Una ricerca condotta dall’Università di Mainz in Germania ha messo in evidenza che tra gli aerosol atmosferici una parte consistente (che può arrivare fino al 40% in alcune zone) non è costituita da particelle inorganiche ma da microscopiche particelle di origine biologica: sono cioè aerosol derivanti da pollini, frammenti di cellule morte vegetali o animali, batteri, ecc., comprese anche microscopiche scagliette di pelle e forfora dei capelli umani
Le minutissime particelle di polvere in sospensione nell’atmosfera e denominate «aerosol» giocano un ruolo cruciale sia nella formazione delle nubi e delle perturbazioni (diventano nuclei di condensazione del vapore e favoriscono la crescita delle nubi), sia nei processi climatici. In particolare a seconda di come sono costituite tali minutissime particelle possono aumentare o diminuire l’effetto serra di ampie porzioni territoriali. Gli aerosol costituiti da polveri per lo più bianche o chiare derivanti da carbonati, solfati, silicati ecc. di origine naturale ed in parte di origine dall’inquinamento urbano, sono in genere dei raffreddanti atmosferici e diminuiscono quindi l’effetto serra. Viceversa, gli