Addio Martin

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Con Martin Fleischmann abbiamo la dimostrazione che si può vivere e morire con onore, in coerenza con le proprie convinzioni e con la mission della scienza e vincere… perché la verità nella scienza, alla fine trionfa sempre

Con la morte di Martin Fleischmann nella sua casa inglese (lui un orfano apolide europeo adottato da una famiglia ebrea), muore l’ultimo grande leader della scienza del Novecento.

Dopo aver occupato i primi posti nella chimica e nell’elettrochimica ebbe la ventura (secondo alcuni eroi della poltrona, la sventura) di vedere e replicare fenomeni nucleari a temperatura ambiente nelle sue provette di elettrochimico (il sole in provetta o la supernova in provetta come ci raccontò Allan Widom in uno dei suoi seminari a Perugia), e per non saper né leggere né scrivere, lo raccontarono in una conferenza stampa a Salt Lake e come previsto ci fu una caduta degli dei, dagli altari nella polvere e Martin, da Luminare della scienza a detta di molti divenne di colpo un truffatore.

Tra i tanti articoli c’è ne fu uno che oltrepassò il segno apparso su «Repubblica» di lì a qualche anno intitolato «Scienziati perché ci truffate». Certo è che la fusione fredda è ancora sotto discussione in alcuni ambienti, in ogni caso un esperimento di trasmutazione a Martin riuscì di sicuro e fu provato che il fango mediatico si trasmutò in oro (a quel tempo con 100 milioni delle vecchie lire si comprava un bel po’ di oro).

Ma in generale Martin non si turbò più di tanto dalla perdita degli onori e delle ricchezze «morali» e materiali e continuò a lavorare e a dare una mano a tutti i giovani e meno giovani che si avventuravano sulla frontiera della Fusione Fredda.

Lo incontrammo una sera all’inizio del secondo millennio a casa di Giuliano Preparata (una delle ultime sere di Giuliano) a Frascati dove il grande teorico italiano che con Emilio Del Giudice dopo le prime perplessità era entrato in campo con il suo potente sistema fisico matematico per dare una base teorica ai fenomeni osservati nelle provette di F&P, ed in altre occasioni a Napoli e a Roma dove ricordò Preparata che come disse anche Zhadin fu con Galilei e Fermi uno dei più grandi fisici teorici di ogni tempo.

Mentre Martin sale in Cielo, accolto tra i grandi benefattori di ogni tempo, il suo lavoro pionieristico e il suo impegno vengono premiati e sviluppati nei grandi centri di ricerca come il Cern, la Nasa, e in Italia che lo aveva onorato e protetto con i suoi teorici, e accolto a Torino, Milano, Bologna, Pisa, e infine Roma dove Srivastava ha potuto presentare nell’aula magna del Dipartimento di Fisica lo stato delle ricerche nel campo delle Lenr e della Fusione Fredda, nel mentre da più parti si accelera nelle applicazioni industriali della Fusione Fredda, che si affaccia sui mercati per essere utilizzata in appoggio alle altre fonti energetiche che mostrano la corda.

Con Martin Fleischmann abbiamo la dimostrazione che si può vivere e morire con onore, in coerenza con le proprie convinzioni e con la mission della scienza e vincere… perché la verità nella scienza, alla fine trionfa sempre. Grazie Martin.