In Norvegia cambiamenti climatici sotto accusa

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Sarebbero loro i responsabili della recente moria di milioni di pesci lungo le coste settentrionali. Intanto i norvegesi continuano a cacciare le balene, a costruire rifugi sotterranei e a conservare semi

Una delegazione scientifica dei Accademia Kronos, formata dal prof. Paolo Coppari e dal dott. Gabriele La Malfa, si è recata l’altra settimana a Tromso (alta Norvegia ) per indagare sul problema della recente moria di milioni di pesci lungo le coste settentrionali di questo Paese. L’incontro era già stato programmato con il prof. Torstein Pedersen della facoltà di scienze del mare dell’università di Tromso, che cortesemente ha accettato l’intervista.

Alle domande sul motivo di questa moria, il professore norvegese ha chiarito che al momento non ci sono certezze, ma uno dei motivi potrebbero essere proprio i cambiamenti climatici che hanno in parte modificato le temperature e le correnti del mare. Pedersen ha spiegato che anche nei Paesi scandinavi i cambiamenti climatici, in atto su tutto il pianeta, sono avvertiti in particolare si registrano fenomeni di caldo persistente in zone dove le temperature non hanno mai superato durante l’anno i 24 gradi centigradi.

La delegazione di Accademia Kronos è andata oltre la richiesta di spiegazioni per la misteriosa moria di pesci, chiedendo informazioni circa i rifuggi, definiti dalla stampa internazionale «rifuggi anti apocalisse» in costruzione sia in Norvegia sia in Svezia. A questa domanda il professore è stato molto «diplomatico» affermando di non saperne più di tanto a parte che, visto che alcune zone della Norvegia sono perennemente sotto lo zero, sono stati scelti dei luoghi dove costruire silos per i semi delle piante commestibili del pianeta.

«Ma già negli Usa e nel Canada – domanda Gabriele di Accademia Kronos – da decenni sono attivi magazzini sotto zero per la conservazione dei semi delle piante utili all’uomo, perché ora costruirne altri nuovi qui in Norvegia?

La risposta è stata un’alzata di spalle come a dire «non saprei».

Alla domanda «perché continuate a cacciare le balene?», anche qui una risposta «neutra»… «per motivi di ricerca scientifica» la solita giustificazione!

Alla fine la delegazione ha salutato l’oceanografo norvegese e tornando in Italia ha confessato che esiste un muro di omertà da parte delle autorità politiche e scientifiche circa le costruzioni di vasti rifuggi sotterranei non solo per semi di piante, ma anche per persone. Insomma il mistero continua!

(Fonte Accademia Kronos)