Una iniziativa per mettere in risalto ritratti di ricercatrici italiane che hanno offerto importanti contributi a questa sfida straordinaria
Lhc (Large hadron collider) è il più grande o complesso strumento scientifico che l’uomo abbia mai avuto a disposizione: ad inaugurarlo, il 21 ottobre al Cern di Ginevra, i Capi di Stato di tutta Europa.
La nuova potente macchina acceleratrice di particelle riprodurrà in laboratorio lo stato della materia presente nell’Universo «bambino» di 14 miliardi di anni fa, pochi istanti dopo il Big Bang.
A questa impresa senza precedenti concorrono migliaia di scienziati di ottanta paesi diversi: ma Lhc è un grande risultato della ricerca europea, che vede protagonisti la Fisica italiana e l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
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La mostra raccoglie ritratti di ricercatrici italiane che hanno offerto importanti contributi a questa sfida straordinaria: una sfida tanto scientifica quanto tecnologica, che ha comportato formidabili avanzamenti da cui scaturiranno in futuro ricadute applicative di grande interesse sociale ed economico (in campi come energia, salute, elettronica, informatica, ambiente ecc.).
Ai volti e alle storie di queste ricercatrici è affidato il racconto di un progetto tra i più affascinanti della ricerca e della tecnologia: un racconto rivolto soprattutto alle ragazze ed ai ragazzi italiani che vivono oggi un momento magico della storia umana, anche se quasi mai se ne rendono conto.
Ma non è tutto qui. L’intenzione è anche quella di comunicare un modello di donna talvolta molto giovane, ma già avviata su un cammino di competizione e successo internazionale, e pienamente immersa in quella che sempre più sarà la «Società della Conoscenza»: un modello profondamente diverso da quello piuttosto avvilente e tristemente omologante che domina sui media.
La mostra sarà l’occasione per illustrare ritratti di ricercatrici di successo, per parlare della Fisica di oggi e della Società di domani. Il progetto è di Elisabetta Durante, giornalista scientifica, per il Disti, Distretto dell’informazione scientifica e tecnologica. Le foto sono di Mike Struik, ricercatore del Cern. Collaborazione all’organizzazione e ai testi di Roberta Antolini (Infn), Paola Catapano e Manuela Cirilli (Cern), Antonella Regano (Centro Fermi, Barbara Scuderi-Dipartimento Interateneo di Fisica, Università e Politecnico di Bari).
La mostra si è realizzata col sostegno del Seminario nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare, dell’Infn (Istituto nazionale di Fisica Nucleare, Sez. Bari e Lecce) e il patrocinio del Comune di Bari.
La mostra sarà a Lecce nel Museo di S. Francesco della Scarpa dal 19 al 25 settembre mentre a Bari arriverà da Roma il 7 ottobre e ci resterà fino al 21: prima all’Università/Palazzo Ateneo e poi dal 15 al 21
nella Sala Murat, piazza del Ferrarese. Quindi parte per Genova e altre sedi.
Per prenotare la mostra: elisabettadurante@gmail.com
Per prenotare le visite: scuderi@fisica.uniba.it (tel. 080 544 3138).