Caccia – Se l’arbitro parteggia…

350
Tempo di lettura: 2 minuti

Il sen Orsi (Pdl), relatore di modifica della legge fa dichiarazioni a favore dell’attività venatoria. Protesta il Wwf e l’Ente protezione animali ne chiede la rimozione

Lo scorso 11 dicembre, due giorni dopo aver partecipato al Tavolo degli stakeholder che vede uniti contro lo stravolgimento dell’attuale legge sulla caccia 157 del 1992, cacciatori, ambientalisti e agricoltori, e aver in quell’occasione chiarito che le modifiche alla legge 157 non saranno «deregulation» della caccia, il sen. Franco Orsi, relatore in Senato della Pdl di modifica della legge, ha invece ribaltato la sua posizione e affermato sul cacciatore.com che si caccerà «di più» e «meglio». Queste sono affermazioni più vicine ad estremismo venatorio che al ruolo istituzionale di chi è chiamato a ricomporre posizioni diverse individuando soluzioni il più possibile condivise.

In più, tra le tante preoccupanti affermazioni della chat, il sen. Orsi dichiara anche di aver chiuso le audizioni del Comitato ristretto seppure, non vi sia stata alcuna audizione delle associazioni ambientaliste, che pure avevano chiesto di essere sentite.

Il Wwf chiede dunque chiarezza al senatore Orsi che, in quanto relatore di una legge in discussione in Parlamento rappresenta tutti i cittadini italiani e non solo una parte del mondo venatorio (la «base» come da lui stesso definita).

«Crediamo sia giusto ? continua il Wwf ? così come gli altri enti, di essere sentiti dal Comitato ristretto e che il Relatore si faccia portatore dell’interesse del Paese di avere una legge che riesce a coniugare l’interesse alla protezione degli animali selvatici con un prelievo venatorio che sia compatibile con gli obiettivi di conservazione della natura».

Fin qui il comunicato del Wwf, ma più duro è stato l’Ente di protezione animale: «Il Senato affidi a un altro parlamentare il ruolo di relatore dei disegni di legge di riforma della normativa che tutela la fauna e regolamenta la caccia (l. 157/92): il Senatore Orsi, che ?chatta?, come accaduto l’11 dicembre, con compiaciuta complicità con quella che definisce la sua ?base?, cioè le ?doppiette estremiste? del sito www.ilcacciatore.com, anticipando persino soluzioni legislative, rappresenta un plateale esempio di mancanza di correttezza istituzionale». È quanto chiede il Consigliere nazionale della Protezione Animali Annamaria Procacci.
«Nessuna garanzia, neppure di ascolto, può offrire alla nostra associazione chi si schiera apertamente e si confida con i sostenitori di ?caccia selvaggia?, cioè quella deregulation venatoria che, se approvata, ci porterebbe fuori dall’Unione europea e dalle sue regole. Dunque – prosegue Procacci – non vorremmo che nelle intenzioni del relatore, le audizioni che si sono svolte nel mese di novembre nella Commissione Ambiente del Senato, a cui l’Enpa ha portato un lavoro approfondito, serio e rigoroso, fossero solo uno ?specchio per le allodole?. Questo sarebbe offensivo non solo verso la nostra associazione ma verso la stragrande maggioranza degli italiani che nutre ormai una cultura di rispetto verso gli animali».
«Chiediamo perciò – conclude il Consigliere Nazionale dell’Enpa – che il Presidente del Senato e il Presidente della Commissione Ambiente affidino un incarico così delicato – la discussione su biodiversità e caccia – a un nuovo relatore che abbia pieno senso delle istituzioni e pieno senso di responsabilità della materia che affronta ma, soprattutto, non sia legato agli ambienti più estremisti di cacciatori; relazioni che non garantiscono quelle minime condizioni di imparzialità così essenziali per il ruolo ricoperto dal Senatore Orsi».
(16 Dicembre 2008)