Cop26… eppure stanno dimenticando i bimbi

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Il 99% dei 2,2 miliardi di bambini del mondo sono esposti ad almeno una minaccia ambientale

Secondo la nuova analisi Unicef «Making Climate and Environment Policies for & with Children and Young People» due terzi dei piani climatici dei paesi non affrontano i bisogni e le priorità dei bambini. E i paesi più a rischio emettono collettivamente il 9% delle emissioni di CO2. I 10 paesi a più alto rischio emettono collettivamente solo lo 0,5% delle emissioni globali

L’ossigeno che viene dal plancton

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Svelata la biogeografia globale del plancton eucariotico

Produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo ma si sa ancora pochissimo sulla sua distribuzione geografica. Il plancton eucariotico è una componente essenziale degli ecosistemi marini. In uno studio un team di ricercatori dell’Istituto di Biologia dell’École Normale Supérieure de Paris e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli fanno luce sulla sua distribuzione

Foreste e clima, l’inventario e le iniziative

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La superficie boschiva nazionale è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari. La biomassa forestale aumenta del 18,4%. Aumenta di ben 290 milioni di tonnellate anche l’anidride carbonica assorbita dai boschi italiani. I dati dell’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio realizzato dall’Arma dei Carabinieri con il supporto scientifico del Crea

Mobilitazione contro «global warming» e fossili

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È inaccettabile che l’Eni mantenga il vergognoso obiettivo 2030 del 25% di riduzione delle emissioni climalteranti, in fragoroso contrasto con il 55% richiesto a dicembre 2020 dal Consiglio d’Europa, dopo che Parlamento Ue e Commissione Ue lo avevano già adottato nel corso del 2020

La crisi climatica sta erodendo i beni culturali

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Emerge la necessità di politiche pubbliche che incentivino questo tipo di recupero, in quanto oltre all’effetto positivo del restauro dei singoli manufatti si viene a creare una catena virtuosa di cui può beneficiare l’intera comunità di un territorio

Ipcc, niente di buono dal sesto Rapporto sul clima

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Tutti i più importanti indicatori delle componenti del sistema climatico (atmosfera, oceani, ghiacci) stanno cambiando ad una velocità mai osservata negli ultimi secoli e millenni. In base alle proiezioni climatiche disponibili, gli eventi estremi continueranno nel futuro, con intensità crescenti parallelamente all’aumento del valore di riscaldamento globale raggiunto

Raddoppiato il tasso di innalzamento del Mediterraneo

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Dal 1850 a oggi rispetto agli ultimi 4.000 anni. L’Università di Pisa unico partner italiano dello studio internazionale pubblicato sulla rivista «Nature Communications»

Costruita a Napoli la più grande «fake news» sul clima

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Quella di una volontà inesistente di fare bene al pianeta e quindi all’uomo. Il passaggio nel dire che non c’è emergenza è breve, solo che questa volta non ci crede veramente nessuno e il futuro si tinge di tinte fosche oltre che di siccità e fenomeni estremi

Clima, cosa si aspetta per un accordo globale?

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I ministri dell’Ambiente dei Paesi del G20, per il Summit su Clima, Ambiente ed Energia, sono riuniti a Napoli dal 20. I firmatari del comunicato da parte di organizzazioni della società civile di tutta Europa impegnate per la giustizia climatica, esortano i ministri a cogliere questa opportunità per impegnarsi in un’azione rapida e decisiva per il clima, in linea con i loro obblighi nazionali e internazionali, avvertendo che in caso contrario la battaglia per la giustizia climatica continuerà con tutti gli strumenti a disposizione, inclusi quelli legali

Clima, l’influenza delle correnti atlantiche

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Lo studio «Future climate change shaped by inter-model differences in Atlantic Meridional Overturning Circulation response» condotto da Politecnico di Torino e Cnr ha comparato le previsioni di 30 modelli climatici differenti individuandone il punto debole nella discordanza delle previsioni. Fondamentale affinare tali modelli con le campagne di osservazione nel Nord Atlantico

Clima, cosa fanno le città adriatiche

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Pronte per gli amministratori soluzioni per affrontare gli impatti attesi per l’area. Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia in prima linea: l’Unione dei Comuni della Valle del Savio e le città di Cervia e di Udine si preparano con piani di adattamento ad affrontare inondazioni costiere e fluviali, erosione delle coste, subsidenza, salinizzazione delle falde acquifere, siccità e ondate di calore

Quali decisioni se l’inventario non ce l’hai?

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Tempo di lettura: 3 minuti Il clima, la politica e il ruolo chiave della scienza Gli inventari dei gas serra rappresentano il collegamento essenziale tra scienza e politiche climatiche, dal momento che forniscono i dati […]

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In M. Oriente e Nord Africa ondate di calore fino a 56°C…

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…se non ci saranno azioni per il clima

Questi eventi comporteranno temperature elevate in ambienti urbani, e potrebbero durare per più settimane, rappresentando un pericolo per la vita degli esseri umani e degli animali, anche di quelli più tolleranti alle alte temperature come i cammelli. Studi così dettagliati sul futuro delle ondate di calore in questa regione mancavano. I risultati dello studio pubblicato su «Nature Climate Change» con il contributo della Fondazione Cmcc

Il cambiamento climatico condizionato da neve e vegetazione

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Lo studio, coordinato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, mostra il rapporto tra il global warming degli ultimi decenni e la variazione di copertura nevosa e vegetale nelle diverse aree dell’emisfero settentrionale

La scomparsa dei ghiacciai e l’eccezione delle Alpi Giulie

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Tempo di lettura: 3 minuti Pubblicata su «Atmosphere» una ricerca che chiarisce l’anomalia dei piccoli ghiacciai delle Alpi Giulie a bassa quota che, invece di scomparire a causa del riscaldamento globale, come nel resto delle […]

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Clima, le coste siciliane possono perdere 10 kmq

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Sono gli effetti dei cambiamenti climatici sulle coste della Sicilia sud-orientale. La valutazione della perdita di terre emerse nei prossimi decenni nello studio di un team di ricercatori dell’Ingv e delle Università di Bari e di Catania

Mare caldo, più tornado nello Ionio e in Veneto

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Pubblicato su «Atmospheric Research» un recente studio dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr-Isac e da un ricercatore dell’università Uqam di Montreal. Il gruppo di ricerca ha analizzato 20 anni di dati, studiando le condizioni che hanno agevolato la formazione delle trombe d’aria più intense che hanno interessato il nostro Paese. Risultano condizioni differenti per i fenomeni nel Nord e nel Sud Italia; la temperatura del mare sembra svolgere un ruolo importante in Puglia, Calabria e nell’Adriatico settentrionale

Il clima cambia la franosità in alta quota

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Uno studio nella zona delle Alpi Orientali

La ricerca è una delle prime sulle Alpi centro-orientali che abbia messo assieme i diversi «indizi» per comprendere i tempi ed i motivi dell’aumentata franosità

Ancora emissioni pericolose per il buco dell’ozono

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Un articolo pubblicato su «Pnas» rileva per la prima volta tre composti ozono-distruttori proibiti dal Protocollo di Montreal, grazie ai dati prodotti da una rete globale di 15 stazioni di cui fa parte l’Osservatorio climatico O. Vittori sul Monte Cimone, gestito dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr. L’aumento delle concentrazioni è dovuto a emissioni industriali in Asia orientale di tipo non intenzionale, ancora non regolamentate

Clima, ora si muovono le Banche

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Al via il progetto finanziato da International network for sustainable financial policy insights, research and exchange (Inspire) con la partecipazione di Cmcc, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Rff-Cmcc European Institute on Economics (Milano), Università Bocconi, Politecnico di Milano. Un team di ricercatori italiani supporta le banche centrali a valutare i rischi attraverso lo sviluppo di nuovi modelli macroeconomici