In pericolo l’otarda maggiore indiana, salvo il grillaio

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189 specie (13%) in gravissimo pericolo a livello mondiale. In pericolo anche l’oriolo delle Bahamas. Le specie minacciate sono 1.253, pari al 13% del totale

Caccia, disturbo dell’uomo, perdita di habitat, frammentazione. Sono i motivi che stanno conducendo l’otarda maggiore indiana (Ardeotis nigriceps), una delle specie più grandi al mondo (un metro di altezza per 15 chili di peso), sull’orlo dell’estinzione. Lo dice la nuova Lista rossa Iucn (International Union for Conservation of Nature) realizzata da BirdLife International (Lipu in Italia) e resa nota oggi a livello mondiale: sono 1.253 le specie di uccelli minacciate a vari livelli di estinzione, pari al 13% del totale. Buone notizie per il grillaio, specie che nidifica anche in Italia e che era minacciata a livello globale: non è più «vulnerabile», ed entra nella categoria di chi è in buono stato («Least concern»).

L’otarda maggiore indiana, diffusa un tempo in India e Pakistan, è ormai ridotta a soli 250 esemplari in piccoli e isolati frammenti di territorio, ed è stata inserita dall’Iucn nella categoria «critically endangered» («Minacciata in modo critico», categoria che precede l’estinzione).

Un’altra specie che entra nella categoria dei «critically endangered» è l’oriolo delle Bahamas (Icterus northopi), nella foto di C.Ward. Una recente ricerca afferma che la popolazione di questa bellissima specie dai colori giallo e nero si è ridotta a soli 180 esemplari. L’oriolo vive in boschi maturi, e nidifica nelle palme da cocco, che però, a causa di una malattia letale, sono scomparse. Un’altra minaccia per questo uccello è rappresentata dal recente arrivo del molotro splendente, che occupa con le sue uova i nidi di altre specie.

«In un mondo sempre più affollato – dichiara Leon Bennun, Direttore Science and Policy di BirdLife International – specie che necessitano di grandi spazi come l’otarda maggiore indiana sono molto penalizzate. Tuttavia, sarà l’uomo l’unico a perdere nel lungo periodo, visto che i servizi che la natura ci fornisce stanno iniziando a scomparire».

«Gli uccelli sono utili indicatori della salute degli ecosistemi – aggiunge Stuart Butchart, Global Research and Indicators Coordinator di BirdLife International -. I cambiamenti che abbiamo documentato in questo aggiornamento della Lista rossa contribuiranno al “Red list index for birds”, una misura dei trend nello stato del pianeta utilizzato dai governi e dalle Nazioni Unite».

Alcune specie hanno migliorato la propria condizione. È il caso dell’anatra della Nuova Zelanda, beneficiaria di un programma che ha eliminato i ratti. La specie, ora inserita nella categoria «Endangered», (anche se pur sempre ad altissimo rischio di estinzione), è tornata a popolare le isole Campbell in Nuova Zelanda.

Buone notizia anche dalle isole Canarie: tre specie di colombi (la colomba di Trocaz, la colomba dei Lauri e la colomba di Bolle), grazie a progetti di tutela che hanno visto anche la protezione del loro habitat, sono classificati ai più bassi livelli di minaccia, dopo aver fronteggiato la perdita di habitat e la caccia.

«Nonostante la situazione appaia negativa per molte specie – sottolinea Andy Symes, Global species programme officer di BirdLife International – la Lista rossa di quest’anno sottolinea come alcune specie oggetto di progetti di conservazione abbiano invertito la tendenza negativa in positiva».

Altri casi da segnalare sono, per l’area Europa e Medio Oriente, quello del grillaio: per lui buone notizie, essendo passato da «vulnerabile» (alto rischio di estinzione) a «Least concern» (buono stato). In Africa il serpentario ha peggiorato lo status, passando da «Least concern» a «Vulnerabile», mentre purtroppo per una specie di albatross, il petrello dal collare, nel Pacifico, si è passati da «Near threatened», ossia specie entrate di recente nell’elenco delle minacciate, a «Endangered». Infine in America: cattive notizie per il colibrì beccominuto corsonero, passato da «Least concern» a «Endangered»; buone invece per il fringuello di macchia testapallida, passato da «Critically endangered» a «Endangered».

Il numero totale di specie di uccelli controllate da BirdLife International per la Lista rossa 2011 sono 10.052, così suddivise: 132 «Extint» (Estinte), 4 «Extint in the wild» (Estinte in natura), 189 «Critically endangered», 381 «Endangered», 683 «Vulnerable», 843 «Near Threatened», 7.757 «Least concern» e 62 inclassificabili (Data deficient).

(Fonte Lipu)