Diritto all’acqua – Serve la Comunità di bacino

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«Il diritto di accesso all’acqua in quanto patrimonio naturale che va protetto, difeso è realizzabile solamente attraverso una gestione consapevole, responsabile, partecipata e trasparente»

I cambiamenti climatici stanno rendendo i conflitti attorno all’acqua sempre più evidenti. E sempre più lo saranno nel prossimo futuro, dovendo necessariamente far coesistere le diverse esigenze: la protezione delle persone dai rischi per la sicurezza e per la salute, l’accesso efficiente alla risorsa da parte della popolazione e delle attività produttive e la conservazione della risorsa e il mantenimento delle funzioni ecologiche.
Questo il contesto in cui si inserisce l’intervento illustrato dal Wwf Italia all’Assemblea Mondiale degli Eletti e dei Cittadini per l’Acqua (Amece) a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, primo appuntamento in vista della «Settimana per l’acqua».

/> «Il diritto di accesso all’acqua in quanto patrimonio naturale che va protetto, difeso è realizzabile solamente attraverso una gestione consapevole, responsabile, partecipata e trasparente. Questo ci deve portare verso la creazione di comunità di bacino che abbiano il diritto all’accesso, ma anche la responsabilità della conservazione della risorsa e il mantenimento delle funzioni ecologiche – dichiara Andrea Agapito Ludovici Responsabile Acqua Wwf Italia ?. Il governo del ciclo dell’acqua deve consentire il coordinamento e la ripartizione dell’acqua di determinato bacino idrografico in funzione delle sue disponibilità garantendo innanzitutto l’accesso all’acqua a tutti e la disponibilità di almeno 50 litri al giorno per persona. I diversi usi agricoli, produttivi e ricreativi debbono basarsi su criteri di risparmio, ottimizzazione e gestione sostenibile della risorsa, garantendo la capacità di ricarica delle falde e delle sorgenti e la tutela degli ecosistemi acquatici e della loro biodiversità».

Questo risultato vede come premessa la corretta attuazione della Direttiva Quadro Acqua (Dir. 2000/60/CE), rilanciando e rafforzando il ruolo delle autorità di bacino/distretto per la pianificazione, il coordinamento e il monitoraggio del governo delle acque.
«Per la prima volta una Direttiva Europea non si preoccupa solo della condizione chimico-fisica, ma anche della funzionalità ecologica dei corpi d’acqua – continua Andrea Agapito Ludovici Responsabile Acqua Wwf Italia ?. Auspichiamo che si riveda radicalmente la parte riguardante acque e difesa del suolo del testo unico sull’ambiente (Dlgs.152/06). In secondo luogo ci auguriamo che si accolgano anche i contenuti del progetto di legge d’iniziativa popolare ?principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico? che ha già superato le 100.000 firme».

(Fonte Wwf)