Camatini: «Esiste un elevato numero di studi che correla il particolato atmosferico ai danni sulla salute umana, mentre sono pochissimi i dati che analizzano i meccanismi attraverso i quali si esplica la tossicità. Manca quindi una evidente correlazione tra le caratteristiche chimico-fisiche del particolato e una corretta interpretazione di quali componenti del particolato producono danno»
«Esiste un elevato numero di studi che correla il particolato atmosferico ai danni sulla salute umana, mentre sono pochissimi i dati che analizzano i meccanismi attraverso i quali si esplica la tossicità. Manca quindi una evidente correlazione tra le caratteristiche chimico-fisiche del particolato e una corretta interpretazione di quali componenti del particolato producono danno».
È quanto sostiene Marina Camatini, responsabile del centro Polaris (Particulate matter and health risk) dell’Università Milano Bicocca.
Finalmente un approccio più analitico allo studio della pericolosità del particolato atmosferico. Stimolanti suggestioni dal mondo della ricerca medica per una conoscenza opportuna dei pericoli reali e per orientare