Tagliati altri 836 alberi…

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È accaduto all’interno di un’area protetta ma questa volta, anche se a cose fatte, è intervenuto il Ministero. La denuncia di Accademia Kronos. Un intervento all’interno di zone protette non può essere fatto se non prima aver effettuato la procedura di Valutazione d’incidenza come previsto dalla Direttiva 92/43 Cee Habitat e dal DPR 357/97 e successivamente dal DPR 120/2003

Abbiamo pubblicato pochi giorni fa il taglio abusivo di 1.500 faggi nel Cilento, altra zona protetta. Ma notizie di questo tipo ormai sono purtroppo frequenti. Che succede? Prima le associazioni ambientaliste, quelle storiche, facevano le manifestazioni per l’abbattimento di qualche albero, ed ora? Solo grazie ad associazioni territoriali si è venuti a conoscenza di questi danni. E le autorità preposte al controllo territoriale? Il taglio di 1.500 faggi o di 836 alberi non avviene in una notte e nel silenzio assoluto… È vero che questa volta è intervenuto il Ministero ma a cose fatte…

Con una nota ufficiale la Direzione della Tutela della Biodiversità del ministero dell’Ambiente chiede spiegazioni alla regione Lazio, al Corpo forestale dello Stato e alla riserva naturale del lago di Vico sul taglio di 836 alberi, tra cui cerri e faggi di notevole dimensione autorizzati dal comune di Caprarola all’interno di zone di protezione ambientale lungo la strada «Valle di Vico» che dal lago di Vico porta a Sanmartino. Il documento del ministero ricorda che l’area che ha subito tale disboscamento rientra nei Siti Natura 2000, tutelati da rigorose norme europee, nonché vincolato come Sic, Zps e parco naturale. Un intervento all’interno di queste zone protette non può essere fatto se non prima aver effettuato la procedura di Valutazione d’incidenza come previsto dalla Direttiva 92/43 Cee Habitat e dal DPR 357/97 e successivamente dal DPR 120/2003.
Il Ministero ha dato mandato a propri ispettori di controllare se si sono verificate gravi infrazioni sulle norme che regolano la Direttiva europea Habitat.
Accademia Kronos, l’unico ente di protezione natura che si è mosso con decisione contro l’abbattimento delle piante, ha incaricato due esperti, di valenza nazionale sia della protezione civile sia dell’ambiente naturale, di effettuare un controllo in situ e di redigere una relazione al fine di valutare eventuali irregolarità che poi serviranno al collegio degli avvocati dell’associazione per procedere alla denuncia per grave danno ambientale nei confronti di chi ha autorizzato tale ecocidio.
Da un primo sopralluogo gli esperti di Accademia Kronos hanno notato che sono state tagliate piante di alto pregio ambientale ed economico, vedi faggi, in ottima salute. Sarebbe bastato effettuare delle potature e non l’abbattimento totale. Su questo caso si stanno occupando molti ambientalisti e studiosi non locali, da cui è nata una raccolta nazionale di firme che condanna il gesto. Sono previsti anche interventi di alcune note trasmissioni TV.
I dirigenti di Accademia Kronos sono dispiaciuti per la strage di alberi, ma nel contempo soddisfatti visto che il caso è passato in mano al ministero dell’Ambiente.
«Peccato – commenta il presidente di Accademia Kronos – che pubblico e associazioni ambientaliste viterbesi poco o nulla abbiano fatto per bloccare questa strage botanica, per fortuna ora si muovono organi di Stato molto più sensibili alla tutela dell’ambiente di chi, paradossalmente, vive in prossimità della riserva naturale del lago di Vico».