Presentate le linee guida per la progettazione e gestione di zone umide artificiali

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La pubblicazione rappresenta un primo contributo organico alla promozione e conoscenza delle tecniche di depurazione naturale

Si è svolto a Firenze un seminario sulla fitodepurazione nell’ambito del quale è stata presentata la nuova pubblicazione frutto della collaborazione tra Arpa Toscana e Apat: Linee guida per la progettazione e gestione di zone umide artificiali per la depurazione dei reflui civili. La pubblicazione rappresenta un primo contributo organico alla promozione e conoscenza delle tecniche di depurazione naturale. Inoltre, le «Linee Guida» sono state concepite come uno strumento dinamico, flessibile e di facile consultazione per professionisti e tecnici di Enti pubblici che intendono avvicinarsi alla depurazione naturale e non hanno la pretesa di essere un manuale costruttivo. Infatti, hanno lo scopo di fornire corrette linee di indirizzo che ben si inseriscono nel quadro scientifico europeo le cui radici affondano ormai in trent’anni di esperienze e confronti internazionali.
La quantità di materiale informativo e progettuale disponibile oggi e l’elevata qualità dello stesso, unitamente ad una adeguata ed altamente specializzata revisione scientifica dei contenuti, effettuata grazie ad esperti italiani, che operano da anni anche in ambito internazionale, ha permesso di offrire un esaustivo quadro d’insieme delle tecniche di depurazione naturale e della loro applicabilità sul territorio italiano: tale aspetto risulta di significativa importanza, poiché nel nostro panorama nazionale, attualmente, le pubblicazioni «ufficiali» sulla fitodepurazione risultano scarse e poco approfondite; quindi, sicuramente tale lavoro rappresenta un primo contributo organico alla promozione della conoscenza delle tecniche per la depurazione naturale, nonché va a colmare un ritardo nella nostra cultura ambientale. La prima parte delle Linee Guida ha lo scopo di fornire un quadro generale dei più recenti indirizzi in materia di gestione del ciclo delle acque: alla base dell’idea stessa di fitodepurazione vi è infatti un approccio al problema dell’inquinamento ed alle sue possibili soluzioni decisamente diverso da quello che ha caratterizzato la cultura tecnica del settore della gestione e depurazione delle acque negli ultimi 30 anni. In particolare viene introdotto il concetto di «Sustanaible Sanitation», che intende trasferire la filosofia di Sviluppo Sostenibile al complesso delle soluzioni per la raccolta ed il trattamento degli scarichi: riduzione dei consumi idrici, riutilizzo dell’acqua depurata, separazione delle acque grigie e nere, recupero delle acque meteoriche, decentralizzazione della depurazione sono alcuni dei principi cardine alla base di questo nuovo tipo di approccio.
La seconda parte delle Linee Guida ha invece l’obiettivo di introdurre i principi di base della depurazione naturale, le tipologie impiantistiche attualmente accettate e verificate attraverso un’approfondita ricerca scientifica delle diverse università europee, ed i campi di applicazione dei sistemi naturali convalidati allo stato attuale da varie esperienze scientifiche nazionali e internazionali
(dai reflui civili alle attività turistiche, fino ad applicazioni più particolari come il trattamento di scarichi derivanti da attività agro-alimentari, il percolato di discarica, il trattamento delle acque di pioggia, il miglioramento delle capacità autodepurative di un corso d’acqua, la riduzione dell’inquinamento diffuso da nutrienti di origine agricola, la disidratazione dei fanghi di supero provenienti da impianti di tipo biologico convenzionale).
La terza parte descrive l’iter progettuale da seguire per la realizzazione di un impianto di fitodepurazione; ogni passo contiene il riferimento a paragrafi più specifici contenuti nelle Linee Guida. La quarta parte costituisce il «cuore» delle Linee Guida, in quanto si riportano le linee di indirizzo per un corretto design di un impianto di fitodepurazione: indicazioni sugli schemi impiantistici da utilizzare, sul dimensionamento di processo ed idraulico, sui pre-trattamenti richiesti, sulle geometrie e sui materiali utilizzabili nelle varie tipologie a flusso sommerso ed a flusso libero. Sono inoltre riportati quadri sinottici con i principali parametri utilizzati in Europa per la progettazione preliminare dei sistemi a flusso sommerso e con le superfici di riferimento richieste per il conseguimento dei principali obiettivi depurativi fissati dalla normativa italiana.
La quinta parte è dedicata interamente al tipo di vegetazione dei sistemi di fitodepurazione, soffermandosi in particolare sul ruolo delle piante, sulle specie utilizzabili nel territorio italiano, sui criteri di scelta e sulle tecniche di piantumazione.
La sesta parte ha lo scopo di fornire indirizzi utili sull’interazione di un impianto di fitodepurazione con il territorio, in particolare sulla compatibilità con eventuali vincoli insistenti sull’area scelta per la realizzazione e sul miglioramento dell’inserimento paesaggistico ed architettonico.
La settima parte riporta un programma di manutenzione generale di un sistema di fitodepurazione con indicate la periodicità delle ispezioni e gli interventi necessari per una corretta gestione.
Il testo si conclude con un’analisi sullo stato dell’arte della fitodepurazione in Italia ed una breve rassegna di impianti realizzati in Italia per il trattamento di reflui domestici ed urbani. Infine, per chi volesse approfondire la tematica è riportata una esauriente bibliografia internazionale, alla quale è stato fatto riferimento per l’elaborazione delle Linee Guida.

(Fonte Arpa Toscana)