, come quelli idroelettrici, minerari, stradali e di deforestazione, creeranno solo altri problemi alla sopravvivenza degli animali».

«Se siamo davvero preoccupati dell’impatto che il mondo naturale ha sulle nostre vite e viceversa – ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival – anziché limitarci a osservare la Natura alla TV, dovremmo cominciare ad ascoltare i popoli tribali. Loro sanno quello che dicono. Per gli Innu, le renne non arrivano solo a Natale».

I risultati degli ultimi censimenti della popolazione delle renne.

(Fonte Survival International)