Biden e il cancro, Obama: “Lo affronterà con determinazione”

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(Adnkronos) – Forma "aggressiva" di cancro alla prostata con metastasi ossee diagnosticata all'ex presidente americano Joe Biden. Ma, assicura l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha commentato su 'X' la notizia, ''sono certo che affronterà questa sfida con la determinazione e la grazia che lo contraddistinguono. Preghiamo per una guarigione rapida e completa''.  ''Michelle ed io siamo vicini a tutta la famiglia Biden. Nessuno ha fatto più di Joe per trovare trattamenti innovativi contro il cancro in tutte le sue forme'', ha ricordato. Biden, 82 anni, ha ricevuto la diagnosi venerdì. L'ex presidente sta attualmente valutando insieme ai medici le opzioni di trattamento più adatte. "Venerdì gli è stato diagnosticato un cancro alla prostata, caratterizzato da un valore di Gleason di 9 (Grado Gruppo 5) con metastasi ossee", si legge nel comunicato del suo ufficio stampa. La scala di Gleason, con valori da 2 a 10, definisce l'aggressività del tumore. Nei giorni scorsi, un portavoce dell'ex presidente aveva fatto riferimento ad esami dopo l'individuazione di un "piccolo nodulo". Secondo il comunicato, nonostante la gravità della malattia, il tumore sembra essere sensibile agli ormoni, il che permette una gestione efficace della condizione. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, volenterosi e Meloni sentono Trump: “Sanzioni se Russia non si impegna”

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(Adnkronos) – Alla vigilia della conversazione telefonica tra Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin, il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e la premier italiana Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti. A renderlo noto è Downing Street.  I capi di Stato e di governo "hanno discusso della situazione in Ucraina e del costo catastrofico che la guerra per le due parti", ha spiegato in un comunicato la portavoce di Starmer. "I dirigenti si sono confrontati sulla necessità di un cessate il fuoco incondizionato", ha aggiunto. Dopo i colloqui tra Kiev e Mosca in Turchia, i capi di Stato e di governo "hanno anche discusso del ricorso alle sanzioni se la Russia non si impegna seriamente in una cessazione del fuoco", riporta Downing Street. Meloni, fa sapere una nota di Palazzo Chigi, ha innanzitutto ribadito il sostegno dell’Italia, insieme ai partner europei e occidentali, agli sforzi del presidente Trump per una pace giusta e duratura in Ucraina, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato. La presidente del Consiglio "ha infine espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata ancora una volta da parte ucraina a favore del dialogo e ha reiterato l’auspicio che Mosca si impegni seriamente attraverso contatti diretti tra leader in un negoziato che conduca alla pace". Si apre una settimana cruciale per le sorti della guerra tra Ucraina e Russia. E c'è grande attesa per la telefonata tra Trump e il presidente russo Putin. L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, si è detto fiducioso riguardo all'esito della conversazione, auspicando che questa contribuisca a promuovere i negoziati tra Mosca e Kiev. "Credo che il presidente avrà successo, ci conoscono, è determinato a fare le cose, se non ci riesce lui nessuno può farlo", ha detto Witkoff esprimendo la convinzione che la telefonata potrà "chiarire parte dell'impasse" che sta bloccando i negoziati. "Il presidente ha una forza di personalità che non ha pari – ha aggiunto intervistato da Abcnews – il suo istinto gli dice che deve parlare al telefono con il presidente Putin e questo chiarirà parte dell'impasse e ci permetterà di raggiungere il punto che dobbiamo raggiungere. Credo – ha concluso – che la telefonata avrà molto successo". Trump ha annunciato sabato su Truth che telefonerà a Putin per "fermare il bagno di sangue" e poi parlerà con Volodymyr Zelensky e con "diversi membri della Nato". La precedente conversazione telefonica tra Putin e Trump si è svolta nel mese di marzo. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maxi operazione all’alba, 11 arresti per assalto a portavalori a Livorno – Video

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(Adnkronos) – Accusati di aver partecipato all'assalto armato ai furgoni portavalori della ditta Battistolli avvenuto il 28 marzo scorso a San Vincenzo (Livorno), lungo la strada statale 1 Aurelia, durante il quale vennero sottratti circa 3 milioni di euro. Per questo 11 persone sono arrestate all'alba di oggi nelle province di Nuoro, Pisa e Bologna in una maxi operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Livorno e da numerosi reparti speciali dell'Arma. In carcere sono finiti tutti uomini di origine sarda tra i 33 e i 54 anni. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Livorno su richiesta della locale Procura, a conclusione di un'indagine condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri. Le accuse, a vario titolo, includono rapina pluriaggravata, detenzione e porto illegale di armi da guerra ed esplosivi, furto aggravato e ricettazione. Il blitz che ha portato agli arresti ha visto il coinvolgimento di oltre 300 militari, con la partecipazione del Ros, del Gis (Gruppo Intervento Speciale), del 1° Reggimento Paracadutisti 'Tuscania', degli Squadroni Eliportati 'Cacciatori' di Sardegna e Sicilia, dei Nuclei Elicotteri di Pisa ed Elmas, dei Sos dei Battaglioni 'Toscana' e 'Sardegna' e del Nucleo Cinofili di Firenze. Secondo quanto emerso dalle indagini, il commando – composto da soggetti travisati e armati, tutti con accento sardo – avrebbe organizzato il colpo con mesi di preparazione, utilizzando veicoli rubati per bloccare i furgoni e armi da guerra per minacciare il personale. Gli inquirenti hanno ricostruito anche le attività di supporto logistico, la pianificazione degli spostamenti e la creazione di falsi alibi per eludere le indagini. Il colpo, avvenuto in pieno giorno lungo una delle principali arterie stradali della costa toscana, aveva destato forte allarme per la brutalità e la precisione militare dell’azione. Le indagini, definite "certosine" dagli investigatori, hanno permesso di smantellare l'intera rete dietro l'assalto. L'operazione di oggi rappresenta un duro colpo alla criminalità armata e organizzata, e gli accertamenti proseguono per individuare eventuali complici e canali di ricettazione del denaro. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Da Lady Violet Manners a Caroline del Liechtenstein, i matrimoni reali dell’estate 2025

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(Adnkronos) – Sono giovani, belli, molto, molto ricchi e soprattutto innamorati. Appartengono al gotha dell'aristocrazia europea e questa estate convoleranno a nozze nei manieri o nei castelli di famiglia, nei palazzi che profumano di storia e memorie secolari.  Fiori d'arancio nel principato del Liechtenstein per la principessa Maria Carolina, figlia del principe ereditario Alois e della moglie Sofia e il promesso sposo, di origine venezuelana, Leopoldo Maduro Vollmer. Nato a Caracas, la famiglia materna è proprietario del noto marchio di rum Ron Santa Teresa. Galeotta fu l'Univesità di Saint – Andrews dove sbocciò l'amore tra il principe William erede al trono d'Inghilterra e una giovanissima e ancora sconosciuta Catherine Elizabeth Middtleon, oggi principessa del Galles. Nozze anche alla 'corte' di Francia dove la figlia dei duchi di Chartres, Hélène d'Orléans, ha recentemente annunciato il suo fidanzamento con Francisco Sottomayor Quinta, pilota della compagnia di bandiera del Portogallo, Tap Ait Portugal, che ha offerto a Hélène, preludio all'unione in chiesa, uno splendido anello di smeraldi circondato da diamanti e zaffiri. Al momento nessuna indiscrezione sulla cerimonia, unica certezza, la coppia andrà sicuramente a vivere a Lisbona, dove già lavora da oltre un anno la nipote della Contessa di Parigi.  "C'è grande gioia nella dimora del principe Peter, il più giovane dei figli del principe Alexander e della principessa Gabriela che si è fidanzato con Yurina Hattori- Roche". Era questo il messaggio che si leggeva sui social lo scorso 18 dicembre annunciando il fidanzamento di Peter de Sayn-Wittgenstein-Sayn e della giovane ereditiera, figlia di un noto imprenditore americano. La mamma di Yurina è giapponese e lei, critica d'arte e apprezzata consulente (ha fondato e dirige 'Althe' un programma di residenze per giovani artisti a Tokio), si divide tra il Giappone e l'Europa. Dopo aver girato il mondo (America del sud, India, Cina) Peter de Sayn -Wittgenstein -Sayn ha scelto,invece, il Giappone com patria d'elezione. A Tokio ha fondato 'TeamFirst', una piattaforma che sostiene le imprese nello sviluppo del proprio business in Giappone. Spirito creativo e imprenditoriale, come la sua bien-aimée e futura principessa, al quale si aggiunge la presenza, in qualità di socio, nel gruppo tedesco Schmatz che produce ottime birre.  Anche lady Violet Manners, ex enfant terrible, ha deciso di chiudere con il suo passato (con le sorelle Alice e Eliza era stata soprannominata 'la ragazza priva di garbo e di buone maniere'). Innamoratissima del suo 'cow -boy', come aveva scritto in un post su Instagram, lady Violet ha condiviso con i suoi 34mila followers l'annuncio del fidanzamento con una foto che la ritrae abbracciata all'illustre fidanzato. Sangue blue nelle vene, William è l'erede di James Randolph Lindesay-Bethune, uomo d'affari scozzese e politico influente e di Diana Mary, nata Chamberlayne-Macdonald. Lei, ex mannequin per Dolce & Gabbana, è produttrice di podcast ('Duchess e Hidden Heritage'), ha fondato 'HeritageXplore', una sofisticata piattaforma che seleziona le più belle dimore storiche della Gran Bretagna. Ha partecipato, qualche tempo fa, a un 'salotto' di incontri per uomini e donne alla ricerca dell'anima gemella, che l'affascinante Violet ha trovato nel suo 'cow-boy' William, cofondatore, tra l'altro, di 'Feragaia', una eau-de -vie senza alcol. Chissà se verrà offerta al loro matrimonio.  Nessuno avrebbe mai immaginato che Cayetano Martinez de Irujo y Fitz-James Stuart, grande di Spagna (62 primavere) sarebbe convolato a nuove nozze (con tutta probabilità in autunno in Spagna) dopo aver impalmato, la prima volta, Genoveva Casanova, madre dei suoi due gemelli, Luis e Amina di 23 anni. L''excelentisimo senor' ha incontrato Barbara Mirjan, figlia dell'uomo d'affari libanese Javier Mirjan, a Marbella nel 2015, lei aveva 18 anni e studiava a Madrid. "Responsabile, colta, perfettamente a suo agio in società, compagna ideale e sostegno per Cayetano Martinez de Irujo", scriveva il settimanale francese 'Point de vue'. Oltre 30 anni di differenza d'età tra i due fidanzati, ma sembra che non siano stati un problema, sin dall'inizio. Anzi, come ricorda il settimanale francese, "Cayetano sarebbe felicissimo di diventare di nuovo padre". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, oggi telefonata Trump-Putin. Lettera di Zelensky al tycoon

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(Adnkronos) – Si apre una settimana cruciale per le sorti della guerra tra Ucraina e Russia. Oggi, lunedì 19 maggio 2025, c'è grande attesa per la telefonata tra Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, si è detto fiducioso riguardo all'esito della conversazione, auspicando che questa contribuisca a promuovere i negoziati tra Mosca e Kiev. "Credo che il presidente avrà successo, ci conoscono, è determinato a fare le cose, se non ci riesce lui nessuno può farlo", ha detto Witkoff esprimendo la convinzione che la telefonata potrà "chiarire parte dell'impasse" che sta bloccando i negoziati. "Il presidente ha una forza di personalità che non ha pari – ha aggiunto intervistato da Abcnews – il suo istinto gli dice che deve parlare al telefono con il presidente Putin e questo chiarirà parte dell'impasse e ci permetterà di raggiungere il punto che dobbiamo raggiungere. Credo – ha concluso – che la telefonata avrà molto successo".  Trump ha annunciato sabato su Truth che telefonerà a Putin per "fermare il bagno di sangue" e poi parlerà con Volodymyr Zelensky e con "diversi membri della Nato". La precedente conversazione telefonica tra Putin e Trump si è svolta nel mese di marzo.  Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che – assieme ai leader di Regno Unito, Francia e Polonia – intende parlare con Donald Trump in vista della telefonata. Merz ha detto di averne parlato con il segretario di Stato americano Marco Rubio, durante la messa di intronizzazione del Papa.  Mentre, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti diplomatiche, Donald Trump e Giorgia Meloni si sono sentiti sabato per parlare della crisi ucraina.  Nel frattempo il presidente ucraino, ieri a Roma per la messa di inizio pontificato di Leone XIV, ha avuto un’udienza privata con Papa e ha incontrato il vicepresidente Usa JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio a Villa Taverna. 
Zelensky "ha inviato una lettera al presidente Trump con nuove proposte di cooperazione nell'industria della difesa e il commercio, si legge nella nota della presidenza ucraina relativa all'incontro, in cui si sottolinea come nel colloquio sia stata data "un'attenzione particolare all'applicazione dell'accordo di partnership economica tra Ucraina e Usa".  Si è trattato del primo incontro tra i due leader dopo il famoso scontro di fine febbraio nello Studio Ovale, durante il quale, prima che intervenisse duramente anche Donald Trump, Vance aveva accusato Zelensky di mancare di rispetto nei confronti dell'amministrazione "che sta impedendo la distruzione del vostro Paese" e degli americani.  Nel "buon incontro", il leader di Kiev ha "ribadito che l'Ucraina è pronta a impegnarsi in una vera diplomazia e sottolineato l'importanza di un cessate il fuoco pieno e incondizionato al più presto possibile". "Abbiamo anche parlato della necessità di sanzioni contro la Russia, del commercio bilaterale, della cooperazione di Difesa, la situazione sul campo di battaglia e il prossimo scambio di prigionieri", ha scritto il presidente ucraino su X, spiegando che nel colloquio di oggi "abbiamo discusso dei negoziati di Istanbul dove i russi hanno mandato una delegazione di basso livello che non ha potere decisionale". Secondo quanto ha dichiarato una fonte della presidenza ucraina all'Afp, due hanno parlato dell'annunciata telefonata tra Trump e Putin. Mentre la Casa Bianca riferisce che "hanno discusso l'obiettivo comune di mettere fine alla carneficina in Ucraina". Nel colloquio sono stati anche "forniti gli aggiornamenti sull'attuale stato dei negoziati per un cessate il fuoco ed una pace duratura".   Trump sta perdendo la pazienza con Vladimir Putin, ha affermato il presidente finlandese Alexander Stubb dopo una lunga conversazione con la sua controparte statunitense. Stubb ha anche affermato che i du eleader non devono decidere il destino dell'Ucraina ignorando il suo presidente, Volodymyr Zelenskyy.  Intanto nella notte tra sabato e domenica la Russia ha colpito l'Ucraina con il più grande attacco di droni dall'inizio della guerra. Secondo quanto affermato dall'aeronautica militare ucraina, Mosca ha lanciato 273 droni Shahed in una sola notte, prendendo di mira soprattutto la regione centrale di Kiev. Una donna di 28 anni è stata uccisa e altre tre persone, tra cui un bambino di quattro anni, sono rimaste ferite, ha riferito Mykola Kalashnik, governatore della regione di Kiev . In un post sui social media, Ruslan Stefanchuk, il capo del parlamento ucraino, ha dichiarato: "L'allarme aereo è durato quasi nove ore. Ecco come si manifesta il 'sincero desiderio di pace' di Putin". L'attacco ha distrutto edifici residenziali, danneggiato un grattacielo e incendiato dei garage, ha scritto Stefanchuk, aggiungendo: "Questo è terrore nella sua forma più pura".    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bolzano, centrodestra vince elezioni: Corrarati sindaco

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Claudio Corrarati è il nuovo sindaco di Bolzano. Il candidato del centrodestra ha vinto il ballottaggio con il 51,03%, mentre il candidato di centrosinistra Juri Andriollo ha preso il 48,97% dei voti. Molto bassa l'affluenza a questo secondo turno, ferma al 42,8% (al primo turno al 52,2%). Per la prima volta il centrodestra guiderà il capoluogo altoatesino. "Storica vittoria del centrodestra a Bolzano. Per la prima volta con una stabile maggioranza il centrodestra potrà governare la città. Grazie all'unità della nostra coalizione, all'accordo con il movimento civico che si era ben radicato nella città e anche certamente grazie all’apporto di tanti esponenti di organizzazioni di categoria di ogni gruppo etnico", dice il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia. "Forza Italia ha dato un contributo politico decisivo per questo successo e farà la sua parte. Abbiamo messo in campo energie nuove, che hanno contribuito alla vittoria del centrodestra. Sono lieto di aver partecipato più volte al rilancio di Forza Italia e del centrodestra sul territorio ed anche alla campagna elettorale. Auguri al sindaco Coraratti, grazie a Christian Bianchi, a tutte le donne e uomini che si sono battuti con Forza Italia, con la lista civica e con tutti i movimenti politici del centrodestra. Per Bolzano una data storica", aggiunge.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Amici 2025, Daniele trionfa: battuto Trigno al televoto finale

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(Adnkronos) – Daniele è il vincitore della finale di Amici 2025. Nella serata conclusiva del talent di Maria De Filippi, il 18enne ballerino di Aversa supera al televoto Trigno, cantante di 23 anni. Nelle fasi preliminari, escono scena gli altri finalisti: la cantante Antonia e i ballerini Francesco e Alessia. A Daniele va un premio del valore di 150.000 euro in gettoni d’oro. A Trigno il premio di categoria dal valore di 50mila euro.  Daniele Doria è nato nel 2007 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ha trionfato ad Amici 24. La sua passione per la danza si è manifestata fin dalla tenera età, tanto che i genitori, supportati dal nonno, lo iscrissero a una scuola di danza già a cinque anni. A 13 anni, Daniele si trasferisce a Roma per inseguire il suo sogno, entrando a far parte dell'Accademia Art Village, dove ha perfezionato le sue capacità in un ambiente stimolante e competitivo. Nel 2023, ha arricchito la sua formazione con un'esperienza a Los Angeles, approfondendo diversi stili di danza. Si descrive come una persona onesta, che esprime sempre il proprio pensiero senza lasciarsi influenzare dagli altri. Durante il suo percorso ad Amici 24, Daniele ha dovuto affrontare un infortunio che lo ha tenuto lontano dal palco per un mese, mettendo a rischio la sua partecipazione al serale. Grazie alla sua determinazione e al supporto della maestra Alessandra Celentano, ha superato questo ostacolo, conquistando non solo un posto nel serale, ma anche la vittoria finale.  Nella serata finale, attribuiti altri riconoscimenti. Ad Antonia è andato il prestigioso Premio della Critica offerto da Enel dal valore di 50mila euro in gettoni d'oro, assegnato da una giuria composta dalle principali testate giornalistiche italiane. Trigno si è aggiudicato il premio delle radio mentre il premio speciale unicità offerto da Oreo dal valore di 30mila euro in gettoni d’oro è andato ad Antonia. A tutti i finalisti il premio Keep Dreaming offerto da Marlù dal valore di 7mila euro in gettoni d’oro. Super ospite della serata la vincitrice della scorsa edizione Sarah Toscano che si è esibita anche con Carl Brave con il loro nuovo singolo ‘Perfect’ (Warner Music Italy). Altro super ospite in studio la campionessa di sci Federica Brignone. In studio, i tre giudici che hanno valutato i talenti durante l'edizione: Amadeus, Cristiano Malgioglio ed Elena D'Amario. Presenti anche i professori che hanno accompagnato la crescita artistica dei ragazzi: Alessandra Celentano, Rudy Zerbi, Lorella Cuccarini, Emanuel Lo, Anna Pettinelli e Deborah Lettieri. Per il quinto anno consecutivo, la direzione artistica è stata affidata al coreografo internazionale Stéphane Jarny.   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Inter-Lazio, tensione tra le panchine. Espulsi Inzaghi e Baroni, cosa è successo

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(Adnkronos) –
Tensione durante Inter-Lazio. Nel big match andato in scena oggi, domenica 18 maggio, a San Siro, e terminato 2-2, ci sono stati momenti di nervosismo in campo ma soprattutto tra le due panchine, quasi venute a contatto nel finale. I due allenatori, Simone Inzaghi e Marco Baroni, sono stati infatti espulsi dall'arbitro Chiffi. Ma cos'è successo? All'88' un tocco di braccio in area di Bisseck porta il direttore di gara a fermare il gioco e andare al monitor, su segnalazione del Var. In quel momento Baroni, allenatore della Lazio, stava chiedendo a gran voce l'intervento proprio del Var, comportamento che non è piaciuto al tecnico dell'Inter Simone Inzaghi, che si è rivolto a brutto muso all'ex Lecce e Verona. Ne è nato un parapiglia generale, con i due che sono stati allontanati dai propri collaboratori per poi essere espulsi da Chiffi.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Usa-Ue, Meloni porta Vance e von der Leyen al tavolo: “Passo avanti per unità Occidente”

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(Adnkronos) –
A Roma si riaccende la macchina della diplomazia, ancora una volta sotto il segno del Papa. Se lo scorso mese i funerali di Francesco avevano fatto da sfondo a un incontro storico tra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky nella Basilica di San Pietro, è ora la cerimonia di intronizzazione di Papa Leone XIV a offrire un nuovo slancio a vertici e bilaterali di rilievo internazionale. Questa volta, però, con la regia di Giorgia Meloni. La premier italiana porta a casa un risultato di peso, riuscendo a far sedere attorno allo stesso tavolo il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.  A Palazzo Chigi va così in scena un trilaterale che dà forma concreta a quell'incontro tra Stati Uniti e Unione europea tanto auspicato da Meloni, da mesi impegnata a tessere un dialogo tra le due sponde dell'Atlantico. Obiettivo: allentare le tensioni su dazi e politiche commerciali, inasprite dalle misure protezionistiche adottate dal tycoon. "Quando un mese fa sono stata ospite del presidente Trump a Washington avevo proposto un incontro tra Unione europea e Stati Uniti, sono molto orgogliosa di avere l'occasione oggi di ospitare due dei leader di Usa e Ue per iniziare un dialogo", dichiara Meloni aprendo l'incontro. Nella sede del governo non c'è Trump, ma il suo numero due. Eppure, come fanno notare fonti vicine al dossier, poco importa: il trilaterale rappresenta un importante risultato diplomatico per la premier italiana ("il nostro lo abbiamo fatto, ora tocca a loro", ossia a Vance e Ursula). Le dichiarazioni di benvenuto davanti alla stampa si svolgono nel cosiddetto salotto giallo, al primo piano di Palazzo Chigi, dove il presidente del Consiglio riceve capi di Stato e delegazioni. I tre leader sono seduti attorno a un tavolo bianco, alle cui spalle campeggiano le bandiere italiana, americana ed europea: una scenografia simbolica che rappresenta il ruolo di ponte che l'Italia tenta di giocare sullo scacchiere internazionale.  Meloni, non a caso, insiste sul valore strategico del dialogo transatlantico: "Noi sappiamo che ci sono molte questioni da discutere, sappiamo anche che ci sono dei problemi che vanno superati, sappiamo soprattutto quanto le nostre relazioni, le relazioni tra Europa e Stati Uniti siano fondamentali nell'ambito di un Occidente che vuole mantenere la sua unità, la sua forza, che deve essere ancora in grado di disegnare la rotta".  
Tra i temi sul tavolo, in primo piano i dazi: "Sappiamo quanto siano importanti le nostre relazioni commerciali e siamo qui ovviamente per discutere di tutto questo. Io spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio", afferma la premier. E ancora: "Per la materia commerciale voi sapete che la competenza in Europa è della Commissione, quindi il ruolo dell'Italia è soprattutto un ruolo legato alla necessità, alla voglia, di favorire il dialogo". Le relazioni economiche tra Usa e Ue "valgono il 30% dell'intercambio mondiale", ricorda Meloni, rivendicando il ruolo dell'Italia come facilitatore di un dialogo "franco e aperto". Per quanto riguarda la crisi ucraina, ieri, a quanto apprende l'Adnkronos, Meloni ha avuto anche un colloquio telefonico con Donald Trump, anche in vista dell’annunciata telefonata tra il presidente Usa ed il leader russo Vladimir Putin.  Anche il vicepresidente americano J.D. Vance, accompagnato dal segretario di Stato Marco Rubio, evidenzia la portata dell'incontro, ringraziando l'Italia per l'accoglienza: "Una delle cose che Giorgia Meloni si è offerta di fare, e il presidente Trump ed io siamo felici di accettare, è quella di costruire ponti tra Usa e Europa". Il vice di Trump ribadisce poi il valore dell'alleanza euroamericana, pur riconoscendo le divergenze: "Ho detto più volte che penso che l'Europa è un importante alleato degli Stati Uniti, i singoli Stati europei sono importanti alleati degli Stati Uniti, ovviamente abbiamo alcuni disaccordi come succede tra amici". Tra i temi divisivi cita il commercio, ma sottolinea anche che ci sono "molte cose su cui andiamo d'accordo e molte cose su cui possiamo lavorare insieme". Infine, Vance esprime ottimismo: "Penso che avremo un grande colloquio e spero che sarà l'inizio di un negoziato commerciale a lungo termine".  Dal canto suo, von der Leyen rimarca l'importanza di "raggiungere un buon accordo per entrambe le parti" sul fronte commerciale, in particolare sui dazi. E spiega che i tecnici statunitensi e quelli della Commissione europea sono attivamente impegnati nell'analisi dei documenti, ricordando che "il diavolo si nasconde nei dettagli", a conferma della complessità del negoziato in corso. Sul dossier ucraino, la presidente della Commissione ribadisce "il desiderio di una pace giusta e duratura", un obiettivo condiviso dai protagonisti del trilaterale. Rivolgendosi direttamente al vicepresidente americano, aggiunge: "So quanto lei sia impegnato a porre fine a questa guerra e la ringrazio per questo. Quindi, ciò che è importante ora è certamente che si continui a insistere, che le cose si stiano muovendo in avanti. Credo che la prossima settimana sarà cruciale a questo proposito". Lo stesso Vance ha incontrato Zelensky a Villa Taverna, subito dopo la cerimonia di inizio pontificato di Papa Leone XIV. Non manca, infine, un riferimento esplicito al tema della difesa, altra questione spinosa sul tappeto delle relazioni tra Usa e Ue. Von der Leyen riconosce: "So che gli Stati membri europei devono aumentare gli investimenti nella difesa". E dunque rivendica come la Ue abbia consentito "l'utilizzo di fino a 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per gli investimenti nella difesa", aggiungendo: "Sappiamo cosa significhi un'Europa forte, e anche una Nato forte. Quindi, faremo certamente il punto della situazione al vertice Nato" in programma a L'Aia il mese prossimo.   Al termine del colloquio, durato circa un'ora, Meloni affida a X il suo commento, manifestando piena soddisfazione. La premier parla di un "confronto costruttivo", dicendosi "orgogliosa di questo passo in avanti per l'unità dell'Occidente". L'organizzazione del tavolo tra Stati Uniti e Unione europea contribuisce, almeno per un giorno, a relegare sullo sfondo le polemiche interne esplose dopo l'assenza della premier al summit dei "volenterosi" tenutosi venerdì scorso a Tirana, cui hanno preso parte anche Volodymyr Zelensky e Donald Trump (collegato da remoto). Un'assenza che ha alimentato nuove tensioni tra Roma e Parigi, dopo le parole taglienti del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva definito "fake news" le dichiarazioni di Meloni sull'ipotesi di invio di truppe europee in Ucraina.  In casa Fratelli d'Italia, l'incontro viene salutato come un "successo diplomatico straordinario" per la leader di via della Scrofa. Qualcuno arriva a evocare la "Pratica di Mare" di Meloni, ma per il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli si tratta di "qualcosa di più": nel vertice del 2002, dice all'Adnkronos l'esponente di Fratelli d'Italia, "Berlusconi suggellava un trionfo, con l'ex nemico, la Russia, che diventa 'partner' dell'Occidente. Oggi Meloni evita la rottura disastrosa tra alleati di lunga data".  Nell'incontro trilaterale "i leader hanno avuto discussioni costruttive su molte questioni", si legge in una nota della Casa Bianca che sottolinea che tra le questioni affrontate vi è "l'obiettivo del presidente Trump di ribilanciare il commercio, il miglioramento della sicurezza della catene di approvvigionamento, l'aumento della cooperazione in materia di difesa, l'affrontare le comuni sfide dell'immigrazione e il mettere fine alla carneficina in Ucraina". (di Antonio Atte) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Polonia, testa a testa Trzaskowski-Nawrocki: si va al ballottaggio

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(Adnkronos) – Il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski ha ottenuto il 30,8% alle presidenziali polacche mentre il candidato dei conservatori del Pis, Karol Nawrocki è arrivato al 29,15. Si confermano quindi le previsioni che vedono i due al ballottaggio del prossimo primo giugno, anche se si prevedeva un vantaggio più accentuato per il sindaco europeista.  Nel primo commento dopo gli exit poll, lo stesso Trzaskowski ha ammesso che i risultati indicano "un testa a testa". Ma a preoccupare il suo team è anche il fatto che il terzo posto negli exit poll è andato, con il 15,4%, a Slawomir Mentzen, libertario di destra che ha raccolto il voto di protesta. E al quarto posto, con il 6.2%, compare, a sorpresa, il candidato di estrema destra, Grzegorz Braun, sotto inchiesta per aver usato un estintore per spegnere un candelabro di Hanukkah nel Parlamento polacco. La partita finale si preannuncia quindi serrata e incerta. In vista del ballottaggio Donald Tusk ha lanciato un appello: "Sta iniziando la partita decisiva. Lotta dura per ogni voto. Queste due settimane decideranno il futuro della nostra Patria. Per questo nessun passo indietro".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Inter-Lazio 2-2: la doppietta di Pedro frena il sorpasso scudetto di Inzaghi

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Pareggio tra Inter e
Lazio nella penultima giornata di Serie A. Oggi, domenica 18 maggio, il big match a San Siro è terminato 2-2 grazie ai gol, due per tempo, di Yann Aurel Bisseck e Denzel Dumfries per i nerazzurri a cui ha risposto la doppietta di Pedro. Con questo pareggio la squadra di Inzaghi sale a 78 punti in classifica, ma rimane a -1 dal Napoli capolista. Quella di Baroni invece raggiunge quota 65, scavalcata dalla Roma e ora a -2 dal quarto posto occupato dalla Juventus.  Partita bloccata in avvio, con l'Inter che prova a girare il pallone e sfondare per vie centrali. La Lazio, memore dei sei gol presi all'Olimpico, tiene le linee strette e riparte con velocità sfruttando la gamba di Nuno Tavares sulla sinistra, al rientro dall'infortunio, e di Isaksen sulla destra. L'obiettivo biancoceleste è togliere ritmo ai nerazzurri, così si legge la scelta di Vecino trequartista di 'contenimento', e colpire in contropiede. Con il passare dei minuti sale la pressione della squadra d'Inzaghi. L'Inter fa salire i difensori per creare superiorità e protesta proprio per una leggera spinta di Rovella su Bisseck, troppo poco per concedere rigore. La prima vera conclusione della partita la firma alla mezzora Dimarco. L'esterno dell'Inter riceve dal limite dell'area e calcia con il sinistro, trovando la parata di Mandas. Nel momento di massima pressione nerazzurro, i biancocelesti sfiorano il gol con Isaksen, che riceve sulla sinistra e fa girare il destro, non trovando il palo lontano per centimetri. Passa un solo minuto ed è ancora il danese ad avere sui piedi l'occasione più grossa del match. Isaksen riceve in profondità e scappa via ritrovandosi a tu per tu con Sommer, che lo mura con i piedi. Gol sbagliato, gol subito. In pieno recupero, al 47', l'Inter trova il vantaggio su calcio d'angolo: su un pallone rimasto vacante in area si fionda Bisseck, che ha il tempo di controllare e calciare sotto la traversa infilando Mandas e chiudendo così il primo tempo. La Lazio prova a partire forte. Rovella amministra il gioco, Castellanos si muove e libera spazio in area per i centrocampisti, con Vecino che per poco non trova il pallone in area. L'Inter si riorganizza a difesa del risultato ma non rinuncia ad attaccare, mentre la Lazio inizia ad innervosirsi. La partita si fa fisica, con tanti contrasti in mezzo al campo e cartellini che volano da una parte e dall'altra. La Lazio prova a sfruttare le palle inattive, ma Gila non inquadra la porta di testa su corner. La squadra di Baroni continua a spingere e sfiora il pari al 70': Dia si ritrova solo davanti a Sommer, su un bellissimo assist in profondità di Castellanos, ma ancora una volta il portiere svizzero è decisivo e salva i suoi. Al 72' però arriva il pareggio della Lazio. Pedro riceve in area da Vecino e mette in porta il pallone dell'1-1. L'arbitro inizialmente annulla per fuorigioco, poi, richiamato dal Var, rettifica la sua decisione e assegna la rete ai biancocelesti. Il pari della Lazio però dura soltanto otto minuti. All'80' Calhanoglu disegna un cross sul secondo palo da calcio di punizione, dove arriva Dumfries, che stacca più alto di tutti e riporta avanti i suoi. Nel finale arriva l'ennesimo episodio decisivo del match. Bisseck tocca con il braccio il pallone in area, Chiffi lascia giocare ma viene richiamato dal Var e assegna calcio di rigore per la Lazio. Sul dischetto si presenta Pedro, che al 90' incrocia il destro e pareggia ancora i conti. In pieno recupero Arnautovic ha una clamorosa occasione a porta spalancata, ma cicca il pallone e favorisce la parata di Mandas. Sempre all'attaccante nerazzurro viene annullato un gol, poco dopo, per fuorigioco. Termina quindi 2-2 a San Siro.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Papa Leone XIV inaugura il pontificato: “Una Chiesa unita per un mondo diviso”

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(Adnkronos) – Nel pieno di un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche, guerre, crisi ambientali e profonde fratture sociali, Papa Leone XIV ha dato inizio al suo ministero petrino con un messaggio che guarda lontano: unità, carità e missione. Nell'omelia pronunciata in Piazza San Pietro davanti a 200.000 fedeli e 156 delegazioni internazionali e 39 ecumeniche, Robert Francis Prevost ha indicato la rotta per un pontificato che si propone come guida spirituale in un mondo frammentato, ereditando la lezione pastorale e universale di Papa Francesco, scomparso solo poche settimane fa. 
Le prime parole di Leone XIV sono state cariche di memoria e gratitudine verso il predecessore. La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta a ridosso della Pasqua, ha lasciato una comunità ecclesiale scossa, "come pecore senza pastore". E proprio dalla luce della Risurrezione, ha detto il nuovo Papa, la Chiesa ha attinto la forza per affrontare questo passaggio epocale. Il riferimento al Conclave – definito come un momento in cui lo Spirito ha "accordato i diversi strumenti musicali" – sottolinea la volontà di preservare l'unità nella diversità: un tema ricorrente nell'omelia e, con ogni probabilità, un filo conduttore del nuovo pontificato. Papa Leone XIV – il cui nome richiama esplicitamente Leone XIII, padre della dottrina sociale della Chiesa, regnante dal 1878 al 1903 – si è presentato con parole di grande umiltà: "Sono stato scelto senza alcun merito", ha detto, dichiarando di voler essere "servo della vostra fede e della vostra gioia". Una formula che richiama tanto San Paolo quanto le recenti stagioni sinodali volute da Francesco: una Chiesa "in uscita", che accompagna e ascolta, più che comandare. Il passaggio più denso teologicamente è stata l'interpretazione del dialogo tra Gesù e Pietro nel Vangelo di Giovanni, dove il verbo greco 'agapao' – l'amore gratuito di Dio – incontra la risposta umana più fragile, fatta di amicizia ('phileo'). È qui, dice Leone XIV, che nasce il vero primato di Pietro: non nel potere, ma nella capacità di "amare di più", fino al dono della vita. "La Chiesa di Roma presiede nella carità", ha ribadito il Papa, richiamando un'antica espressione della tradizione cristiana. E proprio questa carità, intesa come servizio e dono, è la chiave per interpretare il suo ruolo: non un "capo posto al di sopra degli altri", ma un fratello tra i fratelli, pastore che cammina con il popolo. Non è un messaggio puramente spirituale: è una visione ecclesiologica precisa, con implicazioni concrete sul piano della sinodalità, della corresponsabilità e dell'ecumenismo. Leone XIV ha parlato di una Chiesa composta da "pietre vive", da costruire insieme "nella convivenza delle diversità". Una frase che suona come una conferma della strada aperta dai processi sinodali degli ultimi anni. Accanto alla riflessione sul ruolo del Papa, l'omelia ha lanciato un messaggio chiaramente rivolto al mondo: la Chiesa, ha detto Leone XIV, deve essere "lievito di unità e di pace" in una società attraversata da divisioni, disuguaglianze, violenze e sfruttamento ambientale. La denuncia è chiara: "Un paradigma economico che sfrutta la Terra ed emargina i poveri" non è compatibile con il Vangelo. Non è mancato l'appello al dialogo interreligioso e all'incontro con chi "coltiva l'inquietudine della ricerca di Dio". L'obiettivo, ha spiegato Papa Prevost, è costruire "una sola famiglia umana", in cui l'unità non significa uniformità, ma riconciliazione tra le differenze. Nel finale, il richiamo all'enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII, promulgata il 15 maggio 1891, non è stato solo un omaggio storico: è una scelta d'identità. Il nuovo Papa ha ripreso una domanda del suo predecessore ottocentesco: "Se la carità di Dio prevalesse nel mondo, non cesserebbe forse ogni dissidio?". La sua risposta sembra essere un sì convinto, e indica che il suo pontificato non si limiterà alla guida spirituale, ma avrà anche un'impronta fortemente sociale, protesa verso la giustizia, la pace e l'equità. L'inizio del ministero di Papa Leone XIV segna un passaggio delicato e decisivo nella storia recente della Chiesa cattolica. Dopo la stagione carismatica di Francesco, il nuovo pontefice sembra voler custodire quell'eredità per rilanciarla in una forma nuova: meno centrata sulla figura papale, più fondata sulla comunione, sulla corresponsabilità e sull'ascolto dello Spirito. 
"Questa è l'ora dell'amore", ha proclamato. Se questa visione si tradurrà in scelte concrete – riforme, gesti, alleanze, intese – lo diranno i prossimi mesi. Ma fin dal primo giorno, Papa Leone XIV ha voluto chiarire che il suo pontificato non sarà una gestione del potere, bensì una testimonianza d'amore. (di Paolo Martini) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Parma-Napoli 0-0 e Inter-Lazio 2-2, azzurri vedono scudetto

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(Adnkronos) – Il Napoli pareggia 0-0 sul campo del Parma ma, complice il 2-2 tra Inter e Lazio, compie il passo decisivo per lo scudetto, ipotecato ad una giornata dalla fine del campionato. Gli azzurri comandano la classifica con 79 punti e una lunghezza di vantaggio sull'Inter. Ai partenopei basterà battere il Cagliari già salvo domenica prossima, nella 38esima giornata in programma al Maradona.  La tensione si fa sentire per tutto il match. Il Napoli fatica a creare gioco, in mezzo al campo solo Anguissa sembra in grado di abbinare fiato e lucidità. McTominay, in condizioni non perfette, non dà il solito apporto. Il Parma, che vede la salvezza ad un passo, pensa soprattutto a contenere ma non rinuncia a pungere con le iniziative di Bonny, che nella prima mezz'ora chiama Meret ad un paio di parate ordinarie. Il Napoli non trova sbocchi perché Lukaku non vince il duello fisico con Leoni, impeccabile fino a quando un infortunio non lo costringe ad uscire dopo un'ora. Le chance degli azzurri sono legate ad iniziative individuali. Splendida quella di Anguissa che al 33' si inventa la conclusione per bucare Suzuki: il palo dice no. Nella ripresa, il Napoli vorrebbe ma non può. La pressione non produce opportunità con palla in movimento. Il gol diventa più di un'ipotesi quasi per caso: al 58' un tiro-cross di Politano bacia la parte alta della traversa. Il montante dà una mano a Suzuki anche al 72', quando il portiere devia la punizione di McTominay. Il finale è tutto nervi, come dimostrano le espulsioni dei due allenatori: rosso per Chivu e per Conte. Sui titoli di coda, l'ultimo brivido. Neres viene steso in area emiliana, rigore. Anzi, no. Doveri corre al Var, riavvolge il nastro e revoca il penalty al 99' per un fallo di Simeone. Il Napoli non vince, l'Inter nemmeno: lo scudetto è quasi azzurro. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Biden è malato, ex presidente Usa ha cancro alla prostata aggressivo

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All’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato diagnosticata una forma "aggressiva" di tumore alla prostata con metastasi ossee, come annunciato dal suo ufficio stampa. Biden, 82 anni, ha ricevuto la diagnosi venerdì. L'ex presidente sta attualmente valutando insieme ai medici le opzioni di trattamento più adatte. "La scorsa settimana, il presidente Joe Biden è stato visitato per una nuova evidenza di un nodulo alla prostata, dopo un aumento dei sintomi urinari. Venerdì gli è stato diagnosticato un cancro alla prostata, caratterizzato da un valore di Gleason di 9 (Grado Gruppo 5) con metastasi ossee", si legge nel comunicato. La scala di Gleason, con valori da 2 a 10, definisce l'aggressività del tumore. Nei giorni scorsi, un portavoce dell'ex presidente aveva fatto riferimento ad esami dopo l'individuazione di un "piccolo nodulo". Secondo il comunicato, nonostante la gravità della malattia, il tumore sembra essere sensibile agli ormoni, il che permette una gestione efficace della condizione. Biden e la sua famiglia sono impegnati a prendere decisioni informate sul percorso terapeutico da seguire nei prossimi mesi. Secondo la Cnn, Biden ha trascorso il weekend nella sua casa di Wilmington, in Delaware. Biden, durante l'estate 2024, ha rinunciato alla propria candidatura per le elezioni che sono andate in scena a novembre dello scorso anno. I democratici hanno candidato Kamala Harris, sconfitta da Donald Trump. Nel corso del suo mandato presidenziale, Biden si è sottoposto a febbraio 2024 all'ultimo check up di routine al Walter Reed National Military Center, come previsto per ogni presidente. Nel referto stilato dal dottor Kevin O’Connor non venivano evidenziati "nuovi motivi di preoccupazione" e Biden veniva definito "idoneo per il ruolo".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Treni, sciopero nazionale del personale Fs il 23 maggio: orario, chi si ferma

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(Adnkronos) – Sciopero nazionale venerdì 23 maggio nel settore dei treni. L'agitazione è stata proclamata dalle ore 1:00 alle ore 23:59 da alcune sigle sindacali autonome del personale del Gruppo Fs Italiane, Trenitalia, Trenitalia Tper. Lo comunica le Ferrovie dello Stato in una nota.  Lo sciopero era inizialmente previsto per il 17 maggio, ma era stato revocato in seguito all’appello della Commissione di garanzia per non creare eccessivi disagi in occasione della prima messa di papa Leone XIV, che sarà domenica a Roma. Sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6:00 alle ore 9:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00. Gli elenchi dei servizi garantiti sono consultabili sull’Orario ufficiale Trenitalia e su www.trenitalia.com. I passeggeri che intendono rinunciare al viaggio possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero: – fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce; – fino alle ore 24:00 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali; in alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti. Informazioni su collegamenti e servizi anche attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito trenitalia.com, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e presso il personale di assistenza clienti.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

‘Grande condottiero, romanista vero’: Ranieri, omaggio da brividi dell’Olimpico – Video

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(Adnkronos) – "Un grande condottiero, un romanista vero". Prima del fischio d'inizio di Roma-Milan, la Curva Sud dell'Olimpico ha omaggiato così il tecnico giallorosso Claudio Ranieri, all'ultima partita in casa della sua carriera in panchina. Il settore più caldo del tifo romanista si è colorato con cartoncini gialli e rossi, che hanno creato la scritta "Claudio Ranieri" sulla parte sinistra. Sulla destra, invece, accanto allo stemma del club lo striscione per ringraziare il tecnico con poche parole.   " Un grande condottiero, un romanista vero". A sottolineare, ancora una volta, il grande legame con il tecnico di Testaccio. Prima di un big match, quello contro il Milan, pesantissimo in ottica corsa Champions. Ranieri ha risposto poi al ringraziamento del pubblico con un lungo applauso e occhi visibilmente commossi. Per lui, è arrivato anche un messaggio della tribuna Tevere: "Grazie per sempre, Claudio Ranieri".   —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Romania, exit poll: Dan in vantaggio su Simion nelle presidenziali

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(Adnkronos) – Nicusor Dan verso la vittoria al secondo turno delle presidenziali in Romania. Conteggiati il 49.8% dei voti totali, il candidato europeista sarebbe davanti con il 50.4% contro il 49.6% dello sfidante del partito nazionalista George Simion. Lo riporta il Guardian.  Secondo il primo exit poll realizzato da Avangarde per Tvr1 il sindaco di Bucarest è in testa con il 54,9%, mentre Simion è al 45,1%. Anche un secondo exit poll conferma il vantaggio del candidato europeista, con Dan al 54,1% e Simion al 45,9.  Un fattore in favore del sindaco di Bucarest è stata l'alta affluenza, che ha raggiunto il 65%. Ma, sottolinea il Guardian, bisogna ricordare che al primo turno gli exit poll sottostimarono di 10 punti il risultato del leader di Aur che poi vinse con un ampio vantaggio. Inoltre, osserva ancora il sito del giornale britannico, gli exit poll "non sembrano tener conto nel voto cruciale della diaspora".   "Io sono il nuovo presidente e restituisco il potere ai romeni", afferma George Simion contestando l'affidabilità degli exit poll che danno il suo avversario Nicusor Dan nelle presidenziali in Romania in testa di almeno 9 punti, dichiarandosi già vincitore delle elezioni. Il leader nazionalista ha infatti affermato che le sue stime gli danno almeno 400mila voti in più rispetto al sindaco di Bucarest.   "I romeni vogliono il dialogo, non l'odio", il primo commento di Nicusor Dan, subito dopo la diffusione degli exit poll. Il sindaco di Bucarest ha anche lodato, "l'impressionante forza" della società romena, riporta il Guardian.   Il governo romeno ha denunciato una "campagna virale di false informazioni" sui social network, in particolare su Telegram, con l’obiettivo di "influenzare il processo elettorale". Secondo Bucarest, l’operazione "porta ancora una volta le caratteristiche di un’ingerenza russa". La dichiarazione è stata pubblicata su X dal portavoce del ministero degli Esteri romeno, in un momento di forte tensione mediatica legata al ballottaggio per le presidenziali tra l'ultraconservatore George Simion e il sindaco europeista di Budapest, Nicusor Dan.  Il comunicato arriva poche ore dopo le affermazioni del fondatore di Telegram, Pavel Durov, che aveva accusato – senza nominarla esplicitamente – la Francia di aver tentato di "silenziare le voci conservatrici" in Romania. Parigi ha smentito con fermezza: "Si tratta di accuse infondate che respingiamo totalmente", ha dichiarato un portavoce del governo francese.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Serie A, oggi la 37ª giornata – Tutte le partite in diretta

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(Adnkronos) – Si gioca oggi, domenica 18 maggio, la 37ª giornata di Serie A, tutta in contemporanea. Alle 20:45 ci saranno 9 partite: Parma-Napoli, Cagliari-Venezia, Fiorentina-Bologna, Hellas Verona-Como, Inter-Lazio, Juventus-Udinese, Lecce-Torino, Monza-Empoli, Roma-Milan. 
SEGUI LE PARTITE IN DIRETTA
  Ecco dove vedere le partite della 37esima giornata di Serie A: Cagliari-Venezia, Hellas Verona-Como, Juventus-Udinese, Monza-Empoli, Parma-Napoli e Roma-Milan saranno visibili in esclusiva su Dazn. Inter-Lazio, Lecce-Torino e Fiorentina-Bologna saranno visibili anche su Sky.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Regione Friuli Venezia Giulia, assessori Lega rimettono deleghe: “Crisi ormai aperta”

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Alla Regione del Friuli Venezia Giulia è crisi ormai aperta. "Abbiamo rimesso tutte le nostre deleghe nelle mani del Presidente, confermandogli piena fiducia e affinché possa decidere con la massima serenità il da farsi", ha annunciato, in una nota, il segretario della Lega del Friuli Venezia Giulia Marco Dreosto al termine di un vertice di maggioranza tra i segretari regionali delle forze politiche.  Questi, si legge nella nota, "hanno affrontato con preoccupazione la situazione venutasi a creare dopo le dichiarazioni del ministro Ciriani (sulla gestione del nuovo ospedale di Pordenone, ndr), che di fatto, hanno aperto un’irresponsabile crisi di maggioranza. Parole che rappresentano una forzatura rispetto all’equilibrio e all’autonomia della gestione regionale, mosse più da ambizioni politiche personali che da un reale interesse per il buon governo del territorio".  "La Lega – continua Dreosto – non ha mai usato la stampa per sollevare criticità: i problemi, quando ci sono, si affrontano nei luoghi istituzionali, con responsabilità, specie tra alleati. Come primo partito della maggioranza, difendiamo la dignità del nostro ruolo e respingiamo esternazioni opache e strumentali che tentano di mettere in discussione l’operato del Presidente Fedriga e della sua Giunta, che continuano a godere di un ampio consenso tra i cittadini".  Dreosto precisa poi che Fedriga ha comunicato l’intenzione di confrontarsi con il segretario nazionale di Fratelli d’Italia prima di assumere ulteriori decisioni.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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