Orsi, lupi e uomini selvatici nei Carnevali del Piemonte

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La presentazione a Parigi presso la Maison de l’Italie, Cité Universitaire Internationale

Orsi, lupi e uomini selvatici: figure misteriose da riportare all’attenzione del pubblico attraverso una mostra e una serie di eventi correlati; è questo l’obiettivo del progetto che i ricercatori di Casa degli Alfieri propongono, sulla scia del lavoro svolto in questi anni nell’ambito della politica ecomuseale intrapresa dalla Regione Piemonte.
L’idea è di recuperare le figure mitiche dell’orso e dell’uomo selvatico mostrando a studiosi, ricercatori, e semplici curiosi queste tipologie carnevalesche, ancora vive nella memoria delle più anziane generazioni, in grado di rappresentare, meglio di altre, il personaggio centrale, la guida del Carnevale tradizionale piemontese: nello stravolgimento delle regole quotidiane è l’orso (o il selvatico) a diventare il re della festa celebrante, a simboleggiare la necessità di un ritorno allo stato naturale, alla ciclicità della vita, al calendario rituale e, in specifico, al momento pre-primaverile che ci introduce al risveglio della natura.
Questo lavoro di ricerca si concretizzerà dunque in una mostra molto particolare e suggestiva che verrà presentata il 17 gennaio 2007 alla Maison de l’Italie, Cité Universitaire Internationale di Parigi dove, grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, sarà organizzato un evento cui parteciperanno, oltre a interessati e curiosi, anche importanti studiosi francesi e italiani. Tra questi alcuni nomi di spicco nel panorama culturale internazionale: André Carenini, Davide Porporato, Claude Gaignebet, Jean Dominique Lajoux, Federica Tamarozzi. Sono inoltre invitati a partecipare l’Ambasciatore italiano a Parigi e l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Gianni Oliva.
A febbraio l’esposizione tornerà «in patria» e, il 1°, in occasione della festività di Sant’Orso, tutta l’iniziativa espositiva e di performance verrà presentata al Museo di Scienze Naturali di Torino con la partecipazione di docenti e studiosi.
Durante il mese di febbraio la mostra girovagherà per la regione in tutti quei territori degli ecomusei dove avviene la ripresa dell’orso carnevalesco. Tra il 9 e l’11 sarà dunque a Valdieri, dal 16 al 18 a Cortemilia, mentre dal 23 al 25 a Cunico.
E per concludere, gran finale al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino dove, nel mese di marzo, si darà ancora più spazio al rapporto tra gli orsi carnevaleschi e gli animali «reali» tassidermizzati che verranno esposti insieme, dando vita a un nuovo modo di intendere il rapporto tra uomo e natura.

Rinselvatichire il Piemonte: è questo il progetto più generale in cui si inserisce l’iniziativa e, visti i temi, non poteva chiamarsi diversamente. E non è un caso che questo progetto si basi sul bisogno dell’uomo, sempre più sentito in questi anni, di riappropriarsi di tradizioni e di natura, unendo metropoli e campagna, passando dal globale al locale, dall’addomesticamento al «rinselvaticamento».
Grazie al lavoro degli Ecomusei della Segale e dei Terrazzamenti e della Vite, sono state recuperate figure che rischiavano di scomparire; tra queste si ricordano: l’Orso di Segale di Valdieri, che rinvia a una tradizione attiva fino agli anni Quaranta del secolo scorso e di cui si ha traccia anche nella splendida iconografia quattrocentesca rintracciabile, ad esempio, nella chiesa di San Fiorenzo a Bastia di Mondovì; l’Orso di Piume di Cortemilia, di cui si ha traccia ne I Sansossi di Augusto Monti e che è stato riproposto attraverso un complesso lavoro che ha coinvolto attivamente la comunità.
Per il 2007 è poi in fase di riallestimento a Cunico (nel territorio dell’Ecomuseo del Basso Monferrato Astigiano) l’Orso di Sfojass, il cui costume è generato da foglie di meliga. Recentemente un uomo selvatico, figura che appartiene allo stesso modello simbolico dell’orso, è stato ripreso nella Langa di Murazzano. Dalla memoria si è concretizzato l’uomo di foglie che oggi, collocato in una teca, sovrasta il paesaggio dell’alta collina, persuasiva icona di questo territorio che si sta riproponendo per cultura e turismo.

(Info: segreteria e informazioni: Casa degli Alfieri / Patrizia Camatel e Giulia Bravin, tel. 0141 292583 alfierihouse@tin.it)
(26 Dicembre 2006)