La cicogna è tornata all’oasi Wwf Padule

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Un appuntamento che si ripete dal 2008 nel sito di Bolgheri in provincia di Livorno. L’importanza delle migrazioni è riconosciuta nel piano d’azione regionale per la biodiversità

Anche quest’anno è tornata a nidificare nell’Oasi Wwf Padule di Bolgheri (Livorno) una femmina di cicogna bianca (nella foto d’archivio del Wwf di P. Maria Politi, N. d. R.).

«La migrazione è una promessa – questo era il filo conduttore del film “Il popolo migratore” di Jacques Perrin che anni fa ci ha affascinato con le sue storie avventurose e pericolose fatte di racconti legati al mistero che spinge gli uccelli a superare distanze impensabili per gli umani. “Questa promessa è stata ancora una volta mantenuta nell’Oasi Wwf Padule di Bolgheri dove, dal 2008, una coppia di Cicogna bianca ha deciso di metter su famiglia», ha dichiarato il Direttore dell’Oasi Wwf Paolo Politi.

Il 17 febbraio, con un ritardo di 17 giorni rispetto al 2009, la femmina è tornata, facendo una preventiva ricognizione sul territorio che in primavera dovrà garantire il fabbisogno alimentare della coppia e dei nuovi nati, per poi tornare su quella piattaforma realizzata nel 2008 dal Wwf e dalla Citai Tenuta San Guido, dove si è esibita in una affascinante «danza delle nacchere», in perfetta solitudine.

Ma la Cicogna è paziente e fiduciosa perché sa che il maschio, prima o poi, tornerà. Perché la Cicogna conosce i segreti della migrazione e mantiene sempre la promessa…

Nell’ambito dei lavori del Piano d’azione Regionale per la Biodiversità, accordo congiunto Regione Toscana, Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente e Wwf, è emersa l’importanza del processo ecologico delle migrazioni, uno dei fenomeni naturali più spettacolari che interessa non solo gli uccelli, ma anche mammiferi terrestri come i pipistrelli e marini come i cetacei, pesci di fiume e di mare, tartarughe marine e numerosi insetti quali le farfalle diurne e notturne.
L’alterazione degli habitat, l’intensa attività venatoria, il bracconaggio, linee elettriche ad alta tensione, impianti eolici su aree di crinale o costiere e i fenomeni di inquinamento luminoso sono alcune delle principali cause di minaccia per le specie migratrici, la cui mitigazione deve costituire un obiettivo delle politiche di conservazione della natura.

(Fonte Wwf)