Abbaluchente, Helmar, Posada, Tepilora e Nurasè hanno iniziato i primi voli nei cieli dell’isola sotto l’osservazione attenta degli esperti di Ispra, dell’Agenzia sarda Forestas e dell’associazione naturalistica spagnola Grefa. Bracconaggio non ferma la tutela dei volatili particolarmente protetti in Sardegna
Dopo i gravi episodi di bracconaggio avvenuti nei giorni scorsi ai danni di due avvoltoi Capovaccai in Sicilia e Tunisia, nuove attività inducono ad un maggiore ottimismo. Hanno, infatti, lasciato da pochi giorni la grande voliera, dove erano ospitati, i cinque esemplari di Aquila di Bonelli giunti nel nuorese dalla Spagna lo scorso giugno. Abbaluchente, Helmar, Posada, Tepilora e Nurasè hanno iniziato i primi voli nei cieli dell’isola sotto l’osservazione attenta degli esperti di Ispra, dell’Agenzia sarda Forestas e dell’associazione naturalistica spagnola Grefa. Emozionanti i primi passi dei cinque giovani esemplari: una volta aperta la gabbia, alle prime luci dell’alba, le aquile sono rimaste appollaiate sul portellone di uscita per familiarizzare con il paesaggio circostante. Dopo circa mezz’ora le più anziane hanno spiccato il volo, seguite a distanza di qualche ora dalla più giovane Nurasè.
I primi voli delle aquile rappresentano una fase cruciale del progetto europeo «Aquila a-Life», che reintrodurrà nell’isola una specie ormai estinta e di grande pregio naturalistico. Altrettanto importante è il monitoraggio h24 che vede ora coinvolti i ricercatori. Gli spostamenti delle aquile sono, infatti, tutti tracciati grazie ai trasmettitori Gps collocati sul dorso degli uccelli. Grazie al micro pannello solare che ne ricarica la batteria, ogni cinque minuti il datalogger Gps/Gsm invia informazioni sulla posizione delle aquile. Alle ore 12 di ogni giorno l’insieme di queste informazioni vengono trasmesse ai ricercatori, che possono così, in tempo reale, analizzare gli spostamenti degli animali. Oltre al controllo radio prosegue anche quello visivo, da parte degli esperti, dei soggetti presenti nell’area di rilascio all’interno del Parco Regionale di Tepilora.
In questa fase le Aquile di Bonelli devono affrontare sfide decisive. Non a caso il tasso di mortalità dei rapaci nel primo anno di vita è molto elevato. Riconoscere i pericoli di origine naturale e antropica, imparare a cacciare e spostarsi nel territorio sono le prime abilità che gli animali dovranno sviluppare in maniera autonoma. Tra i principali rischi, i cavi aerei (linee elettriche o telefoniche), la stagione della caccia e i contatti diretti con l’aquila reale, loro potenziale predatore. Nutrirsi non sarà un problema per le Bonelli, predatrici abili ed adattabili, in grado di catturare in volo corvidi e colombi, mentre a terra le prede abituali sono piccoli mammiferi (ratti e conigli selvatici) e rettili.
Per la miglior riuscita del progetto, Ispra raccomanda a tutta la popolazione locale massima collaborazione, attenzione e rispetto delle aquile che si stanno già spostando ampiamente attraverso l’isola.
(Fonte Ispra)