E’ stata installata grazie alla collaborazione tra l’Istituto di Biometeorologia del Cnr di Firenze (Ibimet-Cnr), la Provincia di Firenze, l’Osservatorio Ximeniano ed Arpa Toscana. La stazione misura in continuo i flussi di calore, CO2 e vapor acqueo a circa 15-20 metri sopra l’altezza media dei tetti della città
Le aree urbane rappresentano una delle sorgenti più importanti di emissione di gas ad effetto serra. Recenti studi stimano che le grandi città europee emettono quantitativi di CO2 paragonabili a quelli di una nazione di media grandezza (indagine di Legambiente). Ma fino ad oggi il tentativo di valutare il ruolo delle città nel bilancio globale del carbonio è stato fatto solo su base inventariale, ovvero stimando i consumi energetici, il traffico veicolare e di altri indicatori sintetici (ad esempio la metodologia CorineAir ed il modello Copert per le emissioni da traffico). Ci sono solo pochissime esperienze di misura diretta delle emissioni di una città che aiutino a capire la dinamica delle emissioni (giornaliera, stagionale, annuale) e a separare tra loro le diverse sorgenti emissive (traffico, riscaldamento/condizionamento). Soegaard e colleghi (2003), proprio facendo misure dirette, hanno dimostrato, ad esempio, che le emissioni dovute al traffico di Copenaghen contribuiscono per il
43% delle emissioni totali dell’intera città.
Grazie ad una collaborazione tra l’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze (Ibimet-Cnr), la Provincia di Firenze, l’Osservatorio Ximeniano ed ArpaT è stata installata una stazione per il monitoraggio dei flussi di anidride carbonica (CO2) a Firenze. La stazione, installata lo scorso settembre, misura in continuo i flussi di calore, CO2 e vapor acqueo a circa 15-20 metri sopra l’altezza media dei tetti di Firenze ed è costituita da un analizzatore di gas a percorso aperto (mod. Li7500, Licor, Nebraska, Usa) e di un anemometro sonico (mod. 81000 Young, Michigan,Usa). Mentre il primo strumento misura la concentrazione di CO2 e vapor acqueo ad alta frequenza di acquisizione (20 Hz), l’anemometro sonico, acquisisce le tre componenti spaziali del vento e le fluttuazioni della temperatura a 10 Hz. I dati grezzi sono acquisiti direttamente all’Osservatorio Ximeniano, con un personal computer e vengono inviati, in tempo reale via sms, alla sede operativa di Ibimet- Cnr dove vengono analizzati. I flussi di CO2, calore latente e calore sensibile sono calcolati utilizzando la tecnica della correlazione turbolenta. I dati elaborati, dall’installazione (long-term), su base settimanale (weekly) e giornalieri (daily) sono consultabili direttamente via web su www.ibimet.cnr.it/biosphere/eco_urban/. I dati e le analisi dei primi mesi dimostrano un aumento progressivo delle emissioni medie giornaliere di CO2, a partire dall’11 novembre in corrispondenza dell’accensione generalizzata dei riscaldamenti civili e a seguito di una rapida discesa della temperatura dell’aria.
La stazione dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze è la seconda installazione urbana realizzata dell’Ibimet-Cnr, in Italia. La prima è stata installata a Roma presso il Collegio Romano sede dell’Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, ed è operativa da ormai due anni. Entrambe le stazioni fanno parte della rete internazionale Urban Fluxnet. E’ prevista l’apertura di una terza stazione italiana, nei primi mesi del 2006, a Milano.
(Fonte Arpa Toscana)