Viaggiare eco: quando il turismo è sostenibile

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Niente più caccia al souvenir esotico, trekking tra rovine antiche e foto reportage agli abitanti del posto senza permesso e rispetto. Si promuove un viaggiare con gli occhi e con la testa

Low cost, last minute, weekend lunghi. Le vacanze sono forse la medicina migliore per staccare la spina e caricarsi. Spesso però la frenesia da turisti d’assalto fa dimenticare che, alle volte, viaggiare vuol dire anche inquinare e deturpare.

Accorre in soccorso nostro e soprattutto del pianeta terra una nuova filosofia di viaggio: il turismo sostenibile. Si viaggia, si pianifica e si parte puntando sulla tutela degli ambienti e delle tradizioni delle mete preferite.

Niente più caccia al souvenir esotico, trekking tra rovine antiche e foto reportage agli abitanti del posto senza permesso e rispetto. Si promuove un viaggiare con gli occhi e con la testa. Il turistico sostenibile fa bene all’ambiente e non solo. Concilia obiettivi sociali, culturali ed economici. Attraverso la realizzazione di attività ricettive nel rispetto dei luoghi e dei costumi si genera infatti un doppio vantaggio sia economico che sociale.

Soluzioni di tipo sostenibile, adottate dalle strutture ricettive, dagli operatori e promosse dalle istituzioni, diventano uno strumento di diffusione della coscienza ambientale tra i cittadini/turisti che hanno così l’opportunità nell’ambito del soggiorno di vivere e verificare determinati comportamenti del quotidiano che possono essere mutuati anche nel contesto domestico. Aumentando la partecipazione consapevole dei cittadini e stimolando l’adozione di un certo modo di pensare, l’industria turistica diviene un importante strumento di diffusione, di cultura e rispetto.