Adottato il Piano triennale delle azioni positive

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Il principio delle pari opportunità sta acquisendo sempre maggiore rilevanza sia nel processo di integrazione europea sia all’interno del nostro Stato

I Comitati Pari Opportunità (Cpo) sono stati previsti, fin dal 1987 dagli accordi contrattuali, e dal 2000 dalle norme generali sull’ordinamento del lavoro delle pubbliche amministrazioni (Decreto leg.vo 165/01) con l’obiettivo di sostenere tale principio, mentre le azioni positive sono gli strumenti per dare attuazione concreta alle politiche delle pari opportunità.
L’art. 48 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, entrato in vigore in 15 giugno 2006, e prima ancora il Decreto leg.vo 196/2000, stabilisce che «Le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i comuni e tutti gli enti non economici predispongano piani di azioni positive tendenti ad assicurare la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne».
L’art. 7 co. 5 del Decreto leg.vo 23 maggio 2000 n. 196 aveva già istituito l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre i piani triennali di azioni positive. I piani di azioni positive si collocano tra gli atti di «alta amministrazione», e più precisamente tra gli atti organizzativi, di competenza degli organi di vertice delle singole amministrazioni pubbliche. Ai dirigenti delle singole pubbliche amministrazioni spetta il compito di adottare gli atti e i provvedimenti attuativi dei piani di azioni positive, sia quelli che impegnano l’amministrazione verso l’esterno sia quello di organizzazione delle risorse umane, nonché il compito di controllarne l’effettivo rispetto.

Arpat ha predisposto nel 2006 il piano delle azioni positive, come previsto dalla normativa, lo ha sottoposto al parere delle Rappresentanze Sindacali, del Comitato Pari Opportunità e della Consigliera Regionale di Parità, sulla base del consenso verso le misure in esso contenute, il piano delle azioni positive è stato adottato con decreto del D.G. n. 467 del 30.11.2006.

Gli obiettivi generali del Piano, che ha validità triennale, sono:
Conoscere e monitorare la situazione delle risorse umane all’interno dell’organizzazione, favorendo interventi specifici ispirati a un’ottica di genere.

Questo primo obiettivo si articola in quattro azioni ed è volto a conoscere la composizione per genere dell’Agenzia, a partire dalla sua costituzione nel 1996, e la distribuzione e collocazione del personale nelle diverse strutture e ruoli professionali. I risultati che si potranno ottenere attraverso tale conoscenza approfondita dell’organizzazione saranno soprattutto l’individuazione di criticità, comprese eventuali situazioni di discriminazione, ed al contempo l’individuazione di esigenze e/o aspettative di donne ed uomini in relazione alla possibilità di conciliare tra la vita professionale e quella famigliare.
Il quadro emerso sarà comunicato ai dipendenti per aumentare la consapevolezza in merito ai temi delle pari opportunità e delle differenze di genere, al fine di favorire una maggiore condivisione e partecipazione al raggiungimento degli obiettivi dello stesso Piano delle azioni positive 2006-2009.

Potenziare il ruolo del Comitato Pari Opportunità

Questo obiettivo si realizza attraverso quattro azioni positive e prevede la formazione e l’auto formazione delle/dei componenti titolari e supplenti, la promozione del Comitato all’interno dell’Ente, incrementando la visibilità dell’Agenzia all’esterno, grazie all’attenzione che sarà sviluppata nel campo delle politiche di genere, assunte come strategiche per la propria pianificazione.

Sostegno maternità/paternità

Questo obiettivo si sviluppa in tre azioni positive tese a favorire il rientro da una maternità-paternità o da un’assenza prolungata motivata da esigenze famigliari legate alla cura delle persone. Questa azioni si articola che garantisce di mantenere il contatto con la persona assente, di programmare un affiancamento al suo rientro e, se necessario un periodo di formazione, ed infine garantire la sostituzione dei/delle lavoratori/trici assenti.

Promuovere la cultura di genere

Questo obiettivo si compone di quattro azioni positive volte a promuovere le tematiche di pari opportunità e la differenza di genere all’interno dell’Agenzia, attraverso una maggiore diffusione delle informazioni su tali temi, comprensiva della realizzazione di eventi informativi e di corsi di formazione rivolti a tutto il personale. Le azioni più significative risultano essere quelle legate ai momenti di informazione/ formazione sul tema del genere e in particolare sul tema delle discriminazioni dirette ed indirette.

Rafforzare i rapporti tra le istituzioni a sostegno delle politiche di genere

Quest’ultimo obiettivo si sviluppa in due azioni positive tese a creare e potenziare le sinergie ed il confronto con altri soggetti pubblici, regionali e non, al fine di realizzare progetti comuni e condividere buone prassi. Facendo riferimento agli obiettivi sopra menzionati, il Cpo, nel corso del 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità, ritiene debbano essere valorizzati in particolare quelli con maggiore impatto sulla cultura di genere all’interno dell’Agenzia. Nel corso dell’anno, l’attività del Cpo sarà centrata sull’informazione e sensibilizzazione di tutto il personale sulle tematiche delle pari opportunità. (SC e DS)

(Fonte Arpat)