La sfida dell’Integrazione in Medicina continua

1373
Tempo di lettura: 2 minuti

I corsi e la cultura scientifica si diffondono presso altre università. Corsi di perfezionamento a Catania, Chieti e Siena in Medicina (Bio) integrata. L’ambizione delle Scuole appare essere quello di realizzare l’obiettivo delle cosiddette medicine non convenzionali per trasmigrare dal misticismo alla scienza

Gli obiettivi del «Nuovo Corso» di medicina integrata italiana (cominciata nel 2003 da Giuseppe Martines dell’Università di Chieti) sono di offrire, oltre al classico diploma, la formazione di una nuova leva di medici che siano in grado di maneggiare, accanto alla diagnostica e alla terapia tradizionali, le pratiche diagnostiche e terapeutiche che affondano le radici nell’estremo e antico Oriente e, da qualche anno, nelle più avanzate tecnologie di diagnostica e cura.
La rigorosa applicazione del metodo scientifico, ma anche e soprattutto delle più progredite tecnologie per meglio conoscere e valutare le sindromi delle nosografie convenzionali e non convenzionali e relative terapie, sono alla base del rilancio del «Nuovo Corso» di Perfezionamento in Medicina Biointegrata dell’Università di Chieti che continua nell’ambito del Dipartimento di Scienze Biomediche diretto dal prof. Francesco Caciagli.
Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre 2009 e il bando si può scaricare dalla Rete.

La Scuola di Medicina Biointegrata di Chieti, con le altre Scuole di Medicina integrata di Siena e Catania si configurano come un’opportunità per tutti quei medici che vogliono cimentarsi con la complessità della Medicina Moderna e non vogliono rinunciare alle mille potenzialità derivate dalle pratiche mediche antiche e moderne che ad oggi non hanno ancora sviluppato un corpo dottrinale, con relativa validazione accademica, ma che è essenziale per l’esercizio della professione medica in armonia con la scienza, le normative etiche e quelle ordinistiche.
Gli obiettivi del «Nuovo Corso» sono quelli di offrire, oltre al classico diploma, la formazione di una nuova leva di medici che siano in grado di integrare la diagnostica e la terapia tradizionale (che è data per scontata essendo il corso per soli laureati in medicina e chirurgia) con quelle pratiche diagnostiche e terapeutiche che affondano le radici nell’estremo e antico Oriente e da qualche anno anche nelle più avanzate tecnologie di diagnostica e cura, pratiche che sono state percepite spesso come esoteriche e/o placebo, o frutto di «proprietà speciali» dei terapeuti.

L’ambizione delle Scuole appare essere quello di realizzare l’obiettivo delle cosiddette medicine non convenzionali per trasmigrare dal misticismo alla scienza e per perfezionare Medici che siano in grado di fare quanto oggi è possibile per assicurare la salute dei pazienti che a loro si rivolgono con fiducia e speranza. Obiettivi condivisi oramai da buona parte del Mondo Medico non Convenzionale, che è da anni impegnato a superare gli steccati che dividono le culture mediche e a far entrare nell’alveo della scienza e delle Università il corpo dottrinale e le attività di formazione per garantire standard scientifici e formativi adeguati al nostro tempo.

Il Corso di Perfezionamento in Medicina Biointegrata di Chieti e quelli di Medicina Integrata di Catania e Siena appaiono quindi sempre più in linea con l’inevitabile evoluzione scientifica, accademica e professionale, verso una più alta integrazione che valorizzi il meglio delle culture mediche, con l’obiettivo di migliorare la capacità dei medici di aiutare i loro pazienti, che chiedono tutto il possibile per la loro salute, a cui, giustamente, tengono più di ogni altra cosa e a cui i medici debbono continuare a rispondere secondo scienza e coscienza.