Caldo – Si profila un’estate record

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Mentre da noi in Italia dobbiamo fare i conti con una situazione meteoclimatica come quella drammatica del 2003, Inghilterra, Paesi Bassi, Scandinavia e Sud Est della Russia sono alle prese con piogge e alluvioni. La situazione più drammatica si registra nella regione Russa di Krasnodar dove è caduta tanta di quell’acqua che neppure gli archivi storici meteoclimatici russi hanno mai registrato. Sta di fatto che interi paesi sono finiti sott’acqua e che al momento le vittime accertate sono 150, mentre i dispersi superano le 200 unità.

Diversa la situazione nelle regioni meridionali dell’Europa, tra cui l’Italia. Qui è da molto che non piove e molte coltivazioni, soprattutto di granturco, si stanno seccando. Oltre a ciò il gran caldo sta risvegliando e far prolificare insetti portatori di malattie gravi per l’uomo, come le blatte. Napoli ne è invasa e gli operatori di pronto intervento sanitario del comune non sanno più come debellare questa nuova piaga.

Le temperature purtroppo sono destinate a salire ulteriormente e allora noi delle regioni a sud dell’Europa dobbiamo aspettarci l’inizio di un estate drammatica come fu quella del 2003. E c’è ancora qualcuno, vedi i meteorologi (lettori di carte del tempo) che dice che è tutto normale!!

Operazione «fuga dal caldo torrido»

All’indomani dell’infuocata estate del 2003, dove per il gran caldo morirono in tutta Europa circa 40.000 persone, Accademia Kronos si preoccupò di trovare una soluzione in caso di nuove estati infernali. E così fu! Furono individuate aree in Europa e in Italia capaci di ospitare nel periodo delle ondate di calore persone anziane e bambini a rischio. Furono attivate le sezioni AK del nord Italia e alla fine varato un piano «B».

In caso di arrivo di ondate di caldo insopportabile ogni comune avrebbe dovuto redigere un elenco delle persone a rischio salute e organizzare un trasferimento in pullman in località di montagna o comunque più fresche.

Questi i luoghi trovati e disponibili ad ospitare le persone a rischio climatico a partire dall’estate 2004:

  1. VALTELLINA (varie strutture);

  2. RECOARO TERME (strutture alberghiere);

  3. APPENNINO REGIANO (ex colonie, case albergo, ostelli e alberghi);

  4. APPENNINO FORLINESE;

  5. ALPI DELLA LUNA (Marche) (idem);

  6. MONTE AMIATA (Toscana) (alberghi di varie tipologie).

Accademia Kronos si attivò presso il ministero della Sanità e presso gli assessorati Sanità delle regioni più esposte alle ondate di calore, ma ebbe sempre risposte evasive o completamente disinteressate. Fu invece il giornale «La Repubblica» che si interessò al nostro progetto e ne divulgò i contenuti. Poi, per fortuna, le estati che si sono succedute fino al 2011 sono state sopportabili e così il piano «B» è definitivamente morto.

Ora con le premesse di avere una nuova estate tipo o superiore a quella del 2003, sarebbe utile riesumare il vecchio piano. Come Accademia Kronos però non abbiamo più a disposizione tempo e denaro per attivarci come facemmo nel 2004 e allora chiediamo che si attivino le autorità sanitarie preposte alla salute dei cittadini e verifichino la possibilità di trasferire persone a rischio climatico in zone dove il caldo potrà essere più sopportato. A questi enti quindi la responsabilità di quello che potrebbe avvenire. E che poi alla fine non dicano «non lo sapevamo, nessuno ci ha istruiti in merito!».

(Fonte Accademia Kronos)