La sostenibilità, definita una «prognosi» per il futuro, in grado di regalare al progresso la possibilità di svilupparsi sul pianeta senza ulteriori danni ambientali
Con l’Avviso 5/2009, Fondimpresa, il più importante tra i fondi interprofessionali per l’informazione continua, ha stanziato risorse per i piani mirati alla riduzione dell’impatto ambientale sostenendo innovazioni di processo, riducendo sprechi ed emissioni, favorendo il diffondersi di competenze tecniche e di tecnologie avanzate.
In quest’ottica si è svolto, in data 28 Aprile 2011, presso la sede barese del Formedil, il seminario tematico per la diffusione dei risultati dell’Avviso 5/2009, organizzato da Obr – Fondimpresa insieme ai soggetti attuatori: Enfap Puglia, Smile Puglia e Formedil Bari. Il convegno è stato intitolato: «Sostenibilità: una sfida per l’azienda di domani».
Ha moderato Giuseppe Armenise della «Gazzetta del Mezzogiorno» con la partecipazione di Nicola Biscotti, Presidente Obr Puglia, Giovanni Forte, Segretario Generale Cgil Puglia, Giulio Colecchia, Segretario Generale Cisl Puglia, Aldo Pugliese, Segretario Generale Uil Puglia e Gualtiero Bernacca, Responsabile Area Sviluppo At Fondimpresa. Hanno seguito gli autorevoli interventi di Alba Sasso, Assessore al Diritto allo studio e formazione, Angela Barbanente, Assessore alla Qualità del territorio e Lorenzo Nicastro, Assessore alla Qualità dell’ambiente.
Il seminario, «condito» da welcome coffee e aperitivi, si è aperto con la trasmissione di un interessante video, da cui è emersa l’importanza di alcuni concetti generali come la tracciabilità dei rifiuti, indispensabile e, per alcune imprese, sicuramente più agevole dopo l’emanazione del decreto legislativo 152, o anche, più nello specifico, di determinati progetti innovativi come il piano Liso, dell’Enfap Puglia, alimentato da idee ecosostenibili, che ha come obiettivo quello di monitorare e di conseguenza ridurre l’impatto ambientale attraverso oculati bilanci ecologici.
Si è in seguito passati ad un aperto dibattito dei partecipanti che, attraverso l’attenta disamina degli argomenti, hanno voluto porre l’accento sul fondamentale concetto di sostenibilità, definita una «prognosi» per il futuro, in grado di regalare al progresso la possibilità di svilupparsi sul pianeta senza ulteriori danni ambientali. Il primo sistema di misurazione dell’impatto ambientale deve fornire lo stato reale della salute pubblica, ed è paradossale che per la costruzione di impianti sostenibili si debba ricorrere al lavoro nero. Qui, le parole del Segretario Generale Uil Puglia, che si dichiara stretto collaboratore della risorsa ambiente, smentendo tutti coloro che spesso accusano i sindacati di cadere abitualmente nell’ormai famoso ricatto occupazionale.
Più nello specifico si è poi parlato del territorio Pugliese, che sembrerebbe aver puntato definitivamente sulle fonti di energia rinnovabili, ma tali fonti alternative si sono solo aggiunte a quelle dei combustibili fossili, senza sostituirle del tutto. Ci sono impianti fermi e molta energia viene esportata in altre regioni, ma l’indiziato principale, oggi, pensate un po’, pare essere il vento, restio a soffiare tra le colline pugliesi. Taranto e Brindisi sono devastate dalle industrie ad alto impatto ambientale, e non c’è da stupirsi se pensiamo alla Conferenza ambientale mondiale di Cancún, in cui diverse aziende pugliesi, sono state nominate tra le più inquinanti al mondo. Nel 2011 Fondimpresa ha finanziato ben 124 piani, rispetto alle 51 del 2010 e le aziende pugliesi iscritte sono giunte a ben 3484.
Il convegno si è concluso con un’ultima e acuta considerazione: premettendo che l’ambiente rappresenta un aspetto fondamentale della qualità della vita, dati «Sole24Ore» alla mano, è ormai noto che maggiore è la qualità apprezzata, maggiori sono gli investimenti che saranno effettuati in quella zona, e allora perché non adoperarsi? Oggi, inoltre, le certificazioni ambientali sono fondamentali per poter competere nel mercato libero europeo e tutto ciò ci fa capire quanto sia importante il legame tra sviluppo, ambiente, occupazione e sicurezza.
Ultimamente è stato proposto un emendamento da parte della regione Piemonte: con la banale attenuante che in Puglia e in Sicilia soffi maggiore vento è stato proposto di spalmare tutti gli incentivi per gli impianti fotovoltaici in queste 2 regioni reputate le più «fortunate» e di conseguenza spostare migliaia di altre aziende qui nel Mezzogiorno. Probabilmente qualcuno sarà pur affetto dalla sindrome di Nimby, ma l’importante è che l’emendamento sia stato respinto, per fortuna.