Salute in primo piano anche in città

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In attesa che nuove tecnologie riducano drasticamente l’impatto ambientale dei sistemi industriali ed energetici si ripropone l’uso del grande polmone verde e di aria pura di qualità rappresentato dalle aree montane in Europa e nel mondo intero che ancora oggi possono rappresentare un mezzo di prevenzione e cura di malattie croniche che debilitano la salute dei bambini e degli adulti dalle allergie alle malattie respiratorie e ad altre malattie

Martedì prossimo alla Casa dell’Aviatore a Roma (viale dell’Università 20, e rigorosamente in giacca e cravatta), ci saranno due conferenze sul grande tema della salute e delle sue minacce. Tra queste il clima urbano nelle grandi città e nelle aree industriali è ben noto che contribuisce allo sviluppo di varie malattie contro cui si tenta di sviluppare politiche di prevenzione (dalle benzine verdi alle misure sul traffico ecc.).

In attesa che nuove tecnologie riducano drasticamente l’impatto ambientale dei sistemi industriali ed energetici (uno sforzo inevitabile verso cui si guarda ovviamente con contraddittorietà comprensibile da parte di ampi settori dominanti l’economia attuale) si ripropone l’uso del grande polmone verde e di aria pura di qualità rappresentato dalle aree montane in Europa e nel mondo intero che ancora oggi possono rappresentare un mezzo di prevenzione e cura di malattie croniche che debilitano la salute dei bambini e degli adulti dalle allergie alle malattie respiratorie e ad altre malattie.
I recenti studi di Briançon e dei Carpazi, le nostre ricerche sull’Appennino molisano, ripropongono l’attualità del tema della climatoterapia che nel Novecento è stata uno dei capisaldi della terapia medica, di cui si discuterà il 21 aprile alla Casa dell’Aviatore a Roma che rilancia il convegno di qualche anno fa su basi si auspica concrete.

Dalle interazioni biofisiche tipiche della climatoterapia (nell’interfaccia aria corpo) con gli effetti dei campi elettromagnetici e della carica elettrica dell’atmosfera agente sui circuiti elettrici corporei, è stato rilevato come alcune osservazioni condotte da ricercatori tedeschi Voll, Morell, Rash, Popp e altri, sugli effetti dei farmaci a distanza aprissero una nuova finestra nella comprensione dei meccanismi chimico quantistici dei farmaci che potrebbero darci i mezzi per guidarne l’uso mirando la loro potenza sull’obbiettivo e riducendo i danni da fuoco amico (le reazioni avverse).

Il tema lascia abbastanza freddo gran parte del mondo medico e scientifico che in un tempo di superspecializzazioni poco ama avventurarsi su aree dove poco si sa, nell’area vasta dell’interdisciplinarietà e per di più ai confini delle discipline.

Nel mentre ovviamente regie raffinate si muovono per stoppare il crescere di livelli scientifici idonei ad affrontare la sfida aperta da queste evidenze che se promettono di ridurre il rapporto rischi benefici, purtroppo minacciano di migliorare drasticamente anche quello costi benefici

Senza un impegno deciso dei Governi che sono deputati alla protezione della salute pubblica oltre i fattori dominanti sui mercati, c’è il rischio reale che queste opportunità di riequilibrio economico sociale e di difesa della salute restino ai margini della comunità scientifica e della pratica medica (che ne potrebbe trarre grandi benefici in un momento che è sempre più avvolta nella medicina difensiva e nei tagli alla spesa pubblica).

La giornata che comincia alle 9,30 con la conferenza clima e salute che vede interventi da Lisbona, Parigi, Lugano e Kiev oltre a quelli romani (vedasi programma che si discuterà il 21 aprile alla Casa dell’Aviatore a Roma) continuerà nel pomeriggio con un ricco work shop sulla sigaretta elettronica. Sul fumo c’è molto da dire e il tema sarà trattato da autorevoli studiosi.

Si auspica che per il fumo si possano evitare cacce alle streghe e capri espiatori, che spesso rischiano di fare molto male a quanti sono amanti del tabacco, bannati oltre limite, alla stregua di avvelenatori. Come si può evincere dai lavori della giornata i fattori di inquinamento e di aggressività verso la salute non mancano e vanno sviluppate politiche realistiche che nella modernità ricca e opulenta ci consentano di giungere a nuovi equilibri tra ambiente clima e salute, ottimizzando i vari mezzi di produzione e di ricchezza e seguendo le piste critiche della ricerca come quelle che si sono discusse a Padova in questi giorni con protagonisti italiani che sono un valore da mettere a frutto di cui trovate news su ICCF-19 | Cold Fusion Now!

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