Edilizia sostenibile, disponibili gli atti del seminario sui requisiti acustici in edilizia

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Sono stati appena pubblicati gli atti del seminario «Edilizia sostenibile – I requisiti acustici passivi degli edifici e la valutazione di clima acustico», promosso dalla commissione urbanistica del Comune di Firenze svoltosi il 20 febbraio scorso in Palazzo Vecchio

La pubblicazione raccoglie gli interventi di esperti dell’amministrazione comunale e della Regione Toscana, dell’università di Firenze, dell’ordine degli ingegneri, del collegio dei periti industriali, dell’Arpat e dell’Asl.
Il seminario da cui è tratta la pubblicazione fa parte dell’attività di approfondimento sui temi della qualità edilizia ed urbana promossa dalla commissione urbanistica del Comune di Firenze; il tema che viene trattato, ovvero la qualità acustica degli edifici e della città, è spesso trascurato, ma il rumore rappresenta un elemento importante di stress e disagio del vivere in città. La pubblicazione affronta un tema importante e di attualità anche per l’amministrazione comunale di Firenze, dato che è in corso l’esame delle integrazioni e modifiche al regolamento edilizio da parte della
commissione urbanistica, prima dell’approvazione da parte del consiglio comunale. Risulta peraltro che la questione sia all’attenzione anche della conferenza dei sindaci per la città metropolitana, istituita nel gennaio scorso, che si è posta
l’obiettivo di uniformare i regolamenti edilizi degli undici Comuni che ne fanno parte. L’obiettivo è quello di innalzare la qualità degli insediamenti. I Comuni hanno infatti l’onere di porre in atto le più idonee misure regolamentari volte a
rendere effettive ed efficaci le norme di tutela contro il rumore, nell’ambito degli strumenti di pianificazione urbanistica e dei procedimenti edilizi. Si tratta cioè di individuare in modo coerente le fasi amministrative dei diversi procedimenti in cui esigerne il rispetto, definirne le modalità di verifica, fissare le sanzioni in caso di inottemperanza o di violazione dei limiti: tutti passaggi che devono porsi l’obiettivo di stabilire norme univoche e quindi di
favorire il rispetto non formale degli adempimenti da parte degli operatori e dei professionisti. Nel corso del seminario Davide Casini del Dipartimento Arpat di Firenze (di cui di seguito riportiamo una sintesi dell’intervento) ha rilevato come
molti dei relatori abbiano sottolineata l’importanza di intervenire preliminarmente nella progettazione e nella pianificazione delle nuove opere.
Occorre tuttavia sottolineare che le valutazioni di clima sono a tutt’oggi ancora «merce rara», almeno guardando al numero
di pareri espressi da Arpat, su base annua, in questo particolare settore: solo qualche decina su scala regionale
(vedi «Segnali ambientali 2006»). Si deve pertanto auspicare prima di tutto un incremento di questo tipo di valutazioni,
che deve essere perseguito concretamente da parte dei Comuni, manifestando più sensibilità al problema, con la richiesta della prevista documentazione tecnica. Rimane comunque il fatto che la valutazione il più possibile preliminare delle opere è molto importante. Questo è un concetto già presente nel «Regolamento delle attività rumorose» del Comune di Firenze (art. 6) ma è indispensabile
che esso venga ripreso e perseguito a tutti i livelli: dall’organizzazione degli uffici, fino al suo recepimento negli strumenti urbanistici principali. Arpat ha lavorato proprio su questo con il Comune e con l’Università di Firenze, nell’ambito di una convenzione che ha prodotto uno specifico elaborato già consegnato all’Amministrazione. Il discorso sull’edilizia deve essere inquadrato nell’ambito più generale del risanamento acustico, attività che spetta all’Amministrazione comunale, anche come completamento della pianificazione
attuata con il Piano di Classificazione Acustica, ai sensi della L. n. 447/1995 (art. 7). Le attività di risanamento previste dall’impianto normativo dovrebbero essere il più possibile coordinate, abbandonando l’idea corrente di un piano palliativo, attuato per stralci e con contenuto meramente
tecnico, per adottare invece la prospettiva di un atto di pianificazione aperto che si coordini con gli altri strumenti urbanistici, faccia il punto con i piani di risanamento dei gestori di infratrutture e servizi di trasporto e recepisca anche contenuti di tipo regolamentare. Alcuni dei discorsi ascoltati nel corso del convegno sembra che vadano nella giusta direzione di un approccio integrato: le proposte di integrazione al Regolamento edilizio (predisposte con Arpat)
illustrate dal prof Secchi (Taed Architettura) per il recepimento dei requisiti acustici passivi, gli accenni fatti sulle pratiche di buona tecnica, per una riqualificazione anche urbanistica dell’ambiente urbano, nonché il Regolamento delle attività rumorose già emanato.
Tutto questo richiede anche a livello di Amministrazione
comunale maggiore capacità di «fare sistema», creando le sinergie necessarie, in primo luogo fra Mobilità, Ambiente e Urbanistica. Al riguardo si può richiamare un’esigenza tecnica,
emersa in modo chiaro nel corso del progetto Hearts, al quale ha partecipato anche il Comune di Firenze: a livello comunale non disponiamo di un modello trasportistico che sia affidabile, ramificato, aggiornato e aggiornabile, da utilizzare in svariate
occasioni che si possono presentare valutazioni previsionali
di impatto e di clima, piano di risanamento delle strade comunali e più in generale per ogni esigenza della Mobilità, dell’Urbanistica, dell’Ambiente).
Questa carenza è particolarmente sentita in una città come Firenze, in cui il problema del traffico è all’ordine del giorno.
L’esigenza di integrare le competenze e le iniziative fra i vari settori e fra i vari soggetti coinvolti è quindi molto avvertita e sicuramente di primaria importanza.