Clima e incendi – Ricerca in 17 Paesi

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Studio delle interazioni tra copertura e uso del suolo, cambiamenti socio-economici e cambiamenti climatici

Analizzare cause ed evoluzioni passate degli incendi forestali, fronteggiare emergenze, prevedere sviluppi futuri e realizzare strumenti per valutare costi e politiche di intervento a livello europeo. Il Cmcc (Centro euro mediterraneo per i cambiamenti climatici) partecipa al progetto di ricerca che vede impegnati Istituti Scientifici di 17 paesi e 4 continenti nello studio delle interazioni tra copertura e uso del suolo, cambiamenti socio-economici e cambiamenti climatici.

Il numero degli incendi forestali sta aumentando in Europa e in altre aree del mondo alimentando un fenomeno che interessa in maniera particolare le regioni meridionali del Vecchio Continente, la parte orientale del Mediterraneo e i paesi delle coste Nordafricane.

L’aumento dell’incidenza degli incendi in molte di queste aree è stato in passato ricondotto a modifiche nell’uso e nella copertura del suolo, dovute soprattutto all’abbandono delle aree agricole con conseguenti ricadute di tipo socio-economico. Negli ultimi anni però, gli eventi incendio di estrema gravità sembrano piuttosto essere riconducibili ad alcune condizioni meteorologiche estreme, come ondate di calore, venti intensi e siccità. Inoltre, è molto probabile che in futuro il rischio di incendi boschivi sia destinato ad aumentare, per effetto anche dei continui cambiamenti socio-economici che riguardano, ad esempio, la destinazione delle aree rurali a scopi ricreativi con il conseguente aumento di zone di interfaccia urbano-foresta.

Lo studio delle interazioni tra copertura e uso del suolo, cambiamenti socio-economici e cambiamenti climatici è al centro di Fume (Forest fires under climate, social and economic changes in Europe, the Mediterranean and other fire-affected areas of the world), un Progetto integrato su larga scala finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro, che per la durata di 48 mesi, a partire dal 1° gennaio 2010, vedrà coinvolte 33 Istituzioni scientifiche di 17 paesi e 4 continenti.

Gli obiettivi del progetto riguarderanno in primo luogo un’estesa indagine volta alla comprensione delle complesse interazioni avvenute nel passato fra i fattori sopraelencati, per poi modellizzarne i cambiamenti e definire come e in quale maniera questi abbiano influenzato il regime degli incendi, al fine di prevederne le possibili evoluzioni nei decenni a venire (con particolare attenzione a proiezioni future di estremi climatici e meteorologici).

I dati raccolti verranno utilizzati per produrre un’ampia cartografia degli incendi forestali e dei loro fattori scatenanti a livello europeo e per elaborare mappe di potenziali rischi futuri (tra cui la vulnerabilità della vegetazione nelle nuove condizioni); si valuteranno le difficoltà di rigenerazione degli ecosistemi in condizioni climatiche estreme, in particolare la siccità e verranno studiate anche le strategie di recupero e rimboschimento alla luce delle mutate condizioni ambientali. Inoltre, il Progetto Fume analizzerà, insieme alle strutture operative sul territorio, i protocolli di intervento sviluppati per fronteggiare le situazioni estreme e le emergenze incendi, con l’obiettivo di renderli più efficaci ed efficienti.

(Fonte Cmcc)