Clima ambiente e salute. La gestione del verde come risorsa di salute e la prevenzione delle allergie

395
Tempo di lettura: 3 minuti

Un convegno organizzato da Regione Toscana, Arpat e Scuola Internazionale Ambiente Salute e Sviluppo Sostenibile-Siass per Martedì 16 dicembre 2008 a Montecatini

Il verde urbano assolve molteplici funzioni. La funzione estetica è importante perché le strutture arboree, arbustive e tappezzanti, insieme alle piazze ed alle strade, contribuiscono al quadro paesaggistico urbano. Al verde urbano sono però
richieste anche altre funzioni, con effetti a livello biologico e psicologico, tutti riconducibili al miglioramento della qualità di vita dell’uomo. Le piante inserite nel contesto urbano hanno la capacità di depurare l’aria, fissare gas e particolato aerodisperso, diminuire l’inquinamento acustico, possono interagire con la presenza e la diffusione dei vettori e svolgono un’azione termo regolatrice del microclima cittadino.
Gli spazi verdi sono importanti per la vita sociale: luogo di ritrovo per bambini e anziani, luogo per svolgere attività sportiva , ricreativa e culturale. Per assolvere pienamente a queste funzioni, le piante non devono arrecare danno alla salute umana o animale: assenza di nocività come valore aggiunto nella scelta del verde pubblico. In particolare si tratta di evitare specie con spine sui rami e sulle foglie,
specie urticanti o con parti velenose, di ridurre specie arboree con pollini allergenici. La pollinosi è la più classica delle allergopatie, comprende manifestazioni cliniche
che si presentano con periodicità stagionale, in soggetti divenuti specificatamente sensibili ai pollini di determinate famiglie di piante. Si calcola che in Italia almeno il 9-10 % della popolazione presenti manifestazioni cliniche da pollinosi. La quantità e la qualità del polline disperso in atmosfera
dipende dalla distribuzione delle piante nel territorio, dal tipo di pollinazione (anemofila o entomofila), dalla forma e dimensione del polline, dalla densità della vegetazione e dalle variabili climatiche e meteorologiche. Il ciclo vitale delle piante e quindi l’epoca di fioritura e di emissione del polline, è influenzato in modo determinante da fattori come temperatura e precipitazioni atmosferiche, con variazioni da specie a specie. Il clima risulta quindi un elemento preponderante nello sviluppo delle piante.
I cambiamenti climatici in atto hanno determinato un anticipo
della stagione pollinica primaverile, un prolungamento
del periodo di fioritura e un cambiamento degli areali di
diffusione delle piante; inoltre, l’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera e l’aumento di temperatura (in particolare in ambiente urbano ove si assiste al fenomeno noto come isola di calore) favoriscono la produzione di polline di alcune specie vegetali.
Conseguentemente gli effetti di tali cambiamenti climatici stanno avendo importanti ricadute sulla popolazione affetta da pollinosi, sia per il prolungarsi del periodo di esposizione, sia per l’instaurarsi di nuove prevalenze nei diversi ambiti territoriali, aumentando i costi sociali sia diretti (spesa farmaceutica, perdita di giornate lavorative etc.), che indiretti
(perdita di produttività, di giornate scolastiche etc.).
Per attuare pienamente la prevenzione delle patologie allergiche respiratorie sono necessari interventi formativi rivolti al personale sanitario ed agli operatori del verde pubblico. E’ infatti opportuno che il medico, specialmente quello di Medicina Generale, sia aggiornato sui calendari pollinici locali, per utilizzarli nella pratica clinica e diagnostica
e che il gestore del verde pubblico conosca il potere allergizzante delle piante in modo da pianificare in modo corretto la progettazione e la manutenzione del verde pubblico. Da anni Arpat ha attivato una collaborazione con alcune Asl della Toscana, fra cui la Asl 3 di Pistoia, volta all’analisi degli effetti che pollini e spore presenti in atmosfera possono avere sull’insorgenza o sulla riacutizzazione di importanti patologie. Sono oggetto di studio anche modelli
fenologici e aerobiologici per prevedere i picchi di dispersione di pollini e spore di interesse allergologico in funzione delle condizioni meteorologiche. Il territorio di Pistoia si caratterizza anche per la presenza di un settore professionale avanzato dedicato al vivaismo. Si ritiene pertanto utile
un confronto con i diversi operatori per mettere a conoscenza esperienze, buone pratiche, bollettini aerobiologici, schede descrittive. Nel corso della Tavola Rotonda potrà essere valutata l’importanza dei cambiamenti climatici e la possibilità di adattare alle nuove emergenze strumenti e linee guida.

Obiettivi del convegno:
– Far conoscere il biomonitoraggio e le relazioni tra clima e salute;
– Far conoscere le problematiche inerenti la gestione del verde urbano e le patologie allergicherespiratorie;
– Fornire ai medici di medicina generale le nozioni necessarie per utilizzare al meglio i dati delmonitoraggio dei pollini e delle spore fungine;
– Fornire agli operatori coinvolti nella progettazione e manutenzione del verde pubblico conoscenza delle caratteristiche di cui bisogna tener conto al momento che si introducono delle piante in ambiente urbano;
– Diffondere conoscenze e materiali sul verde pubblico e la sua gestione.

Destinatari:
Operatori del ruolo sanitario Asl, Arpa ed enti locali, del settore ambientale (monitoraggio dei pollini, educazione ambientale, fitopatologia);
del settore sanitario (diagnosi-prevenzione e cura delle pollinosi);
del settore di gestione del verde pubblico (amministratori, vivaisti, urbanisti, fitopatologi, agronomi).