Fai, Italia nostra, Legambiente e Wwf hanno ricordato che non si può procedere alla realizzazione di un primo lotto di un’autostrada, di complessivi 203 km, di cui 110 in variante, della quale non si è ancora giunti ad una versione definitiva
Le associazioni ambientaliste hanno diffidato il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a procedere nei lavori della Conferenza dei servizi sul progetto definitivo del tratto, di circa 4 km, tra Rosignano – San Pietro in Palazzi, propagandato come I lotto dell’A12 Rosignano-Civitavecchia.
Fai, Italia nostra, Legambiente e Wwf, appreso che il 23 novembre c’è stata le seconda riunione della conferenza di servizi (la prima è stata il 5 ottobre), hanno ricordato in una diffida fatta pervenire a tutti gli enti pubblici interessati che non si può procedere alla realizzazione di un primo lotto di un’autostrada, di complessivi 203 km, di cui 110 in variante, della quale:
1. non esiste non tanto un progetto esecutivo, ma nemmeno definitivo di un’opera, con un tracciato che deve essere rivisto profondamente da Grosseto Sud a Civitavecchia per l’elevato impatto che ha sul paesaggio agricolo e sulle aree tutelate della Maremma;
2. non esiste la versione definitiva del piano economico-finanziario, in cui la concessionaria Sat deve dimostrare di raggiungere l’equilibrio finanziario senza vessare con tariffe altissime (quelle applicate nel tratto in funzione della A12 sono già le più alte d’Italia) gli utenti;
3. si deve ancora verificare la legittimità delle procedure autorizzative, visto che le associazioni ambientaliste hanno presentato il 31 agosto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, impugnando la Delibera Cipe n. 116/2008 che approva il progetto preliminare ed esprime il giudizio di compatibilità ambientale.
«Questo è un mondo alla rovescia – commentano gli ambientalisti – perché, pur di dimostrare che i lavori possono iniziare si è disposti a tutto e si tenta una forzatura, a nostro giudizio, illegittima per aprire un cantierino in quel di Cecina. Sono 8 anni che si attende il potenziamento in sede a quattro corsie (più corsia di emergenza) della SS1 Aurelia, sulla base del progetto definitivo Anas presentato nel giugno 2001. Oggi si inizia da Cecina per poi devastare la Maremma, senza nemmeno pensare a quei 24 km ancora a due corsie tra Grosseto Sud e il confine toscano, che si possono considerare la “tratta della morte” (dato l’elevato indice di incidentalità e mortalità) a causa degli incroci a raso e della cattiva segnalazione che già da domani sempre l’Anas potrebbe già oggi mettere in sicurezza».
(Fonte Wwf Toscana)