Gli Ogm sono sempre più fuori controllo

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Béla Darvas, dell’Accademia delle Scienze Ungherese: «Abbiamo chiesto diverse volte alla Monsanto di fornirci il materiale necessario per condurre ulteriori ricerche per conto del governo ungherese, ma l’azienda ha comunicato che non desidera fornire altri semi geneticamente modificati a scopo di ricerca. Questo è assolutamente inaccettabile dal punto di vista scientifico. Non possiamo interrompere gli studi sulla sicurezza delle coltivazioni Ogm solo perché i risultati non sono di gradimento dell’industria biotech. Se questo riflette il grado di considerazione in cui queste aziende tengono gli impatti dei loro prodotti sull’ambiente, abbiamo tutte le ragioni per essere veramente allarmati»

I paesi europei non dovrebbero coltivare i mais Bt geneticamente modificati perché rappresentano una potenziale minaccia per l’ambiente. Questo è quanto affermato dal professor Béla Darvas, dell’Accademia delle Scienze Ungherese, ospite della conferenza stampa organizzata oggi a Bruxelles da Greenpeace.
Il prof. Darvas ha puntato il dito sulla necessità di ulteriori studi sugli effetti delle coltivazioni Ogm e ha criticato la riluttanza dell’industria biotech a collaborare con scienziati indipendenti. I risultati delle ricerche commissionate al prof. Darvas dal governo ungherese sul mais transgenico della Monsanto, Mon810, hanno portato l’Ungheria, lo scorso gennaio, a imporre il divieto di questo tipo