Presentato a Bologna un filtro che abbatte il 99,9% delle particelle ultrafini prodotte dai motori diesel. Un progetto della Regione Emilia Romagna che ne sosterrà da subito l’applicazione sui mezzi di trasporto pubblico urbano
Un filtro capace di trattenere il 99,9 % delle particelle ultrafini (0,1 micron) emesse dai motori diesel degli autobus e dei mezzi di servizio urbani più vecchi e inquinanti e di ridurre in misura considerevole anche la quantità di idrocarburi incombusti e di idrocarburi policiclici aromatici contenuti nei gas di scarico.
Si chiama «Progetto Blu» ed è ed è stato messo a punto da Endeavour Progettazione di Sistemi di Ferrara, in collaborazione con la sezione di Ferrara dell’Arpa Emilia Romagna, la Acft, l’azienda di trasporto pubblico di Ferrara, la Tiemme di Portomaggiore (FE) e la Ahlstrom Turin, un gruppo multinazionale finlandese, leader nel settore delle carte da filtro. Il tutto con il coordinamento e il finanziamento della Regione Emilia Romagna.
«La Regione Emilia-Romagna – ha spiegato oggi a Bologna nel corso della conferenza stampa di presentazione Alfredo Bertelli, consigliere regionale alla Presidenza – ha deciso di sostenere integralmente questo progetto utilizzando i finanziamenti per la ricerca e stanziando 1 milione 92 mila euro. Si tratta di un’iniziativa che rientra in un nostro più ampio impegno per promuovere una mobilità sostenibile, che non comprende solo le targhe alterne, ma anche provvedimenti di tipo strutturale in collaborazione con gli Enti locali. Ora con questo filtro vogliamo dare un ulteriore contributo per affrontare il problema dell’inquinamento urbano già da oggi. Anche in ragione del fatto che il parco dei mezzi pubblici e commerciali ha un’età media abbastanza elevata e produce dunque molto inquinamento».
Considerando solo la situazione dell’Emilia Romagna, va ricordato infatti che gli autobus urbani pre Euro, Euro 1 e Euro 2 circolanti sono circa 1500 su una flotta di oltre 3.300 veicoli. Inoltre secondo i dati Aci riferiti al 2001, il parco regionale dei veicoli merci leggeri pre Euro è pari al 51% del totale, mentre i veicoli commerciali pesanti pre Euro, sempre alla stessa data, toccavano addirittura il 99,83%.
«Abbiamo in mano una soluzione importante – ha detto l’assessore regionale ai trasporti e mobilità Alfredo Peri – frutto di una ricerca e di una sperimentazione che ha coinvolto diversi soggetti coordinati dalla Regione, con il contributo finale del ministero dei trasporti per quanto riguarda la fase di validazione del filtro».
«Abbiamo la possibilità – ha aggiunto Peri – di installare questo filtro da subito e con facilità su mezzi già circolanti e con una spesa contenuta. Come Regione ne sosterremo l’applicazione sui mezzi pubblici, a partire dagli autobus e dai compattatori dei rifiuti solidi urbani, attivando finanziamenti in questo senso, così come peraltro già previsto dagli Accordi di programma per la qualità dell’aria che prevedono appunto interventi per sostenere l’abbattimento delle emissioni dei mezzi di trasporto pubblici, ma anche per la conversione dei mezzi commerciali privati. Assieme al ministero ragioneremo su come estendere sul territorio nazionale questa iniziativa».
Anche per l’assessore regionale all’ambiente e sviluppo sostenibile Guido Tampieri questo filtro rappresenta «una tessera importante di un mosaico di azioni che vanno messe in opera tutte. La soluzione del problema smog infatti può essere frutto solo di un sistema di azioni di area vasta. In questo quadro questo filtro rappresenta una soluzione tecnica molto interessante cui dobbiamo dare applicazione pratica».
Ad una prima sperimentazione su strada realizzata sugli autobus dell’Acft, l’azienda di trasporto urbano di Ferrara nonché, sempre a Ferrara, su un mezzo per la compressione dei rifiuti urbani dell’Agea (ora Hera), ha già fatto seguito anche un programma di verifica presso il laboratorio dell’Università di Biel (Berna) diretto dal prof. Jan Cwervinsky, secondo le modalità stabilite dal progetto svizzero Vert relativo al controllo delle emissioni dei motori. In entrambi i casi i risultati sono stati molto positivi, non solo per le PM 10, ma anche per tipi di particolato molto più fine. Il filtro è già stato inserito nella lista Vert dei filtri approvati.
Il filtro «Progetto Blu» è stato progettato da Arturo Colamussi, libero docente di Controlli automatici presso la facoltà di Ingegneria dell’ Università di Bologna e responsabile della società Endeavour Progettazione di Sistemi. Esso è costituito da una cartuccia in feltro di cellulosa, piegato a greca e con un inserto di cartone ondulato in ogni cella. In questo modo il filtro può disporre di un’ elevata superficie filtrante in un volume relativamente ridotto, elemento questo che si è rivelato di fondamentale importanza nella filtrazioni delle polveri ultrafini, vale a dire con una granulometrica accentrata sul valore di 0,1 micron, 100 volte più piccole del PM10.
Come ha spiegato Colamussi, il sistema consiste essenzialmente di due parti: uno scambiatore di calore che mantiene la temperatura dei gas di scarico nell’intervallo fra 110 e 130ºC ed il filtro a cartuccia vero e proprio che solitamente viene realizzato da una coppia di moduli, in modo da garantire ad un autobus medio con un motore da 150 kw una percorrenza che varia tra i 3.000 ed i 6.000 km, a seconda dello stato del motore prima di essere sostituito.
Rispetto ad altri tipi di filtro già in commercio «Progetto Blu» presenta caratteristiche di efficienza notevolmente più elevate, sia per quanto concerne le polveri ultrafini, sia per quanto riguarda la capacità di trattenere con notevole efficienza altri tipi di sostanze organiche contenute nei gas di scarico dei Diesel, fra cui gli Ipa (Idrocarburi Policiclici Aromatici) altamente cancerogeni che i filtri a rigenerazione non sono in grado di trattenere. In più garantisce l’assenza totale di emissioni secondarie, proprie invece dei sistemi a rigenerazione.
Il costo annuo totale per il gestore di un autobus di 150 kwh di vecchia generazione con una percorrenza di 50.000 km/anno può essere valutato in circa 3.000 Euro.
Ogni azienda di trasporto pubblico locale potrà installare sui propri veicoli pre Euro, Euro 1 e Euro 2 questa sistema filtrante, previa procedura di verifica presso i rispettivi Centri Prove Autoveicoli regionali. Infatti il filtro «Progetto Blu» è assoggettato alle medesime procedure per i filtri e i silenziatori già previste dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
(Fonte Arpa Emilia Romagna)