Il 94% della costa toscana è risultato «eccellente»

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Alcuni episodi negativi dipendono spesso da un sistema di trattamento delle acque reflue non del tutto adeguato; il non completamento o la non adeguatezza del sistema di raccolta e depurazione degli scarichi sono alla base anche della gran parte dei 13 divieti permanenti per motivi igienico sanitari attualmente presenti

Dal rapporto Arpat 2011 confermato il livello di qualità già elevato delle acque di balneazione toscane, che nel 2011 hanno anche registrato un leggero miglioramento: solo l’1,6% dei campioni è risultato infatti non conforme (1,7% nel 2010, tra 1,6% e 2,7% negli anni 2000-09).

Nel 2011 il 60% dei casi di inquinamento è stato di breve durata, anche se i valori misurati in molti casi sono stati il doppio dei limiti normativi. Questi episodi dipendono spesso da un sistema di trattamento delle acque reflue non del tutto adeguato ai carichi stagionali e messo a dura prova da particolari condizioni meteoclimatiche; il non completamento o la non adeguatezza del sistema di raccolta e depurazione degli scarichi sono alla base anche della gran parte dei 13 divieti permanenti per motivi igienico sanitari attualmente presenti.

Proprio nelle aree a divieto permanente, nel corso del 2011 si è avuto, tuttavia, qualche segnale positivo: solo il 30% dei controlli è risultato non conforme e solo in alcuni casi si sono avute concentrazioni veramente «critiche», da 2 a 10 volte superiori ai limiti. Tra queste le situazioni peggiori sono alla foce della fossa Maestra (Carrara) ed a Torre Nuova (tra Piombino e San Vincenzo); male sono andati anche il torrente Brugiano (Massa) e la foce del fiume Morto, nonché il Botro dei Marmi (San Vincenzo) e la gora delle Ferriere (Follonica), anche se in misura minore.

Negli altri tratti si notano, invece, segnali di miglioramento, con valori leggermente al di sopra dei limiti (torrente Parmignola a Carrara, torrente Frigido a Massa) o addirittura una piena conformità (torrente Versilia a Montignoso, foce Arno e canale Scolmatore a Pisa, Lillatro a Rosignano Marittimo, Canale Solmine a Scarlino).

Per quanto riguarda lo sviluppo dell’alga Ostreopsis ovata durante la stagione balneare 2011 è diminuito il numero di aree interessate da situazioni critiche ed anche la durata delle fioriture è stata minore di 7 giorni. I casi più critici si sono avuti in 2 aree lungo il litorale di Massa e, con minor intensità, in un’area del litorale pisano ed in una del livornese. In tutti i casi non sono mai stati segnalati casi di malessere nei bagnanti.

Lo stato di qualità delle acque di balneazione delle coste toscane, al termine della stagione 2011, può essere definito «eccellente», dal momento che oltre il 90% delle aree di balneazione ed oltre il 94% dei km di costa controllati si colloca in questa classe, con solo 2 casi di qualità «scarsa».

Rispetto al 2010 la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, dato che i casi di miglioramento della qualità sono compensati da altrettanti peggioramenti. In 4 casi la classe da «buona» (nel 2010) è diventata «eccellente» nel 2011, tutti nella maremma grossetana (Nord Emissario e Nord Fiumara a Scarlino, Lato Nord foce fiume Bruna a Castiglione e Spiaggia Fertilia a Orbetello), in 1 caso è passata da «sufficiente» a «buona» (S. Andrea – Fosso dei Marconi a Marciana Marina), in 4 casi è peggiorata da «eccellente» a «buona» (Torre Nuova Est a San Vincenzo, Viale del Popolo a Piombino, Nord Ovest Gora a Follonica e Lato Nord foce fiume Osa a Orbetello) ed in 1 caso è peggiorata da «buona» a «sufficiente» (Botro dei Marmi Nord a San Vincenzo).

Gli unici casi di qualità «scarsa» sono la Foce fosso dell’Abate a Camaiore e quella denominata Canaletto a Piombino (in zona Salivoli), per le quali sono noti da tempo i fattori di criticità. Mentre per il fosso dell’Abate anche nel 2011 si sono manifestati episodi di inquinamento, per il Canaletto la classificazione risente negativamente ancora dei numerosi episodi del passato, non avendo avuto superamenti nel 2011; evidentemente i lavori di sistemazione della fognatura realizzati a fine 2010 hanno dato buoni risultati e ci si attende un progressivo miglioramento nei prossimi anni.

(Fonte Arpat)