Cini: il nucleare insicuro e antieconomico

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«Da nessuna parte al mondo si costruiscono nuove centrali, neppure nei Paesi dove ci sono già. Un motivo ci sarà»

«Mi verrebbe da dire che è una berlusconata, come il ponte sullo Stretto o le altre grandi opere promesse dal governo. In realtà siamo di fronte a un fatto grave: all’idea, cioè, che si voglia risolvere un problema importante e decisivo come quello energetico con le solite sparate propagandistiche». Così il fisico Marcello Cini, uno dei padri ispiratori dei movimenti ambientalisti italiani, professore emerito alla Sapienza di Roma, boccia il richiamo di Berlusconi a ripensare al nucleare, in un’intervista pubblicata oggi sul «Corriere della Sera», e aggiunge che non ci sono novità scientifiche rilevabili da giustificare una riconsiderazione del nucleare