La gestione delle risorse idriche, un esperimento indiano

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Il fine ultimo di questo metodo è quello di fornire un supporto nello sviluppo di misure e raccomandazioni, per rafforzare quelle politiche governative volte a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici

I ricercatori del Cmcc hanno illustrato alcuni dei risultati e dei futuri sviluppi del progetto europeo Brahmatwinn; particolare attenzione è stata dedicata alle analisi per l’identificazione delle possibili mancanze nelle politiche governative nel campo della gestione delle risorse idriche, per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici.
Lo studio, realizzato da Valentina Giannini e Carlo Giupponi della divisione Cip (Climate Impact Policies. An Economic Assessment) del Cmcc, descrive un metodo innovativo (basato sull’analisi delle lacune nei programmi governativi, e in particolare sulla valutazione delle possibili risposte e strategie messe in atto), implementato per affrontare i rischi legati alle inondazioni.

Il fine ultimo di questo metodo è quello di fornire un supporto nello sviluppo di misure e raccomandazioni, per rafforzare quelle politiche governative volte a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Una «tavola d’integrazione delle conoscenze» (Kit, Knowledge Integration Kit) è stata quindi proposta per integrare le conoscenze scientifiche con i saperi locali: Kit costituirebbe la base fondamentale per individuare le discrepanze fra la base giuridica e i bisogni reali delle persone. È stata quindi creata una «matrice per l’analisi delle lacune e delle discrepanze» (Gam, Gap Analysis Matrix), per l’identificazione delle mancanze nelle strategie governative, sulla base di ulteriori elaborazioni dei dati di Kit.
Gam identifica le eventuali lacune nelle politiche governative di management delle risorse idriche e fornisce una lista di raccomandazioni per un programma di gestione integrata delle risorse idriche (IWRM, Integrated Water Resources Management).

(Fonte Laura Caciagli, Cmcc)