119 sostanze tossiche appartenenti a 8 diversi gruppi di composti chimici. L’ultimo rapporto del Wwf in vista del voto finale della Commissione ambiente su Reach
Il nuovo dossier del Wwf «La catena della contaminazione globale: il ruolo dell’alimentazione» rivela che la principale via di esposizione alla maggior parte delle sostanze chimiche, in particolare quelle persistenti e bioaccumulabili (come il Ddt e i Pcb banditi da decenni) è l’alimentazione.
Dopo 10 anni di lavoro del Wwf in questo ambito, appare chiaro che le sostanze chimiche di sintesi costituiscono parte integrante dello stile di vita moderno. La «catena di contaminazione» è un percorso complesso che i composti chimici compiono intorno al mondo dai produttori ai prodotti di consumo, alla fauna selvatica fino agli esseri umani. Sono presenti nelle case, nei luoghi di lavoro e anche a tavola.
«Neanche la dieta più salutare ci mette al riparo dagli inquinanti chimici tossici oramai – commenta Michele Candotti, Segretario generale del Wwf Italia -. Per questo noi crediamo che le sostanze chimiche debbano essere sottoposte ad una normativa più efficace. Siamo alla vigilia del voto su Reach, lo strumento dell’Ue per la regolamentazione delle sostanze chimiche, e chiediamo ai parlamentari europei che siano bandite le sostanze più pericolose e applicato il principio di sostituzione, siano fissati requisiti severi per i produttori al fine di garantire trasparenza di informazione su tali sostanze. È necessario, inoltre, che il consumatore sappia quali sostanze sono presenti nei prodotti di uso quotidiano».
I 27 campioni di alimenti, provenienti da Gran Bretagna, Polonia, Svezia, Italia, Spagna, Grecia e Finlandia, appartengono a categorie molto diverse l’una dall’altra e di largo consumo come prodotti caseari (latte, burro e formaggio), carne (salsicce, petti di pollo , salame, bacon), pesce (salmone, tonno, aringhe) e ancora pane, olio d’oliva, miele, succo d’arancia. Nessuno dei prodotti, tutti comprati in supermercati e di marche comuni, è risultato esente da tracce di sostanze chimiche, al contrario in tutti sono stati rinvenuti, in varia misura e secondo miscele differenti, i 119 composti tossici appartenenti agli 8 gruppi di sostanze presi in esame.
Sono stati rintracciati inquinanti vecchi e nuovi, come ftalati nell’olio d’oliva, nei formaggi e nella carne, pesticidi organoclorurati, come il Ddt, nel pesce nel burro, nella carne di renna, muschi artificiali e organostannici nel pesce, ritardanti di fiamma ancora nella carne e nel pesce (v. tabella allegata per quadro completo dei risultati). In parallelo con la collaborazione del Prof. Focardi dell’Università di Siena sono state effettuati test su campioni di lasagna, acquistate nei supermercati di 4 città italiane e sono stati rintracciati più di 40 pesticidi, tra cui il Ddt.
I livelli di contaminanti rilevati negli alimenti analizzati non sono in grado di causare conseguenze dirette o immediate sulla salute (i consumatori non devono allarmarsi o evitare questi cibi), ma deve essere seriamente valutato l’effetto di un’esposizione cronica, anche a basse dosi, di un cocktail di contaminanti attraverso la dieta, soprattutto nel feto in via di sviluppo, nei neonati e nei bambini.
Per sensibilizzare i politici di Bruxelles sulle sostanze chimiche pericolose alla vigilia del voto di Reach il Wwf ha prodotto uno spot shock che sarà trasmesso su Euronews ed è scaricabile sul sito www.wwf.it all’indirizzo detox.panda.org/tvspot/index.cfm. La scena si apre con degli attori speciali, sono infatti membri del Parlamento Europeo in carne ed ossa: Guido Sacconi (Italia, PSE) relatore del provvedimento, Péter Olajos (Ungheria, PPE), Chris Davies (UK, ADLE) et Riita Myller (Finlandia, PSE), riuniti in una seduta di outing in cui dichiarano di essere stati contaminati da quei veleni che Reach dovrebbe bandire.
(Fonte Wwf)
(22 Settembre 2006)