I ricercatori Ispra nuovamente in piazza

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Lunedì alle 10,30, presso la saletta Intersindacale (Via Brancati e sala Fazzini, Via Curtatone, a Roma) si svolgerà l’assemblea dei precari Ispra. Una vicenda che sembrava conclusa, anche dopo gli attestati del Presidente della Repubblica, e che invece la manovra ha drammaticamente riaperto.

La manovra, infatti, con il taglio dei fondi ordinari utilizzati per i contratti precari, nel 2011, del 50% rispetto a quanto disponibile nel 2009, e con il blocco del turnover fino al 2013, pone una seria ipoteca sul futuro dei lavoratori precari dell’Ispra. La stessa finanziaria blocca i rinnovi contrattuali per quattro anni e mette a rischio i passaggi di livello.

Per dimostrare contro l’iniziativa, oggi a Roma si svolge una manifestazione nazionale

«Dov’è finito il protocollo d’intesa per i precari dell’Ispra? Qual è il futuro dell’Istituto dopo gli ennesimi tagli devastanti che arrivano dalla Manovra di Tremonti? Dove sono le nomine dei vertici Istituzionali?», sono le domande che si fanno i ricercatori in un comunicato dell’Usi/RdB Ricerca.

«L’applicazione del protocollo d’intesa, costata ai lavoratori dell’Ispra 59 giorni di occupazione del tetto dell’Istituto, è messa seriamente a rischio dalla lentezza della struttura commissariale e dalla manovra economica del Governo. Quell’accordo – si sottolinea – che oggi sembra avere tanti padri, ma è frutto unicamente delle lotte di Usi/RdB, dava risposte ai lavoratori precari e sventava lo smantellamento dell’ente. Nei fatti, disattendendo quel protocollo viene rimesso in gioco il futuro dell’Ispra e dei suoi lavoratori».

Queste le richieste avanzate:

  • Conversione degli atipici in TD – Il protocollo d’intesa prevedeva una ricognizione, da attuare entro marzo 2010, delle posizioni precarie non presidiate dai concorsi a tempo indeterminato, per formulare bandi a tempo determinato che ponessero fine a una situazione di lavoro nero di massa, con lavoratori che svolgono gli stessi compiti dei colleghi subordinati, pur essendo collaboratori o titolari di assegni di ricerca. Al di là delle chiacchiere ancora non è stato fatto nulla di concreto
  • Concorsi a tempo indeterminato – Il concorso per III livello non è ancora partito, e non si sa se mai partirà, quello per collaboratori tecnici è fermo a metà percorso, ma già l’amministrazione prepara il terreno diffondendo informazioni secondo le quali non ci sarebbero risorse per concluderlo entro l’anno, e non si hanno certezze nemmeno sulle assunzioni derivanti dal concorso per funzionari amministrativi, già espletato.
  • Tagli dei Commissari – In aggiunta, l’amministrazione ha imposto un taglio draconiano alle spese dei dipartimenti, mettendo a rischio le attività dell’Istituto. Questa serie di interventi rischia di distruggere definitivamente le attività di ricerca e controllo, mettendo nuovamente a rischio centinaia di posti di lavoro.
  • Sede – Il protocollo d’intesa prevedeva anche indicazioni chiare riguardo le sedi, invece la situazione è quanto mai confusa: l’amministrazione, nonostante la richiesta di USI RdB Ricerca di avviare un’indagine di mercato per una sede unica, finora ha come unica certezza la chiusura della sede di via Curtatone, che in nome di un dubbio risparmio creerà gravi disagi a centinaia di lavoratori. Le alternative al momento sono incerte e sembrano moltiplicare le sedi, invece di raggrupparle, col rischio di dover spostare nuovamente tutto il personale in tempi brevi, dando inizio ad una stagione di caotica transumanza.