Antartide, on line i dati sul campo magnetico

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La stazione italo-francese Concordia, Dome C, Antartide (ph. D. Di Mauro, Pnra/Ipev)
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Dalle variazioni nel tempo all’intensità: l’Ingv pubblica in real-time i dati sul campo magnetico terrestre provenienti dalla stazione scientifica Concordia, nel cuore dell’Antartide

È online la sezione dedicata ai rilevamenti provenienti dalla base scientifica italo-francese Concordia, in Antartide, nel portale dei dati geomagnetici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Con questo l’Istituto mette a disposizione della comunità scientifica e del pubblico una raccolta di dati in real-time delle variazioni temporali del campo magnetico terrestre. I dati, oltre a mostrare le variazioni nel tempo del campo magnetico della Terra, evidenziano anche la sua intensità, registrata minuto dopo minuto, nella sua evoluzione giornaliera, per tutti i giorni dell’anno.

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Visualizzazione sul portale Ingv dei dati geomagnetici

«Le osservazioni sistematiche del campo magnetico terreste contribuiscono alla migliore definizione dei modelli matematici che riproducono il campo stesso — spiega Domenico Di Mauro, ricercatore dell’Ingv e coordinatore, per la parte italiana, dell’Osservatorio geomagnetico di Concordia — e sono particolarmente importanti nelle regioni polari poiché in quelle zone il campo magnetico terrestre è più intenso. La sua osservazione diventa, quindi, fondamentale per gli studi di Terra Solida e delle interazioni Terra-Sole, nonché per i molteplici aspetti di Space Weather».

La stazione scientifica Concordia si trova in un’area sopraelevata del plateau antartico, a circa 1.200 chilometri dalla costa e a 3.200 metri di altezza su uno strato di ghiaccio permanente. Questa stazione fa parte del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra/Ipev), curata dall’Enea con la programmazione scientifica del Comitato per la ricerca polare (Crp) costituito in seno al Cnr.

«L’Antartide, proprio per sua intrinseca caratteristica di essere un luogo di difficile accesso, è caratterizzata da un basso livello di rumore elettromagnetico antropogenico ed è, inoltre, il continente con il più basso tasso di scariche elettriche atmosferiche — aggiunge il ricercatore —. Queste prerogative permettono di studiare al meglio la dinamica della magnetosfera, ovvero la regione dello spazio circumterrestre in cui si risente ancora l’azione del campo magnetico della Terra, non possibile in altri siti del mondo».

In particolari condizioni, quando le linee di forza del campo magnetico terrestre si connettono con le linee di forza del campo magnetico interplanetario (Imf), le particelle del vento solare possono penetrare nella magnetosfera terrestre e raggiungere le quote più basse. «Questa diretta connessione, praticamente una “finestra aperta” verso lo spazio esterno, può dare luogo ad alcuni speciali fenomeni planetari come le tempeste e le sotto-tempeste magnetiche, accompagnati da suggestive manifestazioni luminescenti, le aurore polari. Le osservazioni dalla stazione Concordia sono quindi davvero peculiari, perché provengono da un luogo tra i più remoti al mondo che si trova permanentemente all’interno dell’ovale aurorale», conclude Di Mauro.

 

(Fonte Ingv)