Wwf: Corridoi ecologici al posto di grattacieli eolici a Conversano

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«Le associazioni devono fare sistema, come sta avvenendo per le trivellazioni nell’Adriatico. Come estrema ratio, adiremo alle vie giudiziarie, così come abbiamo fatto contro la preapertura illegittima dell’attività di caccia prima del 16 settembre, a seguito della quale il Tar Puglia ha dato ragione al Wwf»

Il Wwf conferma la contrarietà allo sfruttamento di energie rinnovabili in determinati contesti. Infatti, l’Associazione del Panda, pur essendo promotrice delle energie rinnovabili come il solare e l’eolico, evidenzia che è insostenibile per il territorio piantare pale eoliche in delicati contesti paesaggistici, oppure installare pannelli fotovoltaici a terra sottraendo fertilità ai ricchi suoli del sudest barese.

Il naturalista Simone Todisco, presidente del Wwf Conversano, afferma che «i volontari si batteranno fino in fondo per scongiurare un pericolo che incombe sull’agro del sud-est barese (Contrada Nepita tra Conversano, Turi e Putignano); l’installazione di decine di pale eoliche aumenterà sia gli impatti con la natura (avifauna in primis), sia incrementerà i danni estetici e paesaggistici nei confronti del territorio che presenta, a pochi chilometri, il Sic Murgia dei Trulli e la Riserva dei Laghi di Conversano, prima riserva erpetologica istituita in Italia, nonché realtà storiche di inestimabile valore, come il Castello Marchione».

«Queste infrastrutture, definite “green” contrastano con le politiche di gestione sostenibile del territorio; se pensiamo – incalza Leonardo Lorusso, presidente del Wwf Puglia – che il Gal Seb (Sudest Barese) sta finanziando investimenti funzionali alla fornitura di ospitalità agrituristica e per la promozione dell’offerta di turismo rurale, c’è qualcosa che stride. Siamo convinti che i comuni e la Regione Puglia evidenzino l’impatto che l’eolico genera in questi territori. Sicuramente anche le associazioni devono fare sistema, come sta avvenendo per le trivellazioni nell’Adriatico. Come estrema ratio, adiremo alle vie giudiziarie, così come abbiamo fatto contro la preapertura illegittima dell’attività di caccia prima del 16 settembre, a seguito della quale il Tar Puglia ha dato ragione al Wwf».

(Fonte Wwf)